Fabrizio Rondolino, «Libertà di coscienza non è abdicare» (La Stampa, 17 febbraio 2009, p. 28):
Veltroni e altri dirigenti del Pd sostengono che sulle questioni «etiche» la libertà di coscienza è doverosa. Ma la legge sul testamento biologico, proprio perché è una legge e non un catechismo o un manuale di filosofia morale, non è affatto un «tema etico», ma un atto politico. Etica è la scelta che ciascuno di noi, liberamente e privatamente, deve poter compiere sulla propria vita e sulla propria morte. Negare questo diritto è una scelta politica e culturale, non etica. Ed è una scelta regressiva che una forza di centrosinistra non può né condividere, né avallare, né accettare una volta che fosse compiuta. D’altro canto, l’obiezione di coscienza può e deve valere per chi è oggetto di una legge, non per chi è costituzionalmente chiamato a redigerla. Il medico obiettore può astenersi dal praticare un aborto, se la coscienza glielo vieta, ma i partiti hanno il dovere di assumere una posizione e di regolamentare per legge il diritto all’interruzione di gravidanza. Un parlamentare che fa del proprio credo religioso una legge dello Stato non esercita nessuna libertà di coscienza: si batte per lo stato teocratico. Se la libertà di coscienza è libertà di scelta, non può contemplare la libertà di votare una legge (come la Calabrò) che cancella il diritto di scelta.Che i dirigenti del Pd non riescano a vedere quest’ovvia verità dimostra tutta la loro miseria intellettuale. Le sconfitte recenti e recentissime sono solo la scontata conferma di questa totale incapacità di comprendere.
[…] La modernità nasce come definizione e tutela d’uno spazio in cui l’individuo – con la sua coscienza, le sue scelte, i suoi principi e stili di vita – sia e resti inviolabile. «Nessuno può decidere per me» è il motto della modernità. Un partito che si dica di centrosinistra non può abdicare su una questione così cruciale. I diritti inviolabili dell’individuo sono il perno su cui ruota ogni possibile sinistra del XXI secolo, e i dirigenti del Pd non possono non saperlo né ignorarne le conseguenze. Se il Pd rinuncia a questo principio, lascia senza rappresentanza la sinistra italiana. Rifiutandosi di assumere una posizione sul testamento biologico il Pd si salva forse dalla scissione, ma rischia l’autoscioglimento.
6 commenti:
x Giuseppe, se lo chiedi io rispondo Giuseppe, non mi tiro indietro nel dibattito. Se Ha avuto questa impressione ti invito a rileggere i post ai quali ho partecipato, ho sempre interrotto ogni dialogo quando lo scambio è diventato insultante, fatto di ingiurie personali o alla mia fede. Non puoi pretendere che prenda per 'dialogo' o 'dibattito' una sequela di parolacce.
Sul tuo post dico, se posso, che la tua analisi a me sembra ciecamente di parte. E i fatti lo dimostrano. La Sinistra Italiana non esiste più.
Da anni ormai la sinistra ha perso la bussola, proprio perchè la sua esistenza è stata legata all'ascesa delle ideologie comuniste del '900 e la loro fine decretata in varie parti del mondo alla ribellione delle popolazioni coinvolte ha travolto ogni punto di riferimento delle sinistre europee. In particolare quelle che avevano sviluppato legami forti con i regimi totalitari comunisti, come quella Italiana.
Adesso è lo sbando. Il riferimento che tu fai al legame che dovrebbe esserci tra diritti umani e forse della sinistra a me appare più come un desiderio tuo che la realtà dei fatti.
I regimi 'di sinistra che si sono succeduti nei decenni del '900 a tutto si sono ispirati tranne che ai diritti universali dell'uomo, anzi, sono stati gli stati che più di ogni altro li hanno negati. Basta guardare cosa succede nei pochi disgraziati stati dove ancora l'ideologia 'di sinistra' ancora conserva strenuamente il potere, come Cina, Cambogia, Cuba.
