domenica 5 febbraio 2006

Il diritto di rifiutare le cure: una battaglia di civiltà

Eluana Englaro è in stato vegetativo da 14 anni in seguito ad un incidente stradale. Da quasi altrettanti anni i genitori stanno combattendo una battaglia per rispettare il desiderio della propria figlia: ‘se dovessi finire in stato vegetativo, staccatemi la spina’, diceva sempre la ragazza.
Ma il tribunale di Lecco ha respinto ancora una volta la richiesta di sospendere la nutrizione e l’idratazione artificiali.
Il papà di Eluana non si capacita che le istituzioni si arroghino il diritto di decidere sulla vita o la morte di una persona. E domanda con comprensibile incredulità:

Fino a quando si continuerà a calpestare il diritto alla morte di mia figlia, oltre alle sue volontà espresse prima dell’incidente? Perché non si rispetta questa sua volontà? Mia figlia non ha alcuna percezione e l’unica cosa a tenerla in vita, se vogliamo definirla vita, sono le strumentazioni e il sondino nasogastrico per l’alimentazione.

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