giovedì 7 gennaio 2010

Corriere Wars: Sartori-Sith contro i Cavalieri Jedi della Blogosfera

Riassunto delle battaglie precedenti. Mentre la Galassia (politica e mediatica) è nel caos, l’illustre prof. Sartori, con patente pubblica di democratico, svela il proprio vero volto: è l’Imperatore Sith! La scoperta avviene il 20 dicembre 2009 con un articolo in cui Sartori-Sith emana un editto imperiale in cui si afferma la non integrabilità dei musulmani nelle società a maggioranza non islamica. Ma l’Imperatore, ahilui, cita proprio l’esempio sbagliato: l’India.
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13 commenti:

old ha detto...

"Egitto musulmani fanno strage di cristiani copti, nove vittime".

Chi dovremmo integrare?

Anonimo ha detto...

La soluzione: una repubblica governata da atei. E passa la paura.

Angelo Ventura ha detto...

Sono d'accordo con Sartori sulla non integrabilità dei musulmani integralisti. Perchè non parliamo dell'occidentalofobia di certi islamici fondamentalisti? esistono dei musulmani moderati che sarebbero integrabili, non voglio fare d'ogni erba un fascio. Ma i muaulmani integralisti che sgozzano le figlie che vogliono essere libere, pretendono la sharia e magari simpatizzano per Bin Laden, perchè dovremmo tenerceli? E perchè non dovremmo difenderci dagli occidentalofobi?

Giuseppe Regalzi ha detto...

Rainbow: mi pare che Sartori non si limiti ai musulmani integralisti; per lui quasi nessun musulmano è integrabile.
Naturalmente è del tutto ragionevole difenderci dai fondamentalisti, però non è che sia sempre facilissimo distinguerli dagli altri...

Angelo Ventura ha detto...

E' questo il problema.

old ha detto...

sig. regalzi, ma secondo lei per chi la pensa come lei i cristiani sono integrabili in italia?
Dai vari commenti non darei gran conferma.
Mi stupisce che si parli di integrare musulmani, quando in realtà chi vorrebbe ciò non è in grado di tollerare i cristiani.

L'anonimo qui sopra commenta d'accordo con sartori allora?
niente musulmani!

Giuseppe Regalzi ha detto...

Old: esattamente, da dove trai la convinzione che io non tollererei i cristiani tout court?

old ha detto...

...esattamente dal significato che si vuol dare a tutti i post del blog che sono contrari a personaggi, accadimenti di cristiani italiani e non, sig regalzi.
Oltre a lei, mi riferisco a quei commentatori che usano parole forti contro cristiani cattolici e che non vengono censurati dai tutori del blog.
Non mi dica che la sua collega, sig.ra/ina non so, Lalli, posta titoli di questo tipo, per puro amore all'integrazione cristiano cattolico italiana con i laici italiani e con credenti di altre fedi religiose!
Potrebbe essere vista pure come istigazione.
E in questo senso a tutti gli effetti non esiste censura dei tutori del blog.
Legittimo, per carità, siamo in italia, paese libero ( mi piacerebbe trovare quale paese musulmano ha questo grado di libertà ).
Ma attenzione però, non sempre quando si scrivono articoli di un certo stampo, si ha la verità in tasca.
E questa si sa, salta sempre fuori, prima o dopo.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Scrivere post che sono contrari a cristiani, però, non significa scrivere post che sono contro i cristiani... O la differenza è troppo sottile per te?

paolo de gregorio ha detto...

Commentando rispondendo anche a Old, prendo atto che qui l'argomento di discussione non concerne il problema della componente violenta della corrente religiosa in questione: in tal senso, fatte salve dovute eccezioni, apparirebbe evidente che la declinazione violenta del cristianesimo fondamentalista sembra ora sopita maggiormente di quanto lo sia la corrispettiva declinazione musulmana fondamentalista.

Ma se ci si limita, come richiesto, alla mera questione di integrabilità con i valori acquisiti nel mondo occidentale allora secondo me esiste una componente, minoritaria certo, anche del cattolicesimo che non è pienamente persuasa dalla necessità di questi valori. Così in giro si legge su forum in internet, ma persino da parte di qualche comune persona di chiesa, che sarebbe auspicabile un cambiamento dell'articolo Primo della Costituzione a favore di una sorta di investitura papale come capo effettivo dello Stato. In proposizioni meno drastiche resta presente tra le altre una componente di ispirazione simil teocratica che ritiene che i valori della fede non siano già una prerogativa di scelta del patrimonio inviolabilmente libero dell'individuo e dei gruppi di individui, bensì un dettato da estendere alla collettività attraverso la modellazione delle leggi da far aderire al credo, o alla prescrizione di un suo alto esponente; cioè una componente che ritiene la religione, con annessi dogmi indiscutibili e inaccessibili al voto democratico e al vaglio costituzionale, la bussola irrinunciabile del legislatore: perché al di sopra di tutti, inclusi i diritti e le libertà dei singoli.

Questa componente non è pienamente integrata con i cardini della democrazia costituzionale moderna, perché rifiuta di fatto - pur non proponendo battaglie violente - la validità concreta dei suoi più importanti principi ispiratori. E' totalmente libera di operare le proprie scelte personali in adesione alla fede, si giova cioè di quei principi altamente liberali della società moderna; ma non pensa che gli altri siano parimenti liberi di farlo secondo le loro adesioni, o almeno non pensa che quelle libertà siano un patrimonio veramente positivo (e qui mai si parla, caro Old, dei cristiani, ma molto più banalmente di alcuni cristiani).

