lunedì 15 giugno 2009

E con il Roma Pride torna la questione dei diritti mutilati



A qualche ora dalla conclusione del Pride romano è forse possibile riflettere su alcune questioni.
La più importante è sul senso attuale e indigeno dei Pride, soprattutto alla luce delle oziose polemiche che la ricorrenza suscita e delle difficoltà incontrate per avere il percorso. A pochi giorni dal Roma Pride, infatti, non era ancora stato indicato ufficialmente da dove si sarebbe partiti e dove si sarebbe arrivati. Tanto per dirne una.
Si diceva il senso. Sebbene eterogeneo e complesso, oggi in Italia è innegabile che sia rappresentato dalla denuncia delle ingiustizie esistenti e dalla richiesta di reale parità e uguaglianza per i cittadini GLBTQ. Dal ribadire che non possono esistere disuguaglianze in base all'orientamento sessuale di qualcuno proprio come non dovrebbero esistere per il colore della pelle, le nostre credenze, la nostra opinione politica. A meno che non vi sia un danno per qualcuno. L'orientamento sessuale non costituisce intrinsecamente un danno per nessuno, perciò non esiste una ragione che non sia pretestuosa per mantenere una situazione giuridica e culturale asimmetrica: chi è eterosessuale gode di tutti i diritti civili; chi invece non lo è, riceve diritti mutilati.
La battaglia deve svolgersi su questi due fronti, culturale e giuridico, difficile dire in che ordine temporale e di importanza. In che misura è la cultura a “imporre” una legge? O è la legge che avvia il cambiamento culturale necessario? Forse è un processo talmente intrecciato da rendere insensate queste domande, ma è indubitabile che la conoscenza sia una condizione necessaria per avviarlo: e allora i detrattori e i critici farebbero bene a conoscere le radici storiche dei Pride, il loro significato, gli orrori, passati e presenti, cui si oppongono; farebbero bene poi a conoscere il peso psichico della discriminazione e combatterlo finalmente, invece di esserne complici. In prima linea (quella della complicità) i nostri politici.
E se qualcuno si scandalizza per un culo scoperto o una provocazione festosa, ha tutta la nostra comprensione: deve già essere tanto difficile campare in un Paese come il nostro per un animo impressionabile!

(DNews, 15 giugno 2009)

24 commenti:

La Dimensione ha detto...

Le foto di Chiara sono veramente incantevoli.
E' la seconda volta che ne rimango colpito così tanto.

saluti :)

destynova ha detto...

E se qualcuno si scandalizza per un culo scoperto o una provocazione festosa, ha tutta la nostra comprensione: deve già essere tanto difficile campare in un Paese come il nostro per un animo impressionabile!

Frase di chiusura capolavoro :)

Anonimo ha detto...

Sai cosa Lalli? Io sono favorevolissima ai gay pride, così come sono fatti con i culi più o meno flaccidi scoperti, le piume, i costumi da avanspettacolo e i make up da Lollobrigida novantenne.

E più che contenta che trovino i giusti spazi nei media, che entrino nelle case della gente alle ore dei pasti.

Favorevolissima e contenta perchè finchè saranno fatti e sbattuti in faccia in questo modo, nel nostro paese non sarà mai, non dico approvata (uha ah ah), ma neanche discussa in aula un'ombra di legge che preveda accesso a matrimonio e adozione per gli omosessuali.

Sai qual'è l'equivoco di fondo? tanto per parlare tra noi, lo so che non avrai mai il nervo di pubblicare questo mio. L'equivoco è che matrimonio e adozione siano 'diritti'. Non lo sono. Non sono diriti a cui tutti devono aver accesso. Sono possibilità che la natura e la società umana hanno dato da milioni di anni solo agli eterosessuali. La coppia omnosessuale, semplicemente, non vi può accedere perchè è sterile per definizione. Ed è una sterilità che la stragrande maggioranza dell'umanità riconosce non solo come biologica, ma anche relazionale.
Una coppia omo non ha le risorse intrinseche per allevare un bambino. E i poveri bambini che nei pochissimi paesi in cui è possibile, si sono ritrovati affidati a 2 omo, magari contro la volontà di nonni affettuosi (penso all'orribile caso avvenuto in Scozia l'anno scorso), fanno a me, e a moltissimi altri, una pena profonda.

