venerdì 1 settembre 2006

Il caso Lanza: intermezzo

Ho notato, leggendo i commenti al primo post di questa serie e vari interventi altrove nella blogosfera, che alcuni non hanno compreso il punto che io e altri abbiamo tentato di dimostrare. Provo allora a spiegarmi con un esempio, sperando di riuscire più comprensibile.

Una azienda aeronautica americana annuncia: abbiamo attraversato l’Oceano Pacifico, da Los Angeles a Tokyo, in un’ora esatta, con un velivolo ipersonico di nuova concezione. Il rapporto dell’impresa viene pubblicato su una autorevole rivista scientifica, e subito i giornali di mezzo mondo titolano entusiasti: un aeroplano atterra a Tokyo dopo essere partito un’ora prima da Los Angeles! Si apre una nuova era nella storia dell’aviazione! La terra è più piccola!
Ma i giornalisti vicini a una certa setta religiosa, contraria al volo ipersonico (perché gli aerei volano troppo vicino alla dimora dei beati, disturbandoli), leggono il rapporto, e si accorgono che l’aereo non è atterrato a Tokyo, ma è invece ammarato nelle acque antistanti: era infatti privo di carrello. Subito una di loro, ex pilota di elicottero passata armi e bagagli alla setta (anche se personalmente non crede affatto alla faccenda dei beati), scrive sull’organo ufficiale della Congrega Sacerdotale Iperurania, Passato Remoto:

Non era vero: il metodo messo a punto da Joseph Anzal, prestigioso ricercatore americano, per raggiungere Tokyo in un’ora partendo da Los Angeles, era una bufala. Magari non al livello clamoroso del falso teletrasportatore del taiwanese Han Zhen Kok, che potremmo paragonare a un classico di Totò come la vendita della Fontana di Trevi, ma certamente un’altra gaffe internazionale, molto imbarazzante per la comunità scientifica.
E un ricercatore vicino alla setta (anche se molto scettico sulla faccenda dei beati), noto per le sue ricerche sul volo transpacifico in dirigibile come alternativa etica al volo ipersonico, dichiara:
Di sicuro in quest’affare molti hanno voluto fare i furbi. Non so se c’è stato dolo o è stata una involontaria mancanza di chiarezza. Ma certo se le cose stanno così e l’aereo non è atterrato la ricerca non meritava di comparire su Unnatural perché non aggiunge molto a quello che già si sapeva.
Alcuni blogger appassionati di aeronautica, pur riservandosi il giudizio finale sulla nuova tecnologia (che può trasportare solo dieci persone, al costo di 10000 Euro per un biglietto: colpa anche dei silenziatori speciali applicati ai motori per non disturbare i beati e non turbare chi crede nella loro esistenza), fanno notare però che l’impresa in realtà è riuscita, dato che nessuno aveva mai attraversato il Pacifico in un’ora; il prototipo era privo di carrello per risparmiare, vista la carenza di fondi, ma sarebbe banale aggiungerne uno ai modelli commerciali: in fondo, ogni minuto decine di aeroplani atterrano senza problemi in tutto il mondo.

(Continua)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero di non aver contribuito troppo alla necessità di redigere questo lavoro extra…

Saluti

Anonimo ha detto...

scusate l'assenza, ma il mio mare siciliano mi ha consentito un supplemento di vacanze :-). Intanto volevo ringraziare chi ha intuito (Giuseppe, inyqua) il taglio che avevo dato all'intervento, non avevo nessuna intenzione di causare la solita "guerra di religione" su posizione precostituite, tuttaltro... cercavo solo di utilizzare il mio spazio per permettere un'approfondimento della notizia che non merita credo il trattamento datole dalla stampa nostrana, e penso che grazie al dibattito e alle puntualizzazioni (sempre grazie a giuseppe e inyqua)che ne sono seguite in parte ci siamo riusciti.
Sul merito avremo occasione si confrontarci anche in seguito spero...