mah, su sei relatori due sono preti... finchè si continua ad accettare l'idea che questi parlino in nome di un Dio, non cambierà nulla. Se un Dio esiste, allora è onnipotente, per cui la sua volontà non può essere messa in discussione. Se invece non esiste, allora il parere di un milione di preti conta quanto quello del mago otelma. Se si ritiene importante quello che hanno da dire i preti, allora si accetta l'idea che probabilmente un Dio esiste, e così si finisce in un vicolo cieco, e l'avranno sempre vinta loro.
Anonimo, credo che i preti (si presume, si vorrebbe) parlino perché milioni di persone da noi credono che Dio esista, non perché Dio esiste.
Uno può anche cogliere il momento come occasione per convincere l'altra parte delle proprie buone ragioni. Se invece si abdica al dialogo si abdica alla ragione stessa. Ed è proprio così, secondo me e al contrario di come dici tu, così senza contraddittorio che avranno strada libera.
Vabbè allora se l'esistenza o meno di qualcosa si deve decidere a maggioranza, e non invece secondo logica, siamo messi proprio male. Anche la maggioranza dei giocatori del lotto credono alla teoria dei numeri ritardatari, ma rimane il fatto che è una clamosora balla. Il problema è che dialogare va benissimo, ma sarebbe ora di cominciare a spiegare a questi signori che la loro presunzione di rappresentare un Dio in terra vale quanto la carta su cui stampano i loro libri.
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5 commenti:
mah, su sei relatori due sono preti... finchè si continua ad accettare l'idea che questi parlino in nome di un Dio, non cambierà nulla. Se un Dio esiste, allora è onnipotente, per cui la sua volontà non può essere messa in discussione. Se invece non esiste, allora il parere di un milione di preti conta quanto quello del mago otelma. Se si ritiene importante quello che hanno da dire i preti, allora si accetta l'idea che probabilmente un Dio esiste, e così si finisce in un vicolo cieco, e l'avranno sempre vinta loro.
Anonimo, credo che i preti (si presume, si vorrebbe) parlino perché milioni di persone da noi credono che Dio esista, non perché Dio esiste.
Uno può anche cogliere il momento come occasione per convincere l'altra parte delle proprie buone ragioni. Se invece si abdica al dialogo si abdica alla ragione stessa. Ed è proprio così, secondo me e al contrario di come dici tu, così senza contraddittorio che avranno strada libera.
P.S.: ma il verbo abdicare l'ho usato correttamente? Boh! Vabbeh, si capiva, spero...
Vabbè allora se l'esistenza o meno di qualcosa si deve decidere a maggioranza, e non invece secondo logica, siamo messi proprio male. Anche la maggioranza dei giocatori del lotto credono alla teoria dei numeri ritardatari, ma rimane il fatto che è una clamosora balla. Il problema è che dialogare va benissimo, ma sarebbe ora di cominciare a spiegare a questi signori che la loro presunzione di rappresentare un Dio in terra vale quanto la carta su cui stampano i loro libri.
"sarebbe ora di cominciare a spiegare a questi signori ..."
Ecco, solo che per spiegare qualcosa a qualcuno ci si deve almeno parlare. Dal titolo del post: "Si discute di...".
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