Quindi mi raccomando, continuate così, lustrini, culi, piume e boccacce, è un bene che la gente continui a capire che tipo di persone siete.

AnnaMaria

Chiara Lalli ha detto...

Sai cosa, AnnaMaria?, prima di tutto ti ringrazio per essere favorevole, al prossimo Pride avrò l'animo più sollevato. Ah, Pride - non Gay Pride - perché oltre ai ai gay ci sono lesbiche bisessuali transessuali e queer. La lista dei cittadini discriminati aumenta, tanto per dire.
L'equivoco di fondo è parlare senza conoscere. Hai letto le ricerche in merito? Oppure sei infusa di onniscienza e puoi permetterti di ergere le tue convinzioni a leggi universali? Hai mai parlato con qualche famiglia GLBTQ? O addirittura con i figli cresciuti in queste famiglie che per te sono "intrinsecamente sterili" e perciò i suoi componenti sono condannati a non poter nemmeno desiderare di diventare genitori?
Io non sostengo che sia meglio, ma mi batto contro l'idea che sia peggio a priori e senza alcun fondamento ragionevole, ignorando le ricerche, fregandosene degli studi o del fatto che l'omosessualità non possa essere considerata intrinsecamente come una patologia.
L'orientamento sessuale non incide sulla capacità genitoriale. I tuoi argomenti sono gli stessi usati contro la depenalizzazione dei matrimoni interazziali. Gli stessi. Fa paura tale analogia.
Poveri bambini mulatti a crescere con due genitori dalla pelle diversa!
La tua posizione è discriminatoria e priva di fondamenti. La cura e la qualità relazionali sono le condizioni importanti di una famiglia, non l'adattarsi ad un modello imposto dall'alto e da qualcuno che si ostina a fare il giudice delle esistenze altrui.

Fieri di avere avuto il "nervo" di pubblicare il tuo commento, ai miei occhi la migliore difesa dei Pride!

Anonimo ha detto...

@ annamaria:


Ecco. L'ho sempre sostenuto. I più materialisti dei materialisti sono sempre loro, quelli che credono alla favola del Babbo Natale per antonomasia.
Non è bastato loro mostrarsi pornograficamente attaccati alle singole correnti elettriche dei tessuti nervosi di gente moribonda che aveva implorato di venir tolta al supplizio dell'agonia con un gesto semplice e pietoso.
No, non è bastato mostrarsi terrorizzati da quella morte che secondo i loro stessi principi/ideali/credenze li dovrebbe ricongiungere al loro dio e quindi essere la loro vera nascita.

Sai qual è l'equivoco di fondo? Il concetto di diritto: che non è nulla di "naturale", come lo intendete voi (o biologico), ma semplicemente un concetto sociale, nato con l'uomo. Prova ad andare a mani nude di fronte ad un leone nella savana e spiegagli che non è il caso che ti sbrani perché in fondo anche tu in quanto uomo hai diritto alla tua fetta di savana.

Prova ad andare tu da un tetraplegico a dirgli che non deve studiare, non deve votare perché è la natura che lo ha privato della possibilità di prendere in mano una penna o un libro.

"nel nostro paese non sarà mai, non dico approvata (uha ah ah), ma neanche discussa in aula un'ombra di legge che preveda accesso a matrimonio e adozione per gli omosessuali."

La cosa non meraviglia proprio nessuno. Il nostro paese ha ancora bisogno che Lello Arena faccia la pubblicità contro il razzismo nei confronti dei meridionali, degli africani, degli zingari.....


"Ed è una sterilità che la stragrande maggioranza dell'umanità riconosce non solo come biologica, ma anche relazionale.
Una coppia omo non ha le risorse intrinseche per allevare un bambino."