Il paradosso poi ci cade sopra la testa quando quella stessa componente, che rifiuta l'utilità, bontà o validità di alcuni o tutti di quei punti cardinali della società moderna (libera autodeterminazione del singolo, libero accesso alle migliori cure sanitarie, inviolabilità della libertà personale, univesralità dei diritti in temi di natura relazionale, ...), è la stessa che poi sostiene che quei principi caratterizzanti (che non fa propri) siano discesi direttamente dalla stessa fede in cui essa crede (si badi che non sto dicendo che quei valori non siano discesi anche da certe dottrine).

Per quel che riguarda l'Islam, pare effettivamente da un sondaggio che una maggioranza - mi par di ricordare comunque esigua - dei musulmani inglesi sarebbe più favorevole alla Sharìa che alle forme di ordinamento costituzionali. Ma innanzitutto questo (pur preoccupante) dato non dimostra il "teorema Sartori", che vorrebbe la totalità di essi su questa posizione. Secondo poi, come giustamente fatto notare sui blog citati dai quali siamo stati convinti, la realtà del mondo musulmano è abbastanza eterogenea, con esempi che possono essere tratti proprio da dove Sartori pesca per dimostrare la tesi contraria.

Se è vero però che la realtà musulmana desta in qualcuno serie preoccupazioni, si potrebbe dire che proprio a partire da quelle molte facce di cui sopra essa potrà forse mostrare un potenziale di crescita ancora da esplorare.
Non serve essere benpensanti per auspicare che le buone idee possano essere ben veicolate dalla comunicazione diretta invece che dalla riposizione in compartimenti stagni dei gruppi umani (con reciproco beneficio). Tutt'al più che noi stessi ci siamo svegliati (e solo in parte) giusto l'altro ieri.

old ha detto...

Regalzi, sono sicuro che il Papa non appoggia le sue idee, come molte di altri che scrivono qui.
Va meglio così?

Sig paolo de gregorio, vogliamo parlare allora della componente violenta degli integralisti laici anticlericalie e delle loro azioni?
Ma per favore, parliamoci concretamente da laico (lei), a laico credente (io), consapevoli ognuno della improbabile se non impossibile ripetibiltà, di certi eventi storici, oggi, tenendo ben presente ciò che accade nel mondo oggi ai cristiani in una cinquantina di paesi a maggioranza musulmana!

In ogni caso Sartori, seppur autorevole personaggio, non mi risulta che decida le politiche ecclesiali nel mondo.

Attenzione bene, la chiesa predica l'accoglienza del povero, dello straniero e del musulmano, la chiesa predica il porgere l'altra guancia, ma non predica "di prenderla in quel posto"!
Ci tengo a precisarlo perchè è capitato che paolo de gregorio mi identificasse al di fuori da coloro che credono e che seguono la linea indicata dal Papa o dal vangelo, una sorta di meno/diversamente credente(??!).

A parte ogni discorso ideologico, voglio fare una riflessione.

Se fossi chiamato ospite in una casa di persone sconosciute, una qualsiasi famiglia italiana, quando potrei dire di essermi veramente integrato, con i componenti di quella famiglia?

La risposta che mi viene è questa:
quando sono diventato come uno di loro.
Non di certo mi sentirei integrato se avessi continuato a fare come e quel che facevo prima di andare in quella famiglia!

Sostituendo la famiglia con la nostra nazione, io con i musulmani, abbiamo senz'altro un buon esempio di come dovrebbe essere.

Il fatto sta tutto nello stabilire e nel rendersi conto che da ospite ho prima di tutto dei doveri e non diritti.
Se vado a casa di estranei come ospite e pretendo di fare ciò che voglio, ma scherziamo, questi sono liberi di buttarmi fuori casa!
Dove sta scritto che io posso pretendere di stare in casa loro facendo e chiedendo ogni cosa a mia richiesta!
Se non mi sta bene sono libero di andarmene.

Oltre tutto si accentua la validità di quel che dico, maggiore è il divario socio-economico tra i componenti di quella famiglia e me.

Come in effetti esiste questo divario tra un immigrato (musulmano in questo caso) e gli italiani.
Sto parlando del rispetto che si deve avere per le cose degli altri ( per esempio ogni diritto che abbiamo noi italiani da italiani e che si vuole attribuire parimenti ad altri ), a maggior ragione se hanno di più, come a me è stato sempre insegnato.
Perchè da persona onesta quale mi ritengo, credo, a tutti gli effetti che, chi ha più di me originariamente se lo sia sudato, lui o qualcuno prima di lui, questo "di più".
E non penso che invece lo abbia, il perchè non si sa, o perchè probabilmente lo ha rubato ( e questo va molto di moda pensarlo oggi)!
Ma per principio sono rispettoso!
Se ho di fronte un ladro è altro discorso e non spetta a me risolvere l'ingiustizia.

Tutto il ragionamento trasportato sull'atteggiamento dei musulmani in italia fa notare che non esiste proprio questo tipo di rispetto per quel che così duramente abbiamo (di più) ottenuto nella storia, in italia, come negli altri paesi occidentali.
Questi arrivano qui da noi e pretendono validi tutti quei diritti che fin dal giorno in cui esieste il loro credo, è sempre stato negato loro nei loro paesi.

E quel che più mi preoccupa è il modo acuto e subdolo che stanno utilizzando gli integralisti per sembrare musulmani praticanti, mettendo in pratica ciò che gli viene predicato nelle moschee, tra cui diventare padroni del mondo, come è scritto nel corano, a discapito probabilmente dei musulmani "buoni" che sono sicuramente la maggioranza, ma che purtroppo vengono trascinati causa ignoranza e ingenuità.

old ha detto...

...aggiungerei anche per costrizione e paura, spesso!

filippo ha detto...

Immigrati, per favore, non lasciateci soli con gli italiani...