domenica 23 agosto 2009

Vito, rileggi l’Eutifrone

Roberta De Monticelli polemizza dalle pagine di Repubblica con Vito Mancuso («I valori condivisi dell’umanesimo ateo», 22 agosto 2009, pp. 40-41), che qualche giorno fa ha in parte dato ragione al papa nell’affermare che l’etica senza fondamento trascendente non è capace di sostenersi autonomamente ma può soltanto dar luogo al nichilismo.

Ed ecco l’argomento a difesa della tesi che l’umanesimo ateo non implica necessariamente il nichilismo morale. Risale a Platone, a quel suo dialogo che libera l’etica dalla religione. Sostenere che ateismo implica nichilismo è sostenere che se Dio non c’è tutto è permesso. Ma questa tesi è vera solo se, nel dilemma di Eutifrone, è vero uno dei due corni dell’alternativa: il bene è bene perché Dio lo vuole. Solo in questo caso, evidentemente, se Dio non c’è, “tutto è permesso”. Non c’è una differenza fra il bene e il male. Allora, “bene” è ciò che di volta in volta gli uomini decidono che sia – e chi ha il potere lo decide per gli altri, e a chi vi si oppone non resta che appellarsi a se stesso. Questo è il volontarismo, la tesi cioè che non c’è verità e falsità nelle questioni di valore, ma solo le volontà (e il loro conflitto). Ma naturalmente può invece essere vera la tesi alternativa del dilemma: che, semmai, Dio vuole il bene perché è bene. In questo caso, anche se Dio non c’è, il bene resta bene, il male male.
È nelle cose umane stesse che ci sono qualità positive e negative. Ripagare con cariche pubbliche favori privati è male. Ogni forma di mafiosità dei comportamenti è un male. Ogni volta che ce ne sdegniamo, facciamo esperienza del bene e del male. Certo, un’interpretazione dell’umanesimo ateo che implica il nichilismo c’è, ed è precisamente quella volontaristica. Fu quella, ad esempio, di Sartre – ed è oggi la tragedia di quella cultura anche progressista e liberale che non riesce a liberarsi dal relativismo valoriale. Addio alla verità è il titolo dell’ultimo libro di un influente filosofo postmoderno e mi pare si commenti da se. Ma dovremmo forse decretare che non può esistere un ateismo compatibile con l’etica?
Questo sarebbe confondere l’ethos – che è lo stile di vita e la scala di valori, la vocazione e la fede, l’identità personale o morale di ciascuno – con l’etica, che è il dovuto da ciascuno a tutti. E il primo dovere etico qual è, se non quello di accordare all’ethos del mio simile ateo, purché si dimostri compatibile con l’etica, lo stesso rispetto che esigo per il mio? Non è questa una versione della regola aurea?
La distinzione tra ethos ed etica è fondamentale. Quando i laici sostengono che esistono infinite concezioni del bene, tutte potenzialmente valide, e infinite scale di valori, fra loro non commensurabili, si riferiscono quasi sempre a ciò che è bene per l’individuo, ai valori che questo persegue nella sua sfera personale; all’ethos, non all’etica. Nelle questioni di giustizia, in ciò che si deve fare nei rapporti interpersonali, non c’è posto per il relativismo (pur nel riconoscimento della problematicità e della varietà delle teorie morali, com’è inevitabile per chi si pone al di fuori dell’aderenza cieca al dogma).

15 commenti:

Barbara ha detto...

Mi sbaglio o nelle scuole spagnole si insegna una materia chiamata "etica pubblica" o qualcosa del genere? Da noi perché l'educazione civica è l'unica materia nel programma che di fatto non si insegna, mentre tutti si danno tanto da fare per far contare i professori di religione nominati dal grande vat come quelli delle altre materie che hanno vinto un concorso pubblico???

Io sono parzialmente d'accordo con Ratzinger quando si lamenta del relativismo valoriale, ma è sbagliato ricondurre tutto ciò che non è religione a un interesse o a un valore personale che non può essere confrontato con altri. La religione va sostituita con altri valori collettivi, non con milioni di valori personali inconfrontabili. Ben vengano i valori personali, ma deve esserci qualcosa che tiene insieme la società.

