lunedì 22 marzo 2010

Louis Vuitton Cup: che c'azzecca la Protezione civile?

La gara velica è un grande evento di competenza del DPC? Per la Corte dei Conti no, ma con un escamotage Cappellacci, nominato commissario per la realizzazione, può sfruttarne ugualmente le risorse.

Ogni polemica è risolvibile. O meglio, ogni polemica è aggirabile.

ESCE DALLA PORTA - 3 aprile 2009: la Corte dei Conti “dubita” che la Louis Vuitton Cup alla Maddalena possa essere “riconducibile alla categoria dei «grandi eventi rientranti nella competenza del dipartimento della Protezione civile»”. Il motivo è che i “grandi eventi”, “quand’anche non si sostanzino in calamità o catastrofi, dovrebbero pur sempre riferirsi a situazioni di emergenza che mettano a grave rischio l’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente”. “Nulla di tutto ciò – scrive nella sua istruttoria il magistrato Rocco Di Passio – “sembra possibile ravvisare nel “grande evento” della regata velica “Louis Vuitton” il cui assoggettamento al decreto della presidenza del consiglio dei ministri del 30 dicembre 2009 (“ordinanza di protezione civile”) appare dunque fuori luogo. [...]“. È la prima volta, di fatto, che la Corte dei conti solleva forti dubbi di illegittimità su un “grande evento” affidato al dipartimento della Protezione civile. Che sia una regata velica può non sembrare un caso (in effetti non lo è, viste le perplessità sollevate dal magistrato istruttore); ma già altri eventi sportivi (mondiali di ciclismo in Lombardia, mondiali di nuoto) erano finiti con procedura “straordinaria” e con l’etichetta di “radi eventi” in mano al dipartimento diretto da Guido Bertolaso.

Continua su Giornalettismo, 22 marzo 2010.

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