Questo te lo sei inventato tu di sana pianta. Ma che ne parliamo a fare.
E' così comodo andare la domenica a sentire la predica sulle gioie (e i dolori) della vita in Cristo, ed al lunedì sputare in faccia alla prima diversità con cui abbiamo a che fare.

G

Anonimo ha detto...

x Lalli: il paragone con le coppie interaziali non regge, una coppia di esseri umani, di qualsiasi razza siano, se uomo e donna sono potenzialmente fertili. Anche le coppie interaziali sono fertili. Possono mettere al mondo figli, di qualsiasi colore sia la loro pelle.

Le coppie omo, tutte le coppie omo, per definizione, per la loro natura, per la biologia dei loro corpi, non so come metterla più chiara di così, non potranno mai avere figli loro.

Gli unici che possono fare figli sono gli eterosessuali. Gli altri possono solo adottare bambini messi al mondo da eterosessuali.

Oggi, in alcuni paesi, quelli che già hanno riconosciuto loro i diritti fondamentali, gli omosex chiedono, come le coppie etero che hanno problemi di infertilità o sterilità, di poter accedere all'adozione. E io, come la stragrande maggioranza dell'umanità, penso che non sia giusto mettere sullo stesso piano queste 2 categorie di persone. Le coppie etero hanno la potenzialità biologica di progettare una vita matrimoniale e familiare. Gli omo no, non hanno la possibilità di progettare niente.
Inoltre, gli studi a cui tu ti riferisci sono pochi, di parte e rifiutati da molti esperti per la loro impronta politica.
Io penso che l'unico vero diritto quando si parla di adozione sia quello che hanno i bambini di avere la migliore famiglia possibile. E di famiglia fertile, capace di mettere al mondo e crescere dei figli ce n'è una sola, quella eterosessuale, perchè un bambino ha bisogno di una mamma e un papà.
Ma su questo tema parlo a vanvera se tu non hai figli. Hai figli Lalli? Perchè se non ne hai non puoi letteralmente capirci niente.

Ultimo pensiero: da quando sono sposata e ancor più da quando sono madre ho notato in molte occasioni che la forza, l'energia vitale, la potenza che risiede in una coppia di sposi che si amano e ch procreano da un fastidio terribile a molte persone. Provoca invidia, gelosia, addirittura odio. Io vedo molti di questi sentimenti nei vostri discorsi, nascosti da rivendicazioni di fantomatici diritti.
Come ho visto odio puro nei confronti di quei poveri nonni scozzesi a cui sono stati rapiti i 2 nipoti dal tribunale per darli in adozione ad una coppia di uomini gay. La popolazione si è sollevata inorridita, ma ormai la legge era operativa, fatta passare sotto silenzio, travestita da passo avanti culturale, e non hanno potuto fare niente. Caso orribile, emblematico, che vi siete ben guardati da commentare.

x G: no, non me la sono inventata io, basta che ti leggi i sondaggi sulle opinioni in proposito: i nettamente sfavorevoli al matrimonio e all'adozione gay stanno aumentando, siamo più dell' 80%. Certo, per chi ragiona come te siamo tutti stupidi ignoranti e rimbecilliti dalla tv. Come no. E' sempre la vecchia storia: chi non la pensa come voi è stupido e ingnorante. Non riuscite ad uscire da questo loop.

Annamaria

Anonimo ha detto...

@ annamaria

e invece l'esempio dei matrimoni misti è proprio calzante! Ovviamente non si riferiva ad una fantomatica obiezione di ridotta fertilità, ma ad una fantomatica incompatibilità educativa. Ogni razzismo ha avuto sempre tra i suoi adepti qualcuno con la presunzione di dimostrare scientificamente i presupposti alla loro malafede.

"invidia, gelosia...."
Questo si commenta da sé.

