Quello al centro, si intende. Sugli altri due siamo informati (non che sia una garanzia contro i guai eh).
domenica 4 novembre 2007
Chi l’ha visto?
Postato da Chiara Lalli alle 14:35 0 commenti
Etichette: Giovanni Paolo II, Maurizio Gasparri, Pierino Gelmini
martedì 18 settembre 2007
L’immaginario di Luca Marini
In un comunicato stampa di oggi diramato dall’ECSEL (Eutanasia: Marini (Ecsel e CNB), grande rincorsa alla ribalta) Luca Marini, vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica “commenta le notizie relative all’immaginario rifiuto delle cure da parte di Sua Santità Giovanni Paolo II” con le seguenti parole:
Le dichiarazioni del dott. Riccio, per quanto fantasiosie e smentite dai fatti, hanno avuto l’effetto di fare riemergere l’interessato dalla invisibilità mediatica subentrata al clamore suscitato dal caso Welby. […] Questi temi sollecitano figure assolutamente all’oscuro dei fatti o prive di competenza, ma desiderose di conquistare comunque una ribalta. È quanto è accaduto nei giorni scorsi con riferimento alle meditate e fondate dichiarazioni di Benedetto XVI sull’alimentazione e l’idratazione dei pazienti in stato vegetativo, che incontrano critiche superficiali da parte di persone, come la vedova Welby, di cui si comprende il dolore, ma non si può valutare la competenza scientifica.Invece, chiedo scusa, Benedetto XVI ha competenze scientifiche? Ma mi faccia il piacere!
Postato da Chiara Lalli alle 15:50 9 commenti
Etichette: Comitato Nazionale per la Bioetica, Giovanni Paolo II, Mina Welby, Piergiorgio Welby
Wojtyla ha rifiutato le cure?
Sull’ultimo numero della rivista MicroMega è apparso un intervento di Lina Pavanelli, medico anestesista, che ricostruisce dal punto di vista clinico gli ultimi giorni di Karol Wojtyla, mettendo in evidenza soprattutto la stranezza del ritardato inserimento di un sondino naso-gastrico per l’alimentazione enterale, che secondo alcune fonti risulterebbe essere stato applicato al paziente solo il 30 marzo, alla vigilia della crisi finale; troppo tardi per impedire il grave deterioramento organico del paziente, dovuto alla denutrizione (il papa, a causa del morbo di Parkinson, era ormai quasi incapace di deglutire) e al conseguente crollo delle difese immunitarie. Dell’articolo è apparso un sunto su Repubblica («Quei lunghi silenzi sull’agonia di Wojtyla», 14 settembre 2007, p. 56), che si conclude con queste parole:
È il caso di domandarsi il perché tanta avarizia di notizie, insieme al silenzio di tutti gli organi di informazione vaticani sulla patologia che portò il papa alla morte. Impossibile dare una risposta, ma è certo che, in questo caso, la «riservatezza» ha aiutato a coprire un’evidente contraddizione tra l’esperienza umana di Karol Wojtyla – in qualità di paziente – e le dottrine del «bene oggettivo», da lui pubblicate, che sono la questione cruciale delle crociate politiche degli organi istituzionali della Chiesa.Detto in altre parole: Karol Wojtyla si sarebbe lasciato morire, rifiutando un intervento altamente invasivo ma che avrebbe potuto prolungarne non di poco l’esistenza.
Alla Pavanelli hanno risposto Luigi Accattoli («Quel sondino che nutriva Wojtyla (ma l’annuncio arrivò molto dopo)», Corriere della Sera, 15 settembre, p. 5), secondo il quale il sondino era stato applicato a più riprese già da circa un mese, e – in un’intervista – Renato Buzzonetti, medico personale del papa (Orazio La Rocca, «“A Wojtyla non fu staccata la spina”», La Repubblica, 16 settembre, p. 25), che però sembra ignorare l’intervento della Pavanelli, tanto da confermarne a un certo punto, clamorosamente, la ricostruzione. Così replica infatti Lina Pavanelli sul sito web di MicroMega («La dolce morte di Papa Wojtyla. Una risposta», 17 settembre):
[Accattoli] propone una ricostruzione “giornalistica” della “vicenda del sondino” in cui si afferma che – anche se non è stato comunicato ufficialmente – il Papa è stato nutrito saltuariamente per via enterale. In base a tale ricostruzione, il sondino naso-gastrico sarebbe stato inserito e tolto più volte. L’informazione, così come viene presentata, è imbarazzante da commentare da un punto di vista medico: ci troviamo di fronte ad una situazione in cui il paziente già defedato, che non è e non sarà mai più in grado di alimentarsi autonomamente, viene sottoposto ad un trattamento che comporta procedure ripetute che, per la patologia che lo affligge, sicuramente lo tormentano e che, a causa delle interruzioni, è di un’efficacia molto ridotta.