Nei paesi occidentali moderni ognuno dovrebbe essere libero di fare ciò che vuole e di avere tutti i valori che vuole, entro i limiti di un'etica pubblica i cui fondamenti dovrebbero essere la responsabilità e la partecipazione dei cittadini, il rispetto della libertà individuale e delle scelte altrui, le pari opportunità, etc.

Il motivo per cui in Italia la vince sempre il Vaticano è che manca un'alternativa valoriale collettiva solida, ben definita, difendibile, proponibile. Che può essere ottenuta insegnando educazione civica e con una diffusione capillare sul territorio di forme di associazionismo e partecipazione alternative a quelle gravitanti intorno alle parrocchie. Che poi, per il loro potere e la loro posizione, finiscono spesso per risucchiare realtà che nascono spontaneamente.

Vista la situazione, fosse per me dichiarerei fuori legge la Chiesa Cattolica, così come è stato fatto per la mafia e la ricostituzione del partito fascista, magari avanzando argomenti tipo anti-trust, conflitto di interessi, mancanza di concorrenza, etc.

Aurelio ha detto...

Brava Barbara. Eliminiamo la religione cattolica, perchè è l'unica che non indietreggia di un passo su determinati principi e che ha permesso lo sviluppo della società occidentale.
Tieni preszente, come la storia ha insegnato ripetutamente, che la religione non potrà mai essere sostituita da nulla, perchè è nalla natura dell'uomo la ricerca dell'infinito, del duraturo, dell'immortale. Senza valori fondati sulla rivelazione nulla sarebbe mai definitivo. L'uomo, devi riconoscerlo, è incline al male, grazie al suo egoismo innato, pertanto illudersi che rieesca a darsi delle norme etiche valide e che poi le rispetti è pia illusione. Sarebbe come se un cieco volesse essere guida di un altroi cieco. Tutto ciò che uno stato potrebbe fare non sarebbe più che un insieme di leggi che oggi valgono e domani non più, a seconda dell'umore di chi governa.
Hai scritto: "Nei paesi occidentali moderni ognuno dovrebbe essere libero di fare ciò che vuole e di avere tutti i valori che vuole, entro i limiti di un'etica pubblica i cui fondamenti dovrebbero essere la responsabilità e la partecipazione dei cittadini, il rispetto della libertà individuale e delle scelte altrui, le pari opportunità, etc.".
Non c'è traccia del rispetto della donna che è ormai trattata come merce molto più di prima, come mai? Poi la libertà individuale (purchè non confligga con la libertà e gli inetressi degli altri). Ma sei proprio convinta che i comportamenti che voi sponsorizzate (anticattolici) non confliggono con gli interessi degli altri?
Mi piacerebbe che mi portassi qualche esempio.
Le pari opportunità? Certo, purchè non significhino omologazione delle donne nelle cose peggiori degli uomini e viceversa, con la perdita delle rispettive peculiarità, come purtroppo spesso è avvenuto in questi ultimi tempi, grazie anche alle vostre campagne "anticlericali.

Barbara ha detto...

La religione cattolica ha permesso lo sviluppo della società occidentale. E' vero. Questo fino al XVI secolo. Dalla controriforma in poi ha remato CONTRO lo sviluppo della società occidentale, a differenza delle varianti protestanti. Questo è contestabile solo se tu consideri l'illuminismo e le rivoluzioni politiche e industriali come particolari insignificanti che non caratterizzano la società occidentale.

Sono convinta che la religione sia fondamentale per l'esperienza umana, tant'è che sono religiosa anche io personalmente. Non parlavo di dichiarare illegale LA religione, ma UNA religione in particolare, che si è macchiata in passato e si macchia quotidianamente di crimini che non c'è bisogno che io specifichi (ci sono già troppi libri di storia e di attualità).

Non ho una fiducia sconfinata nelle capacità dell'uomo di dotarsi e funzionare secondo norme etiche, ma un veloce confronto tra l'epoca attuale e il medioevo, o anche solo il modo di vivere dei miei nonni, mi fa essere ottimista e anche fiduciosa nel futuro. Se poi vado nei paesi scandinavi mi rendo conto che "quell'uomo lì" ha poco in comune con l'uomo che io vedo intorno a me in Italia. E allora mi chiedo, ma forse la tendenza a dotarsi (o non dotarsi) di principi etici non è innata. E' una costruzione socio-culturale. E guarda caso "quell'uomo lì" è il prodotto di 4 secoli di protestantesimo, mentre "il nostro uomo qui" è il prodotto di 4 secoli di cattolicesimo fondamentalista controriformista.

