Un bellissimo post sulla vicenda di Rignano Flaminio, in forma di lettera a un «amico barbaro» («Io-non-so-nulla», Leonardo, 30 aprile 2007):
Io e te abbiamo una cosa in comune: non sappiamo niente. Non per maleducazione o negligenza. La nostra è un’ignoranza tecnica: le poche cose che abbiamo imparato, le sappiamo da servizi giornalistici confezionati non troppo professionalmente.Da leggere tutto.
Siccome io non so niente, come te, non ho molto da dire su Rignano. Mi sembra tutto pazzesco. Ma non avendo ancora accennato all’idea di strozzare le maestrine a mani nude, probabilmente passerò come un innocentista. In realtà no: non sono innocentista: sono uno che non sa niente. Ma non ha importanza: per uno come te, che “sa”, quelli che non sanno sono ultra-garantisti, piagnoni intellettuali, checche, e non checche qualsiasi, ma checche passivamente complici di reati di pedofilia, per cui domattina dovrai cambiare bar e spiegare a qualcun altro cosa faresti “se mi avessi tra le mani”.
15 commenti:
Vero Giuseppe, siamo garantisti...però il fatto che il gip abbia convalidato gli arresti dopo una settimana vorrà pure dire qualcosa no? Anche a me sembra una storia pazzesca...ma sapendo cosa succede in tante piccole realtà di provincia all'apparenza idilliache...beh...la tentazione di credervi è forte....
Fabrizia, né nel post che ho riportato né nel mio si sposa una tesi innocentista al 100%. Però mi sento di dire che anche se qualcosa può essere successo, un complotto di satanisti mi pare fuori dalla realtà, e che molto probabilmente almeno qualcuno degli accusati non è colpevole. Anche i gip possono sbagliare, soprattutto di fronte a vicende fuori dell'ordinario come questa.
Satanisti forse no...ma certo i bambini, educati dalle 'catechiste', associavano certe cose al Diavolo...spesso lo fanno i bambini...Temo che le cose siano ben più complesse...I satanisti di solito sono ragazzotti con molti piercing...qui c'è altro...
Mi allontano un attimo dal tema di attualità trattato nel post. Forse più che schierarci come garantisti/colpevolisti (giustizialisti?), potremmo cominciare a chiederci: che differenza c'è a livello concettuale tra pedofilia, nel senso di essere attratti fisicamente da minori, ed omosessualità? Non è che più che colpevolizzare il pedofilo in quanto tale si dovrebbe al massimo punire una violenza in senso pedofilo? Certo, la situazione non è agevole, nel senso che è molto difficile stabilire talvolta i limiti del lecito (un quindicenne attratto da un adulto