Se anche le informazioni fornite ad Accattoli fossero vere, il dato fondamentale rimane inalterato: per qualche motivo, nel periodo che va dal 2 febbraio al 30 marzo il Santo Padre non è stato nutrito a sufficienza, e per questo è andato incontro ad un grave deficit nutrizionale. Lo affermano le fonti d’agenzia di allora, mai smentite. Lo conferma il prof. Buzzonetti nel suo libro. L’archiatra pontificio ripete oltretutto proprio ieri (su Repubblica) che il papa “da quel giorno (30 marzo) fu sottoposto a nutrizione enterale mediante il posizionamento permanente di un sondino naso-gastrico perché non era più nelle condizioni di nutrirsi per via orale.” La frase non è ambigua: mi sembra voglia dire chiaramente che l’alimentazione enterale è stata iniziata proprio quel giorno. Se così non fosse, è sufficiente che lo spieghi. Per quel che mi riguarda, non posso che rimanere sconcertata di fronte alla discordanza fra la fonte ufficiale e quelle ufficiose.
Aggiornamento: Paolo Flores D’Arcais, direttore di MicroMega, annuncia per la prossima settimana una conferenza stampa della professoressa Pavanelli («I medici, l’eutanasia e la morte di Wojtyla», La Repubblica, 19 settembre, p. 22).
Aggiornamento 2: La Repubblica riporta un breve resoconto della conferenza stampa («Ma il Vaticano non commenta», 27 settembre, p. 45).
Aggiornamento 3: Luigi Accattoli, sul suo blog, conferma la propria ricostruzione dei fatti: i problemi di alimentazione sarebbero sorti solo dopo il 3 marzo, e il sondino sarebbe stato applicato quasi da subito, benché in maniera discontinua («Morte di Wojtyla e mio brutale attacco a MicroMega», Il blog di Luigi Accattoli, 27 settembre). Nei commenti al post Accattoli ci regala anche un esempio raro di rispetto degli avversari, su cui mi sembra giusto richiamare l’attenzione.
Postato da Giuseppe Regalzi alle 12:23 13 commenti
Etichette: Giovanni Paolo II, Nutrizione e idratazione artificiali
giovedì 18 gennaio 2007
Welby, più religioso del papa
Paolo Calcagno intervista Mario Riccio per l’Unità («“Con Welby è morto il dibattito sull’eutanasia”», 18 gennaio 2007, p. 10). Ne riporto un passo significativo:
Giovanni Paolo II aveva una patologia molto simile a quella di Welby: ebbe una crisi respiratoria e fu sottoposto a tracheotomia. Dopo qualche giorno, gli suggerirono di utilizzare il ventilatore, ma lui rifiutò. Così, mentre Welby ha accettato per 10 anni di soffrire e di affidarsi al respiratore meccanico, il Papa non l’ha voluto neanche un minuto. Il Papa è stato meno religioso di Welby...Da leggere anche il resto.
Postato da Giuseppe Regalzi alle 19:36 1 commenti
Etichette: Eutanasia, Giovanni Paolo II, Piergiorgio Welby
lunedì 15 gennaio 2007
Benedicat vos omnipotens Deus
Wojtyla: in edicola santino hi-tech benedice con la sua voce, ANSA, 12 gennaio 2007:
Una speciale benedizione direttamente dalla voce di Giovanni Paolo II: ad ‘impartirla’ un innovativo santino elettronico. Un supporto multimediale bordato in oro e rivestito di un’immagine del Papa polacco riproduce il suono della voce dell’amato pontefice che ha attirato, alla sua morte, folle mai viste di pellegrini in Vaticano. Premendo il pulsante lo speciale santino hi-tech riprodurrà l’inconfondibile voce baritonale di Karol Wojtyla: “Benedicat vos omnipotens Deus”.A quando una bambola gonfiabile a dimensione umana?
(Fotocomposizione a cura di Alessandro Capriccioli.)
giovedì 28 dicembre 2006
lunedì 4 dicembre 2006
Augusto Pinochet
Il suo destino è nelle mani di Dio, ha dichiarato il figlio Marco Antonio (Pinochet migliora, ma è ancora grave, Il Corriere della Sera, 4 dicembre 2006), dopo averci rassicurato sulla sua vita futura: la religione per noi ha un ruolo molto importante, e tanto la famiglia quanto il sacerdote hanno voluto che gli fosse somministrata l’estrema unzione (Pinochet colpito da infarto, Il Corriere della Sera, 4 dicembre 2006).
Poco da aggiungere.
Come poco da aggiungere a quanto scritto da Cadavrexquis: Per la chiesa, meglio dittatori che froci.