martedì 18 ottobre 2011

Di embrioni e di brevetti

La Corte di giustizia europea si è espressa su un trattamento anti-Parkinson messo a punto da Oliver Brustle e contestato da Greenpeace. Secondo i resoconti di stampa avrebbe dato ragione all’associazione ambientalista e torto al ricercatore tedesco, concludendo che le cellule staminali di origine embrionale non sono brevettabili. In sostanza si affermerebbe l’equazione ovulo fecondato uguale blastocisti uguale cellule derivate. Non solo, a quanto pare la Corte riconosce la caratteristica di embrione umano anche agli ovociti che pur non essendo fecondati sono indotti a dividersi in altro modo (dal trasferimento nucleare alla partenogenesi) e non possono dare origine a un essere umano. Si tratta di una conclusione scientificamente e filosoficamente discutibile. Portando questo ragionamento alle estreme conseguenze, infatti, si potrebbe arrivare a sostenere che persino le staminali pluripotenti indotte (le cosiddette iPS, o staminali “etiche”) sono degli embrioni. Pur derivando da cellule diverse dagli ovociti, infatti, si spera di riuscire a manipolarle in modo che si comportino esattamente come le staminali embrionali, esibendo la stessa “embrionalità”. Vorrei sollevare anche un altro punto: la direttiva sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, a cui ovviamente la Corte fa riferimento, è il frutto di un decennio di tiro alla fune a Bruxelles e ne porta i segni evidenti. Ma i brevetti non dovrebbero avere nulla a che vedere con la dignità umana, concetto su cui si contrappongono scuole di pensiero diverse e che non mi sembra rientri nelle competenze di un patent attorney. Un brevetto non dovrebbe servire a stabilire se qualcosa è moralmente lecito, e al limite nemmeno se è compatibile con le leggi vigenti. Dovrebbe certificare se un’invenzione è originale e rilevante, e attribuirne la paternità ai suoi inventori. In linea di principio la brevettabilità non implica alcun via libera alla commercializzazione di un’invenzione. Dal mescolamento di questi piani può venire fuori soltanto una gran confusione.

Anna Meldolesi oggi.
Sintesi della sentenza. Sentenza integrale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

chissà cosa ne pensano Flamigni e Forabosco di tale sentenza,mi piacerebbe sapere il loro parere

Claudio