" i nettamente sfavorevoli al matrimonio e all'adozione gay stanno aumentando, siamo più dell' 80%"

1)se i sondaggi li hanno fatti nelle parrocchie (o nella CdV) potrei anche darti ragione...ma il risultato è di dubbia significatività. Per ovvi motivi.
2)Il 67% degli esseri umani sulla terra ritiene che gli insegnamenti di Gesù di Nazaret siano storielle inutili e che non è il figlio di Dio (World Christian Trends, 2001).
Sono forse autorizzati a privarti della possibilità di culto, perché i cristiani sono stati capaci storicamente di fare tutto ed il contrario di tutto in nome del loro Dio, anche ammazzare n-mila persone?


Però a volerla mettere sui numeri se fior fior di psichiatri, psicologi, educatori di tutto il mondo (e se permetti alquanto più autorevoli dell'opinione pubblica) si ostinano a dichiarare il contrario di quello che dici tu, e cioè che tutto sommato non ci sono differenze significative nell'educazione ricevuta da figli adottati da coppie omosessuali (e per inciso, ai quali si aggiungono le migliaia di figli di genitori omosessuali, ma "regolarmente" sposati), qualcosa vorrà pur dirla?
O nessuno di loro credi che sia eterosessuale e genitore, magari anche credente? Tutti invidiosi?


G

Anonimo ha detto...

"Hai figli Lalli? Perchè se non ne hai non puoi letteralmente capirci niente."

BRAVA!!!!
adesso però gira la domanda anche al buon Ratzinger

franco

Anonimo ha detto...

G dice: "Però a volerla mettere sui numeri se fior fior di psichiatri, psicologi, educatori di tutto il mondo (e se permetti alquanto più autorevoli dell'opinione pubblica) si ostinano a dichiarare il contrario di quello che dici tu, e cioè che tutto sommato non ci sono differenze significative nell'educazione ricevuta da figli adottati da coppie omosessuali (e per inciso, ai quali si aggiungono le migliaia di figli di genitori omosessuali, ma "regolarmente" sposati), qualcosa vorrà pur dirla?".

Ecco perchè occorre parlare di complotto contro l'uomo al "naturale".
La scienza permette di avere un figlio anche a due lesbiche, in più ci sono tutti questi "fior fior di sapientoni" che pretenderebbero di dirci cosa bisogna pensare.
E' proprio un complotto contro chi, persona semplice, vive una vita in cui l'uomo è un uomo, una donna, una donna....
Ma cosa c'è dietro questo rivendicazionismo dei gays, lesbiche, ecc? Semplice. Queste persone soffrono, perchè hanno un motivo in più degli altri per soffrire (di questa loro condizione). Allora, chiedendo fantomatici "diritti", vorrebbero contagiare della loro sofferenza tutta la società.
E' un atteggiamento molto distruttivo. Una sorta di "muoia sansone con tutti i filistei".
a-m

silphion ha detto...

@ AnnaMaria
Veramente, veramente..... Veramente questo è il sentimento che si vorrebbe far credere discendente dall'insegnamento di Cristo? Questo grumo di astio, intolleranza, chiusura all'altro, sacrificio delle vite in nome della Vita, arroganza nel confronto dell'altro che "non può sapere"? Che tristezza profonda, che pochezza.

paolo de gregorio ha detto...

Silphion si chiede:

"Veramente questo è il sentimento che si vorrebbe far credere discendente dall'insegnamento di Cristo?"

Bella domanda. Io mentre leggevo il primo commento di AM ho provato una certa pena: per esempio di fronte a quel "uha ah ah", un grido di piacere. La risposta alla tua domanda è che probabilmente quelle persone sono profondamente atee, ma a differenza degli atei dichiarati provano rabbia per questo loro stato e sono costantemente alla ricerca della legittimazione di se stessi e dei propri sentimenti meno nobilitanti. Scoprire di provare rabbia, o di provare piacere per le sfortune altrui non fa mai piacere a nessuno, ma convincersi che è una cosa giusta per motivi di ordine superiore dà un certo sollievo passeggero. I post della Nostra si commentano da soli più che in passato, stavolta non tanto per le argomentazioni ma per i sentimenti che Ella ha provato mentre scrivevano e che chiaramente trapelano.

