Da una nota dell’agenzia Asca:
(ASCA) - Roma, 25 nov - Eluana Englaro compie oggi 38 anni e con lei «ci saranno solo le suore misericordine che in questi anni hanno rappresentato la sua famiglia.
Il padre, Beppino Englaro, sarà probabilmente in giro per l’Italia a cercare qualche struttura sanitaria che voglia accettare il trasferimento di Eluana per poi staccare il sondino».
Lo scrive, in una breve nota, il Movimento per la Vita, che nota come Eluana festeggi il suo compleanno «nella stessa clinica Beato Talamoni dove è nata nel 1970 e dove ha trascorso gli ultimi 14 anni, dopo l’incidente stradale di cui è rimasta vittima il 18 gennaio 1992».
7 commenti:
L'appello all'emozione è una cosa che normalmente si fa quando non si ha nessun argomento ragionevole.
Il titolo è adatto.... vorrei dire tante cose, ma l'unica che mi viene in menteè una cerca frase su una pagliuzza ed una trave, che Qualcuno disse tempo fa.
Come ci si può dichiarare a favore della vita, e nel contempo insultare, gettare fango in questa maniera su una persona che soffre da 17 anni, che vede la figlia in quelle condizioni? Ma con che coraggio?
miserabili, sì.
meschini. e maledetti.
[spero tanto nel concetto di karma, davvero...]
Hai dimenticato di aggiungere "bastardi", nel titolo.
Leilani
Francesco: diciamo che si sono espressi in modo ambiguo: "dove ha trascorso gli ultimi 14 anni, dopo l'incidente stradale di cui è rimasta vittima il 18 gennaio 1992" fa sembrare in effetti che sia stata ricoverata lì subito dopo l'incidente, mentre invece vi è stata trasferita nel 1994.
Il comunicato originale è qui.
Ho inviato il seguente testo anche al Mpv.
Secondo l'Agenzia Ansa anche le suore misericordine hanno avuto il buon senso di non festeggiare il compleanno di Eluana Englaro.
E comunque se le suore fanno parte del personale della casa di cura e sono rimaste vicine ad Eluana hanno compiuto solo quanto previsto dagli obblighi professionali.
2008-11-25 21:24
ELUANA: NAPOLITANO, INTERVENTO LEGISLATIVO E' INDISPENSABILE
A questa gente non posso che augurare tutto il male possibile.
Di finire in un letto d'ospedale, coscienti eppure incapaci, condannati a un'atroce interminabile morte, a bagno nei propri escrementi, nutriti con un sondino per la vita, coperti di piaghe da decubito.
Cristianamente parlando, penso che sia il minimo.
Posta un commento