Sono una donna e mi sento trattata come merce molto meno di mia nonna. Io ho avuto la possibilità di studiare (nelle scuole pubbliche statali a cui si opponeva il Vaticano) e lei no. Io ho avuto la possibilità di scegliermi un lavoro dignitoso e lei no. Io ho avuto la possibilità di viaggiare e imparare qualche lingua straniera e lei no. Io posso decidere se sposarmi o meno indipendentemente da considerazioni economiche; posso decidere di stare con un uomo oppure con una donna; posso decidere di partorire figli io oppure farli partorire a una madre surrogata; lei no.

I comportamenti sponsorizzati dai cattolici generalmente fanno gli interessi degli uomini interessati ad avere una famiglia al proprio servizio e una società antimeritocratica in cui regni il favore e il clientelismo. Pochi concorrenti, poche possibilità di crescita, molta protezione, e una moglie / madre dedicata alle cure della casa e dei figli. Questo è l'Homo Catholicus.

Quando parli delle peculiarità delle donne non capisco a cosa ti riferisci. Forse alla loro "innata tendenza" all'accoglienza del seme maschile e alla cura della prole? Alla loro abilità nel lavorare a maglia e a uncinetto? Alla loro intelligenza emotiva? Non mi vengono in mente altri stereotipi, al momento. Comunque sono curiosa di capire in cosa consiste la peculiarità femminile, mi piacerebbe saperlo, sul serio.

Aurelio ha detto...

X Barbara:
Hai scritto: “Non parlavo di dichiarare illegale LA religione, ma UNA religione in particolare, che si è macchiata in passato e si macchia quotidianamente di crimini che non c'è bisogno che io specifichi (ci sono già troppi libri di storia e di attualità).”

Se ti riferisci ai crimini individuali, ebbene, quelli sono dappertutto, anche se fanno più male se sono fatti da persone consacrate.
Allora forse ti riferisci all’inquisizione e alle crociate? Beh, informati meglio perché studi seri hanno dimostrato che della inquisizione ha abusato soprattutto l’inquisizione laica (imperiale)spagnola e che, nelle leggi che regolavano i processi ed il modo di trattare gli accusati, c’è tanto di moderno, e comunque nei 200 anni di esistenza ci sono stati 200.000 condannati, mentre le ideologie da cui provengono molti di voi nel giro di soli 80 anni hanno fatto centinaia di milioni di morti.
Riguardo alle crociate io credo che se l’Italia fosse invasa, certamente chiederemmo l’intervento di Paesi amici. La stessa cosa è avvenuta all’epoca. I paesi del nord africa erano abitati da cristiani o ebrei, i musulmani li hanno invasi obbligando gli abitanti alla conversione o alla morte o al pagamento di ingenti tasse ecc. Credo che una mente non ottenebrata da pregiudizi giudicherebbe da sola correttamente.
La Chiesa cattolica commette crimini quando chiede che la vita dell’embrione venga rispettata, così come quella del malato terminale? O ti riferisci all’opposizione ai matrimoni gay e all’adozione da parte loro di bambini? Oppure a non considerare il preservativo la panacea per risolvere il problema dell’AIDS e delle altre malattie sessualmente trasmesse oltre che degli aborti? Certo ci sono libri che propalano accuse come le tue, ma va a vedere da chi sono scritti.

Hai scritto: “. Se poi vado nei paesi scandinavi mi rendo conto che "quell'uomo lì" ha poco in comune con l'uomo che io vedo intorno a me in Italia… E guarda caso "quell'uomo lì" è il prodotto di 4 secoli di protestantesimo, mentre "il nostro uomo qui" è il prodotto di 4 secoli di cattolicesimo fondamentalista controriformista.”
Se non sbaglio nei paesi scandinavi c’è un numero elevato di suicidi, evidentemente ciò che tu consideri un paradiso in terra non lo è affatto.

