domenica 30 agosto 2009

Deduzioni convergenti

Giuseppe D’Avanzo sulla Repubblica di oggi a proposito dell’«informativa» su cui si è basato Il Giornale per attaccare Dino Boffo («Su Boffo una velina che non viene dal Tribunale», 30 agosto 2009, p. 1):

È falso che quella “nota” accompagni l’ordinanza del giudice, come riferisce il Giornale. L’“informativa” riepiloga l’esito del procedimento. Non è stata scritta, quindi, durante le indagini preliminari, ma dopo che tutto l’affare era già stato risolto con il pagamento dell’ammenda. Dunque, non è un atto del fascicolo giudiziario. […] La “nota informativa”, pubblicata dal Giornale del presidente del Consiglio, è dunque soltanto una “velina” che qualcuno manda a qualche altro per informarlo di che cosa è accaduto a Terni, anni addietro, in un “caso” che ha visto coinvolto il direttore dell’Avvenire.
[…]
Risolte le domande preliminari, bisogna ora affrontare il secondo aspetto della questione: chi è quel qualcuno che redige la “velina”? Per quale motivo o sollecitazione? Chi ne è il destinatario?
C’è un secondo stralcio della cronaca del Giornale che aiuta a orientarsi. Scrive il quotidiano del capo del governo: “Nell’informativa si legge ancora che (...) delle debolezze ricorrenti di cui soffre e ha sofferto il direttore Boffo ‘sono a conoscenza il cardinale Camillo Ruini, il cardinale Dionigi Tettamanzi e monsignor Giuseppe Betori’”. C’è qui come un’impronta. Nessuna polizia giudiziaria, incaricata di accertare se ci siano state o meno molestie in una piccola città di provincia (deve soltanto scrutinare i tabulati telefonici), si dà da fare per accertare chi sia o meno a conoscenza nella gerarchia della Chiesa delle presunte “debolezze” di un indagato. Che c’azzecca? E infatti è una “bufala” che il documento del Giornale sia un atto giudiziario. È una “velina” e dietro la “velina” ci sono i miasmi infetti di un lavoro sporco che vuole offrire al potere strumenti di pressione, di influenza, di coercizione verso l’alto (Ruini, Tettamanzi, Betori) e verso il basso (Boffo). È questo il lavoro sporco peculiare di servizi segreti o burocrazie della sicurezza spregiudicate indirizzate o messe sotto pressione da un’autorità politica spregiudicatissima e violenta. È il cuore di questa storia. Dovrebbe inquietare chiunque. Dovrebbe sollecitare l’allarme dell’opinione pubblica, l’intervento del Parlamento, le indagini del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), ammesso che questo comitato abbia davvero la volontà, la capacità e soprattutto il coraggio civile, prima che istituzionale, di controllare la correttezza delle mosse dell’intelligence.
Conclusioni molto simili le avevate già lette due giorni fa qui.

18 commenti:

Barbara ha detto...

Ben vengano i servizi segreti se si tratta di smascherare le ipocrisie del Vaticano. Tra qualsiasi potere assoluto pubblico e il potere assoluto religioso, scelgo il primo. Anche se non sembra, è molto meno pericoloso.

Anellidifumo ha detto...

Se non erro a capo del Copasir siede un tal Francesco Rutelli. Potete capire quanto sia serio il Copasir e quali siano le probabilità che si metta a funzionare dall'oggi al domani. Pare che a Rutelli stiano ancora insegnando a scrivere correttamente l'acronimo della commissione.

Barbara ha detto...

A chi può interessare: http://marioadinolfi.ilcannocchiale.it/2009/08/29/lettera_aperta_a_vittorio_felt.html

Pare che tutti i giornali sapessero di Boffo da anni e se ne stessero tranquillamente zitti. Se ho ben capito, quindi, la cosa che fa scandalo non è tanto che la notizia sia stata rivelata, ma che sia stata letta come un atto eccessivamente coraggioso (o intimidatorio) da parte di Berlusconi o di chi lo appoggia per... rendere pan per focaccia... a chi lo aveva criticato moralmente... uhm... sono un po' confusa. Cosa c'è di male nel rendere pan per focaccia?

