giovedì 5 novembre 2009

La sentenza sul crocifisso in italiano

Si trova sul blog di Alessandro Gilioli («Signora Lautsi contro il governo: sentenza integrale», Piovono rane, 4 novembre 2009). Non c’è il nome del traduttore ma a una prima occhiata la versione sembra professionale, impeccabile.

Aggiornamento 10/11: un’altra traduzione della sentenza, a cura di Laura Morandi e Bruno Moretti Turri. Rispetto all’altra ha il vantaggio di riportare i numeri dei paragrafi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

vorrei far notare che in questo caso, ovvero stavolta, poiché a sollevare la questione è stata una finlandese, quindi una intoccabile e rispettabile europea, non c'è stato il solito linciaggio verbale che sarebbe invece sistematicamente toccato a un altro soggetto che fosse invece appartenuto ad un'altra religione/cultura (qualsiasi). qualche tempo fa la stessa questione fu sollevata infatti da una famiglia musulmana, e la reazione immediata, sulle bocche di tutti gli italianetti, fu: eh, ma "loro" mica lo farebbero se fossimo "noi" a chiederglielo (o variazioni sul tema). il che da una parte rivela la immancabile ipocrisia che va a braccetto con la cultura degenerata cattolica (due pesi e due misure, e tutti subito pronti alla crociata contro l'infedele - se musulmano, però), dall'altra il fatto che se si afferma una cosa del genere si paragona e quindi automaticamente si mettono sullo stesso piano lo stato laico (buhahahahahah) italiano a quello teocratico e fondamentalista dell'esempio in questione, ovverosia si confrontano due realtà che o sono completamente diverse (e allora il paragone non avrebbe senso), oppure hanno entrambe un carattere di teocrazia (più o meno manifesta e fondamentalista), e qui casca l'asino.

Anonimo ha detto...

Gentili signori ,da cattolico sono in completo disaccordo con voi , ma per sdrammatizzare un po' a me viene da sorridere per quella signora di Abano Terme di origine finlandese che ha piantato tutta 'sta polemica del crocifisso a scuola , UNA COSA VERGOGNOSA DA MANDARE ALL'OBLIO DEL SILENZIO .
Incredibile che ella non si ricorda che proprio la bandiera del suo paese d'origine la Finlandia ha proprio una croce azzurra in campo bianco (!!!)derivante dall'antica bandiera danese che celebrava i crociati in Terrasanta , senza poi dimenticare le bandiere nazionali di Svizzera , Svezia , Danimarca , Norvegia .---->

FONTE ----> http://it.wikipedia.org/wiki/Finlandia

Lorsignori della Corte di Strasburgo si dimenticano che la Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989 prevede che il ragazzo sia educato «nel rispetto dei valori nazionali del Paese nel quale vive e del Paese di cui può essere origi­nario e delle civiltà diverse dalla sua» (artico­lo 29). Per Strasburgo questa Convenzione non esiste. Esiste l'assenza di valori, esiste un de­serto nel quale ciascuno di noi nasce per ca­so, senza una storia ricca di eventi, eroismi, valori e simboli religiosi ed etici, tra i quali il cro­cifisso è il più noto in tutto il mondo.

Purtroppo padre D'Antoni sbaglia , da sacerdote intendo !
DA CATTOLICO SU QUESTO ARGOMENTO IO NON TACCIO E NON SONO POLITICAMENTE CORRETTO !
Grazie per lo spazio concessomi.

Francesco ha detto...

Caro anonimo purtroppo scrivendo non ti sei reso conto del nocciolo del problema.
In italia nessuna legge impone che in edifici pubblici (esclusi aule di tribunale e scuole ELEMENTARI) sia affisso il crocefisso.
Ed è altrettanto inutile che le persone continuino a protestare, poichè questa sentenza non obbliga di togliere il crocefisso dalle aule o dagli edifici pubblici, impone allo stato italiano di risarcire la signora di 5000 euro.
Prima di scrivere informatevi