“Sono una donna e mi sento trattata come merce molto meno di mia nonna”.
Quando era giovane tua nonna la pornografia era così dilagante? Il numero di stupri ecc. era così alto? Come fai a dire che oggi la donna non è considerata merce? Forse non viviamo nello stesso Paese. Forse a te sembra normale che nelle dicole campeggino foto di donne in atteggiamenti provocanti e che possono stuzzicare la mente di chi ha qualche problema psicologico o mentale con le conseguenze note.
“Io ho avuto la possibilità di studiare (nelle scuole pubbliche statali a cui si opponeva il Vaticano) e lei no”.
La Chiesa non si è mai opposta alle scuole pubbliche. Dove hai tirato fuori questa sciocchezza? Solo vorrebbe che ogni famiglia fosse libera (economicamente) di scegliere il tipo di scuola che desidera per il proprio figlio, sempre salvaguardando alcune conoscenze di base universali, ma in cui si possano porre in maggiore/minore evidenza alcuni argomenti riguardanti i valori morali e religiosi. Ancora oggi purtroppo se io voglio mandare mio figlio ad una scuola privata (anche religiosa) devo pagare una retta non indifferente, alla faccia della libertà che la costituzione garantisce.
La verità è che sottraendo i figli alle famiglie li si vuole omologare, per sradicare da loro quei principi morali che la Chiesa cattolica unitamente alle famiglie vuole conservare e trasmettere (leggi ultima parte del mio commento).

(continua)

Aurelio ha detto...

Hai scritto:
“Io ho avuto la possibilità di scegliermi un lavoro dignitoso e lei no. Io ho avuto la possibilità di viaggiare e imparare qualche lingua straniera e lei no. Io posso decidere se sposarmi o meno indipendentemente da considerazioni economiche; posso decidere di stare con un uomo oppure con una donna; posso decidere di partorire figli io oppure farli partorire a una madre surrogata; lei no.”
Certamente alcune delle cose che dici sono condivisibili, ma credo che ciò sia avvenuto indipendentemente dal discorso religioso. Credo però che tu parta da una premessa per me errata, ciò ritenere che una donna si realizzi più fuori di casa che in casa. Questo grazie alla campagna di mascolinizzazione che è stata condotta da quanti la pensano come te. Tua nonna in casa era serena, e se non lo era sempre lo era perché nella vita ogni occupazione dà stress, preoccupazione ecc. Ora potete permettervi alcune cose che prima le donne non avevano, ma quanto stress provoca la cura eccessiva del proprio corpo, la scelta del vestito (avendo gli armadi pieni), la rivalità con le colleghe, per non parlare del dispiacere di non poter seguire lo sviluppo del vostro figlio specie nell’età critica dell’adolescenza e della giovinezza, ecc, ecc.
Ammettiamo che vi stiate realizzando, ma a scapito di chi? Inoltre leggo con dispiacere che per te è una conquista il poter stare con una donna. Che il legame sia innaturale è nel fatto che la vostra coppia è chiusa alla procreazione e quindi è destinata a morire con voi. E poi è strano. Un gay donna (se psicologicamente è un maschio) dovrebbe volere una donna vera, ma la donna vera non dovrebbe desiderare una donna gay ma un maschio vero. Allo stesso modo un gay (psicologicamente donna) dovrebbe desiderare un maschio maschio, ma il maschio maschio dovrebbe desiderare una donna femmina. Non ti sembrano ancora più strane invece queste situazioni?
Leggo ancora che per te è un progresso poter far partorire i figli da un’altra madre. Resto allibito, quando ho sempre ritenuto che la donna avesse (generalmente) come suo desiderio quello della maternità. Non so se un figlio nato in quel modo potrebbe essere contento, non sapendo poi bene chi considerare madre. Ma a voi poco importa, l’importante è fare ciò che vi aggrada, anche a scapito di altri, magari dei più deboli.
“I comportamenti sponsorizzati dai cattolici generalmente fanno gli interessi degli uomini interessati ad avere una famiglia al proprio servizio e una società antimeritocratica in cui regni il favore e il clientelismo. Pochi concorrenti, poche possibilità di crescita, molta protezione, e una moglie / madre dedicata alle cure della casa e dei figli. Questo è l'Homo Catholicus.”
Tu l’uomo catholicus non lo conosci affatto. Conosci coloro che sono battezzati, e fra questi trovi di tutto, così come nel resto della società. Le corruzioni, le clientele le trovi dovunque. In Africa molte società petrolifere americane (protestanti) fanno dollari inquinando in maniera gravissima i Paesi. Sempre negli USA, a parte la causa prima della crisi economica attuale, ci sono stati i crack finanziari degli anni scorsi che hanno mandato sul lastrico migliaia e migliaia di persone. Lo scandalo del Watergate (Nixon protestante) ecc. Non dimenticare poi che i protestanti del nord america hanno sterminato i pellerossa, i cattolici spagnoli e portoghesi si sono mescolati alla popolazione, sia pure in qualche caso dopo aver sradicato nel sangue “religioni” che provocavano la morte straziante di tante persone (precipitandole dai dirupi e estirpando il cuore ancora palpitante ecc – anche di questo è stato accusata la Chiesa).
L’uomo è nella sua indole - come ho già detto - a causa dell’egoismo-orgoglio, incline a prevaricare sul prossimo, ed è proprio questo che il cattolicesimo cerca di combattere, con un mix di severità (peccati-condanna) e misericordia (perdono purchè si riconosca umilmente le proprie colpe). Tutto il resto è acqua passata che non macina più!
(continua)