Allora, cerchiamo di capire. In questo momento i giornalisti odiano Berlusconi per la querela a Repubblica e difenderebbero Hitler pur di vendicarsi. Ma a rigor di logica, la libertà che loro rivendicano è la stessa che rivendica Feltri di dire quello che sa. Quindi perché non difendere Feltri?

Credo che la risposta si trovi nel fatto che l'homo italicus somiglia molto a quello descritto ne Il Grande Inquisitore di Dostojevski, per il quale la libertà è un tormento e il cui unico vero problema è "di fronte a chi inchinarsi". Tra la maggior parte dei giornalisti e Feltri non c'è una differenza nella ricerca della libertà di esprimersi, ma solo una divergenza di poteri forti preferiti a cui sottostare, diciamo.

Ciononostante si continuano a usare parole sbagliate, come libertà, libertà di stampa. Classica ipocrisia da pre-illuminismo.

paolo de gregorio ha detto...

@ Barbara

"Ma a rigor di logica, la libertà che loro rivendicano è la stessa che rivendica Feltri di dire quello che sa. Quindi perché non difendere Feltri?"

Per una volta sono in parte d'accordo con te. Se il personaggio è pubblico e la cosa è vera, non vedo nemmeno io il perché dell'origine di tanta agitazione. Un discorso a parte sicuramente meritano sia le parole usate da Feltri sia i retroscena dell'informativa, affrontati da Reaglzi (e poi D'Avanzo). Tuttavia sta emergendo, secondo me, un altro panorama: più semplicemente l'informatore potrebbbe essere stato un prete o qualcosa del genere.

destynova ha detto...

Non date troppo peso Ad Adinolfi, sapeva solo di guai giudiziari di Boffo, non ne conosceva la natura e non sarebbe riuscito, comunque, ad avere informazioni sulla sua presunta omosessualità. Ed è quest'ultimo aspetto che crea imbarazzo, che disturba la chiesa. Credo che l'origine dell'informativa non sia un prete, "attenzionare" è più parola da burocrate con poca cultura, un militare probabilmente.

Nulla di cui sorprendersi in una paese dove esiste la digos...

E non facciamo il gioco del Giornale, l'ipocrisia degli uomini di chiesa non cancella l'ipocrisia di questo centro destra, l'ipocrisia di Boffo non deve giustificare quella di Berlusconi. È questo l'obiettivo di quell'articolo...

A mio parere ovviamente.

mette ha detto...

Avere una notizia fra le mani e tirarla fuori solo se il soggetto ha fatto qualcosa di sgradito non è affatto rendere pan per focaccia, ma ricattare indirettamente i potenziali dissudenti. E' manganellare, altroché! E' usare impropriamente le prerogative del giornalismo, al punto da trasformarsi in qualcosa di molto diverso dal giornalismo. Si tratta infatti di una tecnica particolarmente odiosa di propaganda e difesa a oltranza di ciò che è sempre più indifendibile, cioè il vecchio porco. Manganellare non è affatto informare. Tant'è che se la notizia girava da tempo, è rivoltante che il giornale del vecchio porco abbia deciso di pubblicarla parecchio tempo dopo (il patteggiamento risale al 2004, se non ricordo male), cioè solo come punizione a qualche timida critica ricevuta dal direttore di Avvenire. Sull'ipocrisia della chiesa, nessuna meraviglia: sono capaci di fare molto di peggio.
A mio avviso, la scelta di manganellare Boffo risponde più alla volontà di dissuadere eventuali altrte critiche che aprire un vero caso con la chiesa. Tant'è che l'osservatore romano invece lavora alacremente a difendere il vecchio porco e squadristi alla Feltri. Le due parti, chiesa e berluschini, sono troppo attaccati al loro rapporto di convenienza da rovinarlo davvero per qualche timidissima critica. L'obiettivo non era Boffo, ma qualsiasi ipotetico nuovo critico.

Stefano Vaj ha detto...

Con tutto la rituale avversione, disappunto, disprezzo, etc. per certi personaggi e certe forze, su cui non credo proprio nessuno possa darmi lezioni, non è un po' trita l'indignazione per il fatto che comincino a ricorrere agli stessi mezzi che sembrano diventati l'unico argomento dei loro avversari "rispettabili" e "responsabili", cioè del comitato d'affari concorrente che vorrebbe sostituirli nella gestione della medesima politica?

