mercoledì 4 luglio 2012

Monogamia: il mito del contratto naturale



Infedeltà, divorzi e relazioni aperte mettono a dura prova la monogamia, eppure per molti resiste la convinzione che sia quello il modello di relazione amorosa. Con la fine dell’indissolubilità del matrimonio è svanita la concezione dell’unica anima gemella e la monogamia è diventata temporanea, cioè finché dura il matrimonio o il legame affettivo. Ma spesso solo sulla carta perché di fatto siamo fedifraghi seriali.
C’è anche un sito, “Incontri extraconiugali”, che si vanta di essere il primo in Italia dedicato alle persone sposate, garantisce discrezione per chi cerca “nuove avventure e incontri occasionali per riaccendere il desiderio”. C’è pure la sezione “Tradimento: consigli utili” per non farsi scoprire, ovviamente. Perché la monogamia - le cui radici sembrano aver avuto un’utilità evolutiva - continua a essere un ideale nonostante la maggior parte delle persone non sia monogama?

Su la Lettura #33, 1 luglio 2012.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E quindi? Dovremmo legalizzare la poligamia?

Simone ha detto...

A parte sottilineare che la monogamia su cui si basa la cultura occidentale e´ quasi sempre la monogamia della donna (in Italia l´adulterio femminile era reato non quello maschile a meno che non fosse concubinaggio, che pero' in altre epoche era tollerato) e che buon aparte dell'esaltazione della monogamia e' un fatto alquanto "recente" (basta pensare alle critiche illuminuniste alla depravazione dell´aristocrazia) una domanda: e quando abbiamo scoperto che la monogamia non e´ "naturale"? Il punto e´che naturale (ammeso che riusciamo a trovarlo) e morale e legale possono non avere nulla in comune.

Infine si citano cardinali e Chiesa: per cortesia la "natura" di cui parla la chiesa non ha nulla a che vedere con la natura intesa in senso biologico di cui l'articolo parla. Cito dal catecismo ufficiale della Chiesa cattolica:
"La legge naturale indica le norme prime ed essenziali che regolano la vita morale. Ha come perno l'aspirazione e la sottomissione a Dio, fonte e giudice di ogni bene, e altresì il senso dell'altro come uguale a se stesso. Nei suoi precetti principali essa è esposta nel Decalogo. Questa legge è chiamata naturale non in rapporto alla natura degli esseri irrazionali, ma perché la ragione che la promulga è propria della natura umana...a legge naturale « altro non è che la luce dell'intelligenza infusa in noi da Dio. Grazie ad essa conosciamo ciò che si deve compiere e ciò che si deve evitare. Questa luce o questa legge Dio l'ha donata alla creazione"

borlag ha detto...

@simone

E allora non c'è motivo di chiamarla ambiguamente "naturale", la si chiami col nome che merita: "ideologia cristiana".

Paola L. ha detto...

Quanto mi piace entrare in questo blog,trovo sempre articoli di qualità e di molto interesse che vale la pena leggere.Complementi per gli articoli che pubblicate.Paola L.