Aurelio ha detto...

Hai scritto:
“Quando parli delle peculiarità delle donne non capisco a cosa ti riferisci. Forse alla loro "innata tendenza" all'accoglienza del seme maschile e alla cura della prole? Alla loro abilità nel lavorare a maglia e a uncinetto?...”
Le donne in genere hanno sempre dimostrato maggiore pazienza, maggiore attenzione ai particolari, maggiore disponibilità all’accoglienza ed al perdono, maggiore spirito di sacrificio, migliore sensibilità. So che per te ciò è negativo, ma se rifletti, quando i ruoli nelle case erano definiti c’era meno possibilità di conflitti. Ora l’uomo DEVE interessarsi anche della cucina, di riordinare ecc. Ciò provoca a volte litigi perché quel modo di fare non piace alla moglie (compagna) o viceversa. Una nave ha bisogno di una persona per ogni ruolo, intercambiabile solo in caso di necessità. Così dovrebbe essere anche nella famiglie, purtroppo non lo è più. Io anche mi sforzo di collaborare, ma i litigi non mancano perché per le donne noi uomini siamo spesso degli incapaci.
Dirai che a me piace “comandare” ed avere una “servetta” a disposizione. Non è così. Proprio l’altro ieri in una lettera di S.Paolo si leggeva:”La donna sia sottomessa al marito ed il marito ami la moglie come Gesù ha amato la Chiesa fino a dare la vita per lei”. E’ una sottomissione servile? NO! Avere un “capo” che ti vuole talmente bene da morire per te significa che egli non ti sfrutterebbe mai e non vorrebbe mai il tuo male.
Chi non preferirebbe ad un presidente pur liberamente eletto ma poco di buono un re (non eletto) buonissimo?
Purtroppo ormai quello che i carbonari (massoni) scrivevano nell’800 e cioè che per sradicare il cristianesimo (cattolicesimo) dalle famiglie bisognava corrompere la donna, si sta puntualmente verificando. Poco male, accanto al vizio dilagante, come sempre spuntano oasi di onestà, pulizia, amore.

Scusa la lunghezza

Giuseppe Regalzi ha detto...

Aurelio: per favore, commenti più brevi e non multipli.

paolo de gregorio ha detto...

Ogni volta che si entra nei paraggi del dilemma di Eutifrone la mia obiezione rimane la stessa (che immagino tutt'altro che originale), e sta in piedi qualunque delle due alternative venga assunta per valida: dimostrami e convincimi che è un bene perseguire il bene! Su cosa farai appello mentre tu (Mancuso o chicchessia) tenterai di convincermi che ci siano valori migliori di altri, e che essi siano in qualche modo meglio del nichilismo? Certamente sul fatto che io abbia già gli strumenti per dirmi d'accordo, che io creda o meno. O vuoi forse convincermi che io non so distinguere il bene, facendo appello al mio distinguere il male?

Nel momento in cui Mancuso tenta di convincere un ipotetico ateo che il nichlismo sia male egli sta ammettendo che l'ateo può avere la capacità di distinguere cosa è meglio e cosa è peggio, e quindi nel solo affrontare l'argomento Mancuso sta ammettendo che Dio non è indispensabile per farsi un'idea di cosa faccia il bene dell'Uomo.

