mercoledì 13 luglio 2011

Il paese che dimentica l’Aids

Ieri si è svolto il Forum Italiano della società civile sull’Hiv/Aids in attesa della Sesta Conferenza IAS su Patogenesi, Trattamento e Prevenzione (6th Conference on HIV Pathogenesis, Treatment and Prevention IAS2011) che si terrà a Roma dal 17 al 20 luglio prossimi.
Organizzato da numerose associazioni (Actionaid, ANLAIDS, Arcigay, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Gruppo Abele, LILA, Nadir, NPS Italia Onlus, Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS, Movimento Identità Transessuale, Villa Maraini), il Forum si inserisce nel progetto Verso Roma 2011 dell’Istituto Superiore di Sanità e denuncia il non mantenimento delle promesse del governo italiano in materia di lotta all’Hiv/Aids e le molte altre carenze che ancora oggi affliggono i tentativi di contrastare il diffondersi dell’infezione e di garantire una qualità di vita decente alle persone con Hiv/Aids.

L’ITALIA PEGGIO DI 30 ANNI FA - In Italia i problemi sono molti e sembrano essere peggiorati rispetto ad alcuni anni fa, a cominciare dal mancato versamento della quota annuale al Global Fund dal 2007/2008.
Le criticità e le proposte per affrontare una situazione tanto difficile sono sintetizzate da un documento che il Forum ha stilato e discusso: la Dichiarazione di Roma, che si può sottoscrivere ancora per qualche giorno e che sarà presentata allo IAS e poi inviato alle istituzioni italiane.
Ora più di allora!, è forse la parola chiave della dichiarazione. Ora, cioè, più di 30 anni fa è necessario incentivare la ricerca, la prevenzione, la cura e i diritti. Perché ora, dopo 30 anni, non esiste ancora una cura definitiva per l’infezione da HIV e la ricetta per arrestare e gestire questa epidemia deve passare da consolidate politiche di prevenzione, da un’assistenza socio-sanitaria adeguata, dalla disponibilità dei farmaci e della diagnostica per tutti, dalla difesa dei diritti e la lotta contro lo stigma in ogni contesto” - così comincia la Dichiarazione di Roma.
Il documento propone una fotografia del fenomeno e poi elenca le mosse necessarie alla lotta alla infezione e alle implicazioni sanitarie e sociali. Discriminazione, violazione della privacy, stigma sociale sono piaghe ancora diffusissime e che vanno ad esasperare una condizione già gravata dalla patologia.

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2 commenti:

Simone ha detto...

Strano davvero...con tutti questi parlamentari intenti a difendere la Vita!!

Irene Qohèlet Angelino ha detto...

Alla CasadelCinema a Villa Borghese il 20 luglio è stato proiettato questo documentario.

Leggo dalla loro pagina Facebook che domenica sarà in programma alla Festa dell'Unità di Roma.

http://www.piuomeno.eu/