I 'Diritti' sono scaturiti dall'altra parte del mondo, quella ispirata ai valori dell'individuo, della libertà. Ed è una parte di mondo che nasce da radici anglosassoni e protestanti. L'esaltazione dell'individuo che negli anni '40-'50 portò alla Dichiarazione è tutta di stampo eroico-americano, con forti connotazioni religiose.
Mettiamo pure in discussione il termine 'di sinistra'. Mi ricorda il grido disperato di Moretti. Che vuol dire 'di sinistra' se non ispirato ai regimi comunisti? Vuol forse dire 'contrario alla religione cattolica'? A me sembra una definizione oppositiva, rinunciataria di una vera identità, quindi sterile e castrante. Ma ammettiamo che qualcuno la intenda così, è ugualmente falso il presunto rapporto tra ideologia contraria alla Chiesa e Diritti Umani.
La Chiesa appoggiò la Dichiarazione Universale, ben sapendo che il cristianesimo, in particolare il cattolicesimo, ha da sempre posto l'essere umano al centro della storia. E' proprio dal fatto di aver messo l'essere umano su un piedistallo più alto delle altre creature, di riconoscerene tratti divini, che nascono i più feroci scontri con le ideologie massificanti del '900, e quelle nichiliste odierne.
Da qualsiasi angolo guardi il tuo filo logico non trovo quale dovrebbe essere la tua presunta relazione tra diritti umani, tra i quali spicca primo e principale, quel diritto alla vita pr cui noi cattolici ci spendiamo da decenni in battaglie terribili, e forze 'di sinistra'.
Prova a dire 'qualcosa di sinistra' e poi vedi se è conciliabile con i diritti universali.
Prova a rieggerti gli scritti di Peter Singer e confrontali con i diritti universali, hai presente... 'indipendentemente dall'età, dallo stato di salute....'
Prova invece a leggerti la Spes Salvi, e vedi come sia ispirata dalla stessa concezione dell'uomo che ispirò quei diritti universali.
AnnaMaria
x France: mi dispiace deluderti ma io non ho un mio blog. Scrivo su alcuni siti, collaboro ogni tanto con qualche giornale, ma non avrei tempo di seguire la vita di un blog.
Cmq quello che segnali tu è molto interessante, grazie per il link.
AnnaMaria
Spe salvi
France
x Giuseppe: per chiarire meglio il legame tra diritti umani e cristianesimo, che per molti è chiarissimo, ma forse non lo è per altri, riporto le parole di Padre Luis Garza Medina, in introduzione ad uno dei molti convegni dell'anno scorso sul sessantesimo della Dichiarazione:
“Ogni riduzione dell’umano permette la violazione dei diritti umani”, ha precisato padre Garza Medina ed è “triste constatare come molti contemporanei non ricordano che questa Dichiarazione dei Diritti Umani, emanazione della concezione umana cristiana e frutto degli insegnamenti sociali della Chiesa, è nata come reazione alla barbarie e al disprezzo dell’uomo di quell’ideologie riduzioniste che provocarono la seconda guerra mondiale”.
AnnaMaria
Sarebbe utile spiegare cosa uno intenda per ideologia "riduzionista". A occhio e croce, per esempio, potrei definire "riduzionista" anche l'idea del monoteismo, per cui un'unica singola causa è all'origine di ogni singolo evento e legge nell'universo, compresa ogni nostra azione, ogni nostro battito di ciglia. Anzi, la deifnirei sintesi riduzionista per eccellenza.
"Se il Pd rinuncia a questo principio, lascia senza rappresentanza la sinistra italiana"
La sinistra in realtà è senza rappresentanza sin dalla fondazione del pd. Tutte le carenze giustamente attribuite ad esso erano evidenti sin dall'inizio. Si chiamava PDS, hanno tolto la "S" di "sinistra" e hanno inglobato correnti lontane dall'idea della socialdemocrazia oppure, peggio, fazioni integraliste: ci sono perfino componenti dell'opus dei, che è idealmente più a destra di AN.
Mi sembra insomma che l'epilogo, le politiche e i risultati siano ampiamente in linea con le premesse generali del progetto. Che era pessimo e fallimentare di per sè. Il tradimento della sinistra si è consumato due anni fa, non negli ultimissimi tempi.
Posta un commento