mercoledì 20 marzo 2013

Di aborto e 194


 CulturaCattolica.it


La 27esima Ora

Ci sono molti post su Bioetica che parlano di aborto e di 194 e qui aggiungerò solo alcune brevi considerazioni. Da qualche giorno è uscito il mio nuovo libro A. (qui altre notizie al riguardo).
Nel frattempo i numeri della obiezione di coscienza continuano a salire e le soluzioni sembrano essere oppresse dallo stesso strato di silenzio e vergogna che opprime ogni conversazione sull’aborto.
Sulla 27esima Ora è stata pubblicata la recensione uscita sul Corriere lunedì scorso e come prevedibile alcuni dei commenti hanno ricalcato le regole della non discussione (due tra i più surreali li trovate qui). Nel frattempo Usciamo dal Silenzo ha preparato questo appello per l’applicazione della 194. Anche CulturaCattolica.it ha scritto di A. e l’inizio è la parte più bella. Cosa sia una regina as-soluta non l’ho ancora capito.

4 commenti:

Fetente ha detto...

Integralista: "se mia madre avesse abortito, io ora non sarei qui! non sarei nato, non esisterei!"

Razionalista: "se tu non fossi nato, non saresti qui a lamentarti, quindi per te non ci sarebbe nessun problema. E, a pensarci bene, nemmeno per me."

ciao

Anonimo ha detto...

Ahah, io appartengo a quella "terrificante minoranza " [che sia poi una minoranza è tutto da dimostrare e anche se lo fosse, non dimostrerebbe nulla circa la giustezza o meno dell'aborto] che ritiene l'aborto un gesto liberatorio e di sollievo; non provo alcun sentimento per gli embrioni , ma non credo che questo faccia di me una "regina assoluta", penso ci voglia ben altro per salire al trono come autocrator, ma senz'altra fa di me una persona libera dalle superstizioni, libera di non assoggettarmi a mali inutili ed evitabili. Comunque mi ha fatto piacere leggere A. finalmente una voce fuori dai luoghi comuni, qualcuno che osa dire l'ovvio e cioè che forse se molte donne vivono l'aborto come un trauma, non perché l'aborto in se' sia un male, ma è per il modo in cui la cultura antiabortista strisciante lo presenta e lo fa vivere.

LaFatinaEudemonista ha detto...

Ahah, io appartengo a quella "terrificante minoranza " [che sia poi una minoranza è tutto da dimostrare e anche se lo fosse, non dimostrerebbe nulla circa la giustezza o meno dell'aborto] che ritiene l'aborto un gesto liberatorio e di sollievo; non provo alcun sentimento per gli embrioni , ma non credo che questo faccia di me una "regina assoluta", penso ci voglia ben altro per salire al trono come autocrator, ma senz'altra fa di me una persona libera dalle superstizioni, libera di non assoggettarmi a mali inutili ed evitabili. Comunque mi ha fatto piacere leggere A. finalmente una voce fuori dai luoghi comuni, qualcuno che osa dire l'ovvio e cioè che forse se molte donne vivono l'aborto come un trauma, non perché l'aborto in se' sia un male, ma è per il modo in cui la cultura antiabortista strisciante lo presenta e lo fa vivere.

Fortebraccio ha detto...

Realista: "vostra madre ha scelto (spero). Scelto, ripeto."