Barbara ha detto...

Cercherò di essere più breve possibile, ma gli spunti sono tanti.

I crimini di chiunque vanno riconosciuti e puniti. Io credo che chi sia contro il libero pensiero sia un criminale. La Chiesa Cattolica non è l'unica istituzione contro il libero pensiero: è solo un esponente di punta. Commette crimini quando si oppone all'autodeterminazione individuale e alla capacità dell'essere umano di distinguere tra il bene e il male. Tu ti senti incapace di distinguere da solo tra bene e male? Pensi di avere bisogno del loro aiuto? Hai delle opinioni autonome che differiscono dai dettami vaticani? Se sì, non sei un buon cattolico: sei un essere umano strano che va considerato inferiore a quelli che lasciano la Chiesa decidere per loro, a quelli che permettono alla Chiesa di pensare i loro pensieri e guidare le loro azioni. Con l'ordinamento il clero acquisisce uno status semi-divino. Il loro crimine è imporre la loro superiorità "ontologica" sugli altri esseri umani.

Il numero dei suicidi è inversamente proporzionale a quello degli omicidi. Preferisci avere il primato per gli omicidi? Tanti omicidi è meglio di tanti suicidi?

Quando era giovane mia nonna gli stupri non erano contati né condannati. Erano considerati un diritto dell'uomo "provocato" ed erano comunque colpa della donna. La pornografia di per sé non degrada le donne. E' una professione che molte donne scelgono liberamente e non ne sono affatto vittime come credono in molti.

Scuole pubbliche. La Chiesa è sempre stata contraria alla diffusione dell'istruzione primaria, perché ciò avrebbe permesso agli uomini di leggere e interpretare liberamente la Bibbia, mentre il clero doveva rimanere unico intermediario tra l'uomo e Dio. I Protestanti dopo la Riforma hanno diffuso subito l'istruzione primaria (vai a Ginevra) e tradotto la Bibbia nelle lingue locali, proprio per permettere a tutti di interpretare la Bibbia AUTONOMAMENTE (questo avverbio che dà così tanto fastidio). Noi prima del Concilio Vaticano II avevamo ancora la messa in latino (di cui mia nonna non capiva una parola).

Io non pretendo di sapere cosa vogliono le donne in generale. So solo che le donne sono molto diverse e vogliono cose molto diverse. Se qualcuna vuole stare a casa a fare la moglie e avere 8 figli per me va benissimo. La parola chiave qui è "scelta individuale". La gamma delle scelte individuali può comprendere l'opzione casalinga e madre di 5 figli. L'importante è che quella non sia l'unica opzione. Il problema è pensare al posto delle donne, come stai facendo tu, immaginando che vogliano una serie di cose che possono volere, ma possono anche non volere.

Le coppie gay non sono sterili; ci sono milioni di coppie gay nel mondo che hanno figli. I veri genitori sono quelli che ti crescono e ti vogliono bene, non quelli che mettono il DNA.

Le donne che conosco io sono molto impazienti e non hanno affatto spirito di sacrificio. Alcune sono anche insensibili. Forse è vero che hanno attenzione ai particolari e tendono al perdono. Vedi? Non c'è una definizione unica.

L'uomo non DEVE interessarsi della cucina. Deve mettersi d'accordo con le persone con cui convive sulla gestione della casa. Se non trova un accordo, va a vivere da solo, o trova persone con cui va d'accordo.

Il problema di avere un CAPO è che gli esseri umani sono limitati: non capiscono quello che è bene per tutti. Capiscono a volte quello che è bene per certi.

Non commento gli altri discorsi su gay e identità di genere perché sono tarati sul pensiero binario. Per te la realtà è bidimensionale; per me multidimensionale.

Aurelio ha detto...

