martedì 25 agosto 2009

Sulla testa di Monsignor Fisichella

Salvatore Dama, «Cena Vaticano-PdL contro la legge sui gay» (Libero, 24 agosto 2009, p. 17):

È il rettore della cappellania della Camera. Ruolo che gli offre un osservatorio privilegiato, ma anche un canale di relazione diretta con la politica. Una sorta di ambasciatore della Santa Sede presso il Parlamento. Si tratta di monsignor Rino Fisichella. E capita che il Vaticano possa affidargli dei messaggi da far pervenire al di qua del Tevere. Alla maggioranza e al governo. L’ultima volta? Alcune settimane fa – era già agosto, le Camere chiuse per ferie – quando Fisichella ha cenato con un gruppo di parlamentari del Popolo della Libertà. Onorevoli scelti tra quelli considerati più vicini alle posizioni della Chiesa. Due le questioni intavolate: il progetto di legge sull’omofobia e quello che istituisce i DiDoRe, diritti e doveri delle coppie conviventi. Il Vaticano, e non è una notizia, è contrario a entrambe le iniziative legislative. Il timore è che si finisca per introdurre nella legislazione italiana una terza identità di genere: dopo la donna e l’uomo, l’omosessuale. E ciò, pur nella convinzione che le discriminazioni sessuali vadano punite, per la Santa Sede è inconcepibile. Non i presunti festini del presidente del Consiglio: sono questi i temi per cui l’alto prelato si sarebbe detto «molto preoccupato». Ed è a quel punto che i commensali avrebbero dato rassicurazioni. I DiDoRe sono finiti in un cassetto. E lì rimarranno per il resto della legislatura.
L’omofobia? La proposta di legge è ferma in Commissione a Montecitorio. E, caso unico a Palazzo, il relatore di maggioranza del provvedimento appartiene alla minoranza: la deputata del Partito democratico Paola Concia. Il PdL, in pratica, molla la pratica in mano all’opposizione e lascia libertà di coscienza ai suoi. Il che significa che quel testo non passerà mai. La maggioranza non alzerà un dito perché ciò accada. […]
La notizia della cena sembra credibile, vista la fonte (che comunque mi sembra mostrare qualche accento inusitato – lasciando da parte l’orrendo svarione sulla «terza identità di genere»). E del resto è ben noto che simili cose accadono.
Non so quanto potrebbe essere efficace la legge contro l’omofobia; ma provvedimenti come questo contribuiscono anche indirettamente a mutare un clima culturale. Per questo, il sangue degli aggrediti di questi giorni ricade in parte anche sulla testa di Monsignor Fisichella e dei suoi commensali.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi incuriosisce sempre l'attività dei "laici". Mi chiedo: "ma perchè il laico deve sempre avere richieste "liberali" o ispirate a una tolleranza ulteriore? Perchè il laico non chiede, che so, il ripristino della pena di morte, pene più severe, o una maggiore moralità? In fondo "laico" è un termine neutro. Sono i progressisti che se ne appropriano e lo usano a loro piacimento. Sempre in versione libertaria. Mai che chiedessero "restrizioni". Non so, uno potrebbe pensare: "siccome l'automobile inquina e l'inquinamento uccide, questo significa che chi usa l'automobile sta facendo del male anche a me. Perciò occorre proibire l'automobile". E francamente strano che il "laico" chieda sempre e solo più libertà fregandosene altamente di tutto il resto.
Pur disapprovando l'operato della chiesa per altri versi, plaudo alla chiusura totale al terzo sesso.
a.m.

Giuseppe Regalzi ha detto...

La legge di cui si parla qui impone appunto delle restrizioni, non consente maggiore licenza.

Anonimo ha detto...

Eh no, il tizio che ha accoltellato l'omosessuale va punito in quanto accoltellatore. Non ha rilevanza l'abitudine sessuale dll'accoltellato. Fare una legge ad hoc contro l'omofobia mi sembra un tantino esagerato. Anche perchè si certificherebbe l'esistenza di una categoria di persone a cui concedere particolare tutela. Gli omosessuali, appunto. E questo la chiesa non lo vuole. E neanch'io.
a.m.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Esistono già leggi che colpiscono chi incita a commettere o commette violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; il progetto di legge iniziale prevedeva semplicemente di aggiungere i motivi fondati sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere. Visto che non c'era nessuna prospettiva che la legge passasse, si è ripiegati su una nuova previsione di circostanza aggravante, da aggiungere all'art. 61 del codice penale (che già prevede l'aggravante per i reati commessi contro i ministri del culto cattolico...). Se ne può discutere, ma vista l'emergenza criminale in atto non mi sembra una norma particolarmente scandalosa.