A proposito dell'80%. Come tante frasi buttate lì è probabilmente il solito falso. Al tempo stesso mi chiedo se questo non voglia dire anche che il conteggio del numero dei cattolici in Italia non ci dovrebbe costringere ad eliminare l'articolo della Costituzione sulla libertà religiosa. Eh sì, perché per l'ennesima volta queste persone dimostrano di non capire cosa sia un "diritto" (e non si deve quindi tenere conto dell'incipit nel quale AM ci disvela cosa esso sia in questo particolare caso).

Approvo molte controrepliche, dall'aver fatto osservare che AM ragionando così costringerebbe i meno abili a tante sofferenze al mettere in risalto come secondo AM Joseph e Chiara debbano parimeenti star zitti in tema di famiglie.

Anonimo ha detto...

@ a-m

"Ecco perchè occorre parlare di complotto contro l'uomo al "naturale"."


Non esiste un uomo "all'artificiale".
Evito di rispondere argomentando ulteriormente. Già fatto in passato. Tempo perso.

G

Anonimo ha detto...

x tutti:

1. pur condividendone alcune affermazioni tengo a precisare che il commento di 'a-m' del 17/06 delle 9.14 non l'ho scritto io.

2. il sondaggio da cui ho preso i numeri è istat. Appena riesco vi do il link. Ci sono anche i paragoni con gli anni passati che dimostrano che gli sfavorevoli sono aumentati, e di parecchio.

3. Continuo a sostenere che il paragone con le coppie etero composte da persone di razze diverse non regge, è forzato e volutamente politicizzato. Io non sono e non sono mai stata razzista.
Siete voi che volete cambiare il significato di questa parola e farci entrare dentro anche la posizione sfavorevole al matrimonio e accesso all'adozione da parte degli omo.

4. Continuate a non accennare, se non attraverso i riferimenti a studi controversi, basati su campioni deboli, purtroppo di parte, ai diritti dei bambini.
Nelle procedure di adozione esiste solo un tipo di diritto, quello del bambino di avere una famiglia, cioè avere una mamma e un papà. Non esiste invece il diritto degli adulti di 'avere' un bambino. Un bambino non è un oggetto che si desidera e si vuole a tutti i costi, che si pretende, che si esige. Non è un oggetto che si compra, che si pretende ci sia assegnato per legge.

AnnaMaria

paolo de gregorio ha detto...

@ AM

Sul punto 3: leggendo la risposta di Chiara a me era sembrato abbastanza chiaro che il paragone non era tra l'essere contro le coppie omo e l'essere contro le coppie interrazziali in sé, ma tra gli argomenti addotti nell'uno e nell'altro caso, oggi come ieri. In comprensione del testo come andavi?

Sul 4: non esiste nemmeno il diritto a non ammalarsi, ma questo non vuol dire che solo alcune persone abbiano diritto ad accedere alla sanità.

Anonimo ha detto...

Paolo Deg.
al punto 4 sostanzialmente non hai risposto, riprova ancora e sarai più fortunato. Mi piacerebbe proprio sentire come tenti di argomentere la questione del diritto del e al bambino.

F.

Anonimo ha detto...

x chi è interessato: il sondaggio che citavo l'ho ritrovato, non è istat ma eurispes, fa parte di un grosso pacchetto pubblicato come 'rapporto italia 2009 eurispes'. Sulle opinioni degli italiani sull'accesso al matrimonio e alle adozioni i numeri sono questi: 60% contraria all'accesso al matrimonio, 81% contraria all'accesso alle adozioni (proprio come ricordavo, non sono numeri a caso o inventati come diceva Paolo Deg, sono dati di fatto. Inoltre, come ho scritto nel mio primo commento, i contrari all'accesso alle adozioni sono aumentati di ben 8 punti percentuali in 6 anni, passando dal 73% del 2003 all'81% odierno.

