Deve andare di moda il vezzo alla René Magritte di Ceci n’est pas une pipe nella sessantesima edizione di Sanremo.
Sanremo sarà pur sempre Sanremo e farà parte del mondo e lo devi conoscere e così via (ma perché poi?), ma vederlo richiede davvero fegato e quest’anno non c’è nemmeno la Gialappa. Uno dei rarissimi aspetti positivi è il blog di Ernesto Assante e Gino Castaldo (che sta in piedi da solo senza costringerti a vedere la tv). Tra le chicche la libera ispirazione dello stacco di Sabiu a Hoppípolla su cui Antonella Clerici danza come avesse ingoiato R2-D2. Il confronto tra la Sabiu settima e Hoppípolla cancella ogni dubbio.
Sabiu lo dichiara (solo una volta preso nel sacco?), come scrivono Assante e Castaldo: Non è un plagio, ma è proprio ‘Hoppipolla’. Volevamo portare un po’ di musica diversa sul palco. (Rockol ha chiesto direttamente a Sabiu).
Magari dirlo sarebbe stato un gesto nobile. Non dico tanto, ma dirlo.
giovedì 18 febbraio 2010
Questo non è un plagio
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2 commenti:
Cavolo, conoscono addirittura i Sigur Ros... Incredibile...
Scherzino coi fanti, quei maledetti...
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