Detto questo, per venire a noi, noto che hai prontamente cambiato le carte in tavola: prima il problema era che i laici facevano sempre richieste "ispirate a una tolleranza ulteriore"; quando ti si dimostra che non è vero - almeno nel caso specifico - il problema diventa la tutela eccessiva verso una categoria...

Destynova ha detto...

Non è poi tanto strano notare che i laici siano più liberali e tolleranti della controparte non laica, nessuna super qualità ma semplicemente non è che sono le religioni ad essere poco liberali e poco tolleranti?

Inoltre solo una visione limitata del mondo può non far vedere che esistono laici in tutti gli schieramenti politici (pure al centro) cosa ancor più vera fuori da questa italietta.

Anonimo ha detto...

Non sapevo ci fosse un'aggravante per i reati commessi verso i ministri di culto cattolico. In ogni caso, aborro le categorie!!. Qui ci sono solo esseri umani.
Cosa dovremmo fare allora rispetto ai reati commessi tra le mura domestiche? Punire l'uxoricida con doppio ergastolo? Anche gli omicidi tra marito e moglie sono un'emergenza, e ben più grave.
Per quanto riguarda la "tolleranza" dei laici: è vero, mi sono contraddetto. In questo caso i "laici" chiederebbero più severità. Ma non prendiamoci in giro. Non sfugge a nessuno che si tratta di una manovra il cui fine è lo sdoganamento dell'omosessuale.... il riconoscimento di una categoria che molti non vogliono.
a.m.

sam ha detto...

Una legge sull'omofobia renderebbe punibile il papa con le sue esternazioni oscene sull'omosessualità. Ecco perché non passa. Lo sapeva bene la Binetti, all'epoca...

Barbara ha detto...

Caro anonimo,
sono d'accordo con te che i reati commessi tra le mura domestiche dovrebbero ricevere molta più attenzione di quella che ricevono.

Ma ti faccio notare una contraddizione: prima dici che aborri le categorie e che vorresti che tutti fossero considerati esseri umani. Poi dici di essere contro lo sdoganamento dell'omosessuale. Ti faccio però notare che l'omosessuale è un essere umano. Inoltre, al momento, è chiaramente una categoria, altrimenti non potresti parlare di "sdoganamento". Ma allora mi chiedo, quale strada bisogna seguire per arrivare all'abolizione delle categorie? Come facciamo ad essere considerati tutti esseri umani senza prima sdoganare le categorie invisibili o danneggiate?

giacinto 2000 ha detto...

la risposta sul'anonimo è semplice: è omofobo

Anonimo ha detto...

Barbara, è molto difficile liberarsi delle categorie. Quasi impossibile. Si può fare solo se tutti rinunciano a identificarsi in una categoria e a rivendicare presunti "diritti" per la categoria medesima.
a.m.

Anonimo ha detto...

L'omofobo nasce ne momento in cui nasce l'omosessuale. Se non c'è l'omosessuale, non c'è neanche l'omofobo. Allora chiedo: perchè l'omosessuale ha diritto di esistere e non l'omofobo? Quali sono le basi razionali di questo assunto?
a.m.

Marcoz ha detto...

Questa perla deve essere divulgata.

paolo de gregorio ha detto...

Segue a-m:
il razzista nasce quando nasce uno con la pelle di colore diverso. Se non c'è lo scuro, il rosso, il giallo, non c'è nemmeno il razzista. E allora quali sono le basi razionali perché la persona con la pelle diversa abbia diritto di esistere e il razzista no?
Vedi a-m, non devi scambiare un certa moria di neuroni di un singolo per una falla di razionalità dei molti!

Anonimo ha detto...

Bah...era un modo per evidenziare la leggerezza di alcuni che si permettono di lanciare anatemi su altri dichiarandoli OMOFOBI, come ha fatto il sig GIACINTO 2000. Ormai ci si permette di tutto...quando non si sa cosa fare si dichiara l'altro "appestato" o meglio "omofobo", convinti che questo possa condannarlo. Questo sì, lo potremmo dichiarare un atteggiamento razzista....
a.m.

Barbara ha detto...

Le basi razionali per l'accettazione dell'esistenza dell'omosessuale sono che non nuoce alla società e al bene pubblico. L'omofobo invece nuoce alla società, in particolare a una sua parte (gli omosessuali).