Per Paolo, non sono, ovviamente, d'accordo. Le parole hanno il loro preciso significato. Razzista significa una cosa ben precisa e io non lo sono, nè ho scritto commenti razzisti. L'essere contraria all'accesso al matrimonio riconosciuto dalo Stato come costruzione di una famiglia, e alle adozioni da parte di persone omosessuali non mi qualifica come tale.
Le argomentazioni di Lalli si basano su un concetto, quello di diritto, che io non riconosco in questa materia. Non esistono un diritto al matrimono, o un diritto all'adozione.
Il matrimonio è un patto che lo Stato sancisce con una coppia che si prende la responsabilità della costruzione e formazione delle nuove generazioni, cioè dello stesso Stato. La famiglia è la cellula fondante della società umana proprio perchè produce nuovi esseri umani.
Gli eterosessuali infertili o sterili possono partecipare a questa progettualità perchè formano un ambiente familiare adatto ad allevare un bambino. E pertanto lo Stato permette loro di 'offrire' la possibilità ad un bambino che ne ha bisogno di avere una famiglia.
Una coppia omosessuale non sarà mai una famiglia. E' sterile per definizione, non può, biologicamente produrre figli. Non deve questa incapacità a problemi di salute. La sua steilità risiede della sua essenza, nella stessa sua identità. Gli studi che cita Lalli sono pochi e molto discussi. Il problema è che chi si espone nella critica alle posizioni gay si espone agli attacchi feroci della lobby (vedi gli attacchi alla Chiesa). Pochi si espongono. Ma molti continuano ad avere le loro opinioni, come i dati Eurispes dimostrano.

Un ultimo pensiero sulla presunta superiorità delle opinioni degli studiosi rispetto a quelle della gente, cosidetta, normale. E' un pensiero inquietante e sbagliato. Si basa su 2 concetti entrambi errati: il primo è che esista una scienza univoca, oggettiva, una conoscenza unica e indiscutibile, acquista la quale si veda la luce tutti nello stesso modo. N, non è vero. Questo è il modo in cui opera una rivelazione divina, non scientifica. Non per niente gli scienziati parlano di 'dati di fatto' non di 'verità'. Il secondo è quello che vede uno studioso comprendere le cose importanti della vita meglio di un non studioso. Anche questo è profondamente falso. Conosco, e ho conosciuto fior di prof universitari che umanamente erano dei miseri ometti, e conosco meravigliosi padri e madri di famiglia, che magari si sono fermati al diploma superiore, ma hanno deciso di dedicare la loro vita gli uni agli altri e ai loro figli, capendo che l'unico tesoro prezioso ed inestimabile di questa vita è l'amore.
Ai più giovani che leggono dico: diffidate dalla presunzione accademica, è un virus pericoloso che mina l'anima. Dal 'accademico e studioso è meglio' al 'chi la pensa come me ha ragione' fino al 'chiunque non la pensa come me non merita di parlare' il passo è subdolamente breve e porta, questo sì, ad una forma di discriminazione che colpisce più chi la pratica che chi la subisce.

x Paolo: nelle tue 2 righe sulla sanita' non hai risposto al mio commento sui diritti dei bambini, che vengono e verranno sempre prima di qualsiasi desiderio o rivendicazione degli adulti. I bambini non sono oggetti. A proposito, tu hai figli? Stai capendo quello di cui stiamo parlando?

AnnaMaria

paolo de gregorio ha detto...

F, credo invece di aver risposto. Il fatto che si garantiscano i diritti dei bambini non vuole dire automaticamente che si debbano discriminare talune categorie di genitori. In aggiunta, se il diritto del bambino fosse non solo primario ma unico, i bambini andrebbero solo ed esclusivamente a coppie belle, giovani e ricche (probabilmente d'autorità). Non mi pare che questo avvenga. Se questo non avviene è perché è riconosciuto un qualche diritto anche alla coppia che vuole adottare un figlio.

Meglio poi che non mi soffermi troppo sull'assurdità di dire che all'adozione non corrisponde un diritto reciproco di genitori e figli: se non fosse un diritto tutelato anche per il genitore nessuno farebbe mai richiesta di adozione, perché non ne avrebbe diritto, e perché non avrebbe in seguito diritto di rimanere genitore; con tutto discapito del bambino.