Premetto che non sono Mancuso (se Paolo si riferiva a me). Non avrei motivo di nascondermi dietro un altro nome.
Per quanto riguarda Barbara, noto che le nostre posizioni sono molto distanti. Voglio però aggiungere alcune considerazioni. Io commetto un crimine se obbligo la gente a fare una cosa non giusta.
Per prima cosa la Chiesa cattolica non obbliga ma consiglia ed invita, tanto è vero che sa che l'uomo è fragile e che siamo tutti peccatori Essa indica il meglio per l'uomo. Una società in cui l'uomo sapesse controllare i suoi "istinti" (e non parlo solo del sesso, ma anche nel desiderio di potere, di denaro, di prestigio) sarebbe una socità più ingiusta? Può controllare meglio (con la consapevolezza ricordata della fragilità umana)i suoi istinti colui al quale si dice: "Vedi che il meglio per te e per tutti è che tu ti comporti in questo modo", oppure colui al quale si dice:"Comportati come ritieni giusto"?
Sfido a dimostrarmi che il discorso sulle beatitudini sia contrario al benessere ed alla serenità dell'uomo e della società. Non credo che rispettare la vita dal momento del concepimento alla morte naturale sia una cosa che è a detrimento della società. E' pericolosa una società in cui si cominciano ad aprire falle sul rispetto della vita, perchè una volta cominciato non si sa poi quali limiti ci potranno essere in futuro (divorzio insegna. Ho dato il mio contributo pensando ai mariti violenti...cosa accade ora? Si divorzia per motivi molto meno gravi).
Una società in cui le ragazze (e i ragazzi) non cerchino di conquistare gente già sposata, o non si facciano conquistare dagli stessi sarebbe cosa pessima? Non ci sarebbe invece maggiore serenità nelle famiglie, con la conseguente crescita equilibrata dei figli? Una società in cui si mostrano donne in atteggiamenti inequivocabili e poi si pretende il rispetto da parte degli uomini, che già sono spinti verso il sesso opposto per motivi ormonali, è giusta?
Il cattolicesimo non lo conoscete bene. Ne avete una idea distorta. Se lo conosceste capireste quanto è facile e bello e dà serenità vivere secondo i suoi dettami, anche aq costo di qualche sacrificio. Quando però il corpo ci fa cmpiere qualcosa di non corretto (cosa che capita a volte anche spesso), ebbene, sappiamo che c'è un Padre pronto a perdonarci puechè riconoscuiamo i nostri errori (parabola del figliol prodigo). Cosa c'è di meglio?
In quanto ai diritti/doveri dei cittadini. Tu che sei credente (non ho capito bene in che, ma sei religiosa hai detto) ritieni che siano milgiori le leggi fatte dagli uomini o quelle eventualmente dettate da Dio?

Barbara ha detto...

Rispondo brevemente su un paio di punti.

Controllo degli istinti: ci sono due modi per controllare gli istinti, l'autocontrollo o il controllo esterno. L'autocontrollo esiste. Se c'è autocontrollo, non c'è bisogno del controllo esterno. La CCAR preferisce il controllo esterno. Io sono per quello interno, che viene da dentro e responsabilizza gli individui. La CCAR invece vuole individui irresponsabili, senza autonomia, per cui l'ordine sociale può essere garantito solo da barriere e divieti che vengono dall'esterno.

Grazie a queste belle forme di comportamento che va insegnando, ci siamo ritrovati le dittature militari. Nei paesi protestanti, invece, in cui prevale l'autocontrollo, la responsabilizzazione degli individui (che deriva innanzitutto dal rapporto individuale con Dio, non mediato dal clero) si sono ritrovati democrazie mature. Robert Winthrop ha sintetizzato molto bene questo concetto.

Leggi umane / leggi divine. Qui la questione è semplice. Le leggi divine non esistono, quelle umane sì. Nel senso, le leggi divine esistono per il singolo, ma non sono leggi, cioè non sono valide / imponibili su tutti come quelle umane. Sono dei precetti che hanno una validità circoscritta, mentre le leggi umane sono uguali per tutti.
Dio è quello che pensi che tu sia, non quello che ti racconta un altro. I suoi precetti sono tali per te, non è detto che lo siano anche per altri.

Io sono cristiana. Quacchera.

paolo de gregorio ha detto...

@ Aurelio

"Premetto che non sono Mancuso (se Paolo si riferiva a me)"

Non ti offendere, ma io questo dubbio non l'ho avuto nemmeno per una frazione di secondo.

Succede a volte che le persone che partecipano alle discussioni sui blog rispondano direttamente ai temi proposti invece che ai troll irriducibili. Spero che il tuo ego non ne soffrira per molto tempo.

Aurelio ha detto...

Rispondo sui due punti.
Controllo degli istinti. Tu hai una grande fiducia sull’autocontrollo, io penso più concretamente che l’autocontrollo non sempre riesca a funzionare, data la natura umana incline all’egoismo ed all’orgoglio. Il guaio è che tu vedi tutto con due sole tinte: il bianco e il nero, mentre nella condizione dell’uomo moltissimo, se non tutto, è di varie sfumature di grigio. Come fai a dire che la CCAR (Chiesa cattolica apostolica romana, per chi legge) vuole individui irresponsabili? San Francesco era irresponsabile? Madre Teresa di Calcutta era irresponsabile, senza autonomia? San Massimiliano Kolbe che si è fatto fucilare per salvare un padre di famiglia in un lager tedesco era un irresponsabile e senza autonomia? Questo solo per citarne alcuni. Mi sa che sei male informata. Forse queste idee scorrette derivano dal fatto che discendi da una famiglia cattolica, e magari eri, come spesso accade, una cattolica superficiale, e ti sei convertita ai quaccheri, facendoti confondere le idee a causa dalla loro preparazione cui potevi opporre solo la tua ignoranza (religiosa), così come accade a molti cattolici di nome che si fanno “convincere” dai Testimoni di Geova, che sfruttano la loro ignoranza per adescarli.
E’ mai possibile che pur sapendo che Gesù ha detto “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”, sul soglio di Pietro sieda un demonio o un suo seguace? Allora dobbiamo ammettere che Gesù non è Dio e tu allora non puoi essere cristiana. San Paolo, di cui spero conosca la storia di persecutore della Chiesa e la sua conversione, ha scritto (molto prima che ci fossero i quaccheri):”il regno dei cieli non è per gli effeminati….ecc”(I, Cor.).
La libertà di costumi per te è sinonimo di libertà, per me è contraddizione con il sesto comandamento.
Può darsi che le democrazie protestanti siano mature, ma la presenza di straricchi e di strapoveri, un’assistenza sanitaria inesistente per i meno abbienti (USA), un impero coloniale (UK) che è durato fino ad oltre metà del 1900, mi sembra che contraddicano tutto questo.

Riguardo alle leggi divine: o non esistono ed ognuno fa ciò che vuole, o sono stato fatti conoscere in qualche modo (profeti o Gesù stesso) ed allora bisogna sforzarsi di seguirle. Io che sono cristiano credo che Dio si è fatto uomo e che abbia, direttamente o attraverso gli apostoli, S. Paolo e i Padri della Chiesa (presenti molto prima del vostro fondatore!Pertanto o lo Spirito santo si era preso una vacanza oppure ciò che ha detto il vostro fondatore contraddicendo in molte cose questi dettati, è falso) rivelato agli uomini il suo volere per il bene dell’umanità. Tu credi che l’uomo sappia farsi le leggi da sé e poi le sappia rispettare? Ho già detto che è come se un cieco volesse guidare un altro cieco. Cadranno entrambi nel fosso.

Anonimo ha detto...

Interessante dibattito leggi umane-leggi divine tra un cattolico e una quacchera (?). Dice la quacchera: "le leggi divine non esistono". Eppure, da laico, le leggi divine mi sembra che esistono...quale potrebbe essere una "legge divina"? Che se metti dello sperma in una vagina nasce un pargolo? Potrebbe andare come "legge divina"? Ah, ma forse la quacchera si riferisce a quegli scritti chiamati "bibbia"...forse ella rifiuta quelle che vengono chiamate "sacre scritture"...beh, non abbiamo bisogno di sacre scitture per osservare delle "leggi di natura"...abbiamo degli occhi, abbiamo delle orecchie...anche queste da chi sono prodotte? Non saranno mica anche queste effetti di una "legge divina"?
a.m.

Anonimo ha detto...

Ma l'apoteosi del quacchero-pensiero ce l'abbiamo quando si parla delle leggi divine e umane. In pratica ci si vorrebbe liberare dalle gabbie delle leggi divine per gettarci tutti in una prigione chiamata "leggi umane". Forse, nel frattempo, la furbetta pensa di fare una legge pro-omosessuali...dimodochè guai se dirai qualcosa di male!!! Verrai gettato in prigione!!! Guai ad aspirare a una "normalità" sessuale...e qui si accede al quacchero-fascismo....
a.m.