Sono stato un po' sorpreso nel trovare su questo blog interventi che suonano a difesa di un'ipocrisia cattolica che per tanto che il peccato resti "denunciato" e "criminalizzato" come tale è *da sempre* ben disposta a chiudere un occhio quando il peccatore fa parte degli amici degli amici...

Anonimo ha detto...

a me non sembra di leggere nessuna difesa dei cattolici, tantomeno della loro notoria e vecchia ipocrisia...

Anonimo ha detto...

hai ragione anonimo, tanto che questo blog pare proprio una succursale dell'uaar.

Stefano Vaj ha detto...

Mah...

http://bioetiche.blogspot.com/2009/08/il-caso-boffo-e-la-forza-della-chiesa.html

IMHO c'è ben altro in termini di deriva autoritaria - ad esempio proprio sotto il profilo "bioetico" - nel nostro paese rispetto al fatto che i partigiani di chi è al potere abbiano cominciato ad usare contro i suoi avversari lo stesso tipo di dossier che vengono usati contro quest'ultimo.

Ed esiste una certa giustizia poetica in tutto ciò, se si pensa alla misura in cui questi hanno contribuito a rafforzare quel tipo di political correctness neopuritana che fa sì che tali dossier danneggino effettivamente il personaggio coinvolto.

paolo de gregorio ha detto...

Questo spazio sta diventando piuttosto: "Deduzioni divergenti". :-)

(tutta salute)

Stefano Vaj ha detto...

Questa naturalmente è una questione per i proprietari del blog, ed ognuno ha le sue priorità, ma personalmente mi sento meno a disagio per occasionali comunanze di accenti con l'UAAR che con la Binetti o l'IDV... ;-)

Ma, tornando in tema, la vera questione è che la vulnerabilità di ciascuno di noi riguardo alla propria vita sessuale dovrebbe essere direttamente proporzionale al clamore con cui aderisce a punti di vista che attribuiscono rilevanza morale o politica alla vita sessuale stessa.

Se purtroppo così non è, dipende dal fatto che gli stessi personaggi che aderiscono a tali punti di vista sono ampiamente riusciti a vederlo condiviso dall'opinione pubblica, o almeno da quel simulacro della stessa rappresentato dai media.

Anonimo ha detto...

Bene, Boffo si è dimesso. Storia finita...ciao, caro...
a.m.

Anonimo ha detto...

Barbara ha scritto all'inizio dei commenti:"Ben vengano i servizi segreti se si tratta di smascherare le ipocrisie del Vaticano. Tra qualsiasi potere assoluto pubblico e il potere assoluto religioso, scelgo il primo. Anche se non sembra, è molto meno pericoloso."

Si vede chiaramente che le tue scelte sono frutto di pregiudizi. Il fatto di essere quacchera ti fa sputare veleno contro la Chiesa cattolica. Accetteresti tutto pur di veder sconfitta la Chiesa Romana. Purtroppo per te lo hanno tentato in tanti, ma senza successo. Non per niente le parole di Gesù sono chiare:" Tu sei Pietro e su questa Pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa". Così è stato, così è, così sarà tuo malgrado. Il potere assoluto, come lo chiami tu, religioso, ti sta permettendo di non essere cattolica, permette lo sbattezzo, ti permette di abortire, divorziare ecc. Il potere asoluto pubblico potrebbe invece impedirti tutto questo, lo sai molto bene, ma purtroppo per te quando parli di Cattolicesimo metti, come molti, le tue capacità intellettive notevoli in un cantuccio.
Tornano al tema.
Due cose non sono mai state chiarite nel caso Boffo-Feltri.
1)Come mai Feltri è diventato direttore di quel quotidiano solo pochi giorni prima dell'inizio della disputa? A chi tocca nominare il direttore?
2) Il fatto che chi accusava (Boffo) era anche lui "colpevole" (supponiamo), fa diventare meno colpevole l'accusato (sempre che lo sia)? Non sarebbe stato meglio per l'accusato dimostrare la propia innocenza a prescindere?

Stefano Vaj ha detto...

Certo che contro le garanzie metafisiche è impossibile lottare... :-)

Mi chiedo però a questo punto come mai i cattolici si sbattano tanto, dato che il loro trionfo finale è comunque garantito dalla Provvidenza indipendentemente dagli sforzi o meno dei suoi fans.

Nel merito, non mi sembra nessuno sia "colpevole" di un bel niente - salvi eventuali abusi d'ufficio del capo dell'attuale governo, che d'altronde non fa nessuna differenza che riguardino la sua vita sessuale o l'uso dell'auto blu per fare la spesa, e tenuto conto anche che certo il personaggio in questione data l'ingentissima fortuna personale che ha accumulato in un modo o in un altro è uno di quelli che presumibilmente ha meno necessità o interesse a ricorrervi.

Piuttosto, le parti si ritengono (probabilmente non a torto) "sputtanate" dalle "accuse" che li riguardano semplicemente in connessione a pregiudizi correnti che le stesse parti hanno contribuito a diffondere con la propria azione politica e culturale, quando non tollerato e strumentalizzato a proprio vantaggio.

Perciò, non mi sento di versare lacrime sulla loro sorte, ma neppure di vibrare di indignazione per il fatto che a chi basa le proprie critiche a Berlusconi su cose tragicamente irrilevanti come la sua vita privata o la sua figura "moale", con ciò contribuendo alla cultura che si diceva, venga fatta assaggiare dai partigiani di quest'ultimo la stessa medicina.

Anonimo ha detto...

X Stefano

lascio perdere le garanzie metafisiche che, se con umiltà cercassi, troveresti anche tu.

Mi soffermo su un aspetto del tuo intervento.
Quelli che tu chiami pregiudizi in realtà sono state garanzia (sempre parziale, essendo noi persone umane con le nostre incoerenze) per tanti secoli di rispetto per la donna e di un sano (ovviamente sempre relativo) sviluppo della società.
Voi, invece di educare al controllo degli istinti non sapete fare altro che "educare" all'uso del profilattico. I risultati si vedono.
Gli istinti lasciati a sè portano a stupri anche di gruppo (ieri a Napoli, oggi a Palermo).
Oggi abbiamo ascoltato in TV di ragazzine che "si vendono" per dei regalini o per ricariche telefoniche.
Evviva la vostra società moderna e finalmente libera dai lacci della religione cristiana (cattolica). Dispiace solo che resteranno scottati in tanti (soprattutto donne) che credendo di trovare nella libertà da voi propagandata la realizzazione di sè troveranno solo dolore e solitudine.

Stefano Vaj ha detto...

Davvero se le cercassi potrei ottenere garanzie metafisiche per la vittoria delle mie idee? Dai, dammi qualche indizio su come ottenerle, che faccio subito domanda... :-)

Quanto al fatto che "noi" - io e Regalzi?! :-) - abbiamo saputo "solo saputo educare all'utilizzo del preservativo", davvero sei convinto che lo stupratore medio lo utilizza?

Anonimo ha detto...

Certo che se parti con il sorrisetto sulle labbra (o sui tasti) è difficile che possa trovare la strada giusta. Non per niente è scritto:"Ti benedico o Padre perchè hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti ed agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli, perchè così è piaciuto a Te".
Ovviamente si riferisce a chi si ritiene autosufficiente, data la sua intelligenza e la sua sapienza. Occorre farsi piccoli (umili) e cercare nelle sacre scritture, nelle vite dei santi, nelle motivazioni che hanno spinto tanti non-credenti a convertirsi,occorre immaginare come sarebbe la società se ci fosse l'amore vero (non mi riferisco a quello fisico ovviamente) tra le persone.
Quando poi tutte queste cose portano ad un unico risultato dobbiamo capitolare.
Ci accorgeremo allora che le cose di questo mondo sono come i giocattoli dei bambini, importantissimi finchè eravamo piccoli, sciocchezza ora che siamo adulti. Allora considereremo stoltezza l'accapigliarsi per quelle stesse cose e ci interesseranno solo le cose durature.
Se vuoi dà un'occhiata all'esperienza di tale Bruno Cornacchiola, combattente nelle milizie repubblicane di Spagna nel 36-39, tornato con il desiderio di uccidere il papa, accanito avversario della chiesa cattolica, e ciò che gli è accaduto nell'aprile del 1947 e di come la sua vita sia cambiata istantaneamente e di come l'ha vissuta coerentemente fino alla morte avvenuta alcuni anni fa.