Ma tornando alla mia obiezione essa era ancora più fondamentale e resta in piedi: il fatto che non si abbia dirittto a non ammalarsi non comporta che ad una categoria prestabilita di cittadini debba essere vietato di curarsi. Te lo traduco: che non si abbia diritto ad essere genitore non comporta che debba essere vietato ad una categoria di persone di diiventarlo. È tanto difficile?

paolo de gregorio ha detto...

P.S.: faccio seguito al mio ultimo messaggio, sopra a questo di AM che devo ancora leggere e cui eventualmente replicherò dopo. F, mi sembra che sia AM stessa a contraddire l'idea che il diritto primario da garantire sia quello del bambino: la maggioranza degli italiani secondo lei sta sopra a qualunque diritto, quindi anche del bambino. È la sua teoria dell'80%: se l'80% è favorevole all'adozione da parte di violentatori allora in democrazia si segue l'80% e si consente questo diritto.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Anna Maria:
"Il matrimonio è un patto che lo Stato sancisce con una coppia che si prende la responsabilità della costruzione e formazione delle nuove generazioni, cioè dello stesso Stato".

Io non capisco come si possa ancora ripetere questa assurdità senza arrossire. Il matrimonio viene concesso in maniera identica anche a coppie che hanno passato l'età fertile, il che si verifica - lo dico casomai ci fosse qualche poveretto ignaro dei fatti della vita - non solo nei casi di sterilità o infertilità, ma per chiunque abbia sorpassato i 50 anni di età. Non stiamo parlando di vecchietti: una buona parte delle persone che si risposano, per esempio, cadono oggi in questa categoria. Ebbene, queste persone si possono sposare alla pari di ogni altro; non ci sono proibizioni, limitazioni, differenze. Diritti e doveri sono in gran parte identici a quelli delle coppie in età fertile.
Si potrebbe tirare in ballo la possibilità di adottare; ma la legge italiana impone precisi limiti di età a chi adotta: la differenza di età tra gli adottandi e l'adottato deve essere compresa dai 18 ai 45 anni. Questo significa che chi ha più di 63 anni non può adottare un minore; eppure, a chi ha più di 63 anni - di nuovo: non proprio dei vecchietti - è concesso liberamente di sposarsi. (Non entro nel merito dell'affermazione sottintesa che le coppie omosessuali non sarebbero capaci di allevare figli: chi ha dei dubbi in proposito può leggere il libro di Chiara.)

Conclusione: il matrimonio non è "un patto che lo Stato sancisce con una coppia che si prende la responsabilità della costruzione e formazione delle nuove generazioni". Non esiste modo di sfuggire alla logica - a meno che anche pensare che esista la logica non sia una manifestazione di presunzione accademica...

paolo de gregorio ha detto...

@ AM

"A proposito, tu hai figli? Stai capendo quello di cui stiamo parlando?"

Non ho l'abitudine di mettere in pazza la mia vita privata, meno ancora usare la famiglia per dare un tono alle mie personali disquisizioni. Come ti è stato fatto osservare c'è un personaggio pubblico di cui si sa in quanto tale che non ne ha, almeno non riconosciuti: si esprime più sppesso di me sul tema. Rivolgi la domanda a lui, grazie.

Anonimo ha detto...

Paolo Deg.
Continui ad eludere la questione:
Dove sta scritto che esiste il diritto ad essere genitori?

F.

paolo de gregorio ha detto...

F, ma ci fai o ci sei? Non esiste nessun diritto ad essere genitore come non esiste nessun diritto a non ammalarsi. Entrambe le cose non precludono in linea di principio a predeterminate categorie di persone il diritto di richedere accesso alla sanità o all'adozione. La domanda non è elusa, per qualsivoglia volte ripeterai che lo è stata affermandolo senza argomentare.

paolo de gregorio ha detto...

@ AM

Re: matrimoni misti.
Continui a propinarci la lamentela di non voler essere indicata come razzista (immagino, fatti salvi i rumeni). Eppure è ormai chiaro a tutti che casomai è proprio faccendo appello alla presunzione di non sfacciato razzismo da parte tua che la Lalli ha rimarcato che questi sono gli stessi argomenti che si usavano contro i matrimoni misti. Se avesse detto "questi sono gli stessi argomenti usati da chi è contro la fecondazione assistita" non ti saresti di certo risentita, casomai inorgoglita. L'accusa di razzismo (contrarietà ai matrimoni misti) non ti è stata mossa ed è una perdita di tempo che tu insista nel difenderti da essa. Quindi se vuoi rispondere dovrebbe essere nel merito (sono gli stessi argomenti oppure no?) e non piangendo sulle spoglie di una fantomatica accusa che non ti è stata mossa.

Re: il non diritto ad essere genitori.
Chissà se eri tra la schiera di persone che quando si parlava di legge 40 facevi notare che "c'è sempre l'adozione". Se non è un diritto, no, non c'è l'adozione come via alternativa.

Re: le statistiche.
Sarebbe buona norma indicare le coordinate della fonte (che già a detta tua ridimensionano la tua affermazione iniziale, che ora confermi essere imprecisa). In ogni caso ribadisco che se la magggioranza vince su tutto ed ha primazia in termini di politiche di adozione allora non è vero che il diritto del bambino in cerca di adozione prevale su tutti i diritti riguardanti il tema: quello che pensa la maggioranza viene prima del bene del bambino stesso.

Anonimo ha detto...

@ annamaria

"Un ultimo pensiero sulla presunta superiorità delle opinioni degli studiosi rispetto a quelle della gente, cosidetta, normale. E' un pensiero inquietante e sbagliato."

Innanzi tutto nessuno ha mai sostenuto che l'opinione di uno studioso sia superiore in quanto tale a quella della gente comune. E'semplicemente una più e meglio argomentata padronanza di un argomento, e per questo io mi fido maggiormente, finché non avrò la possibilità, e gli elementi per argomentare una critica.
E per inciso, se si fosse seguita l'opinione comune, in Italia ci sarebbe stata la pena di morte per i rumeni, dopo che qualche tempo fa si cavalcò l'onda del sensazionalismo razzista, per questo non mi fido dell'opinione comune su alcuni temi.
E non dimenticherei che abbiamo una storia permeata dalla dottrina della chiesa (che non si è proposta, ma imposta per secoli) che ha influenzato e continua ad influenzare non poco l'opinione della gente, talvolta in chiara malafede, per cui i dati su queste tematiche in Italia, valgono quanto quelli dell'Iran.


"Si basa su 2 concetti entrambi errati: il primo è che esista una scienza univoca, oggettiva, una conoscenza unica e indiscutibile, acquista la quale si veda la luce tutti nello stesso modo. N, non è vero."

La scienza non è né univoca, né oggettiva, né conoscenza unica, men che meno indiscutibile. Ma bisogna avere valide argomentazioni e prove alternative per smentirne i risultati ed i metodi (i suoi limiti, peraltro, sono riconosciuti dalla scienza stessa). Ed in merito alla questione di questo articolo non mi sembra di vederne.
Se la scienza dice "l'alcool fa male" la risposta non può essere " non è vero, perché il 75% degli Italiani beve alcolici".


"Il secondo è quello che vede uno studioso comprendere le cose importanti della vita meglio di un non studioso."

Chi l'ha detto?

"Anche questo è profondamente falso. Conosco..... questa vita è l'amore."

Tanto piacere.


Ai più giovani che leggono dico: non confondete la scienza con la presunzione accademica. Diffidate da chi critica ma non argomenta con rigore.
Dal "io ho una mia personale opinione in materia, indipendentemente dal poterla argomentare", al "mettiamo al rogo le streghe perché sono espressione del demonio" il passo è breve ed è stato già fatto. E continuiamo a farlo. Sempre e solo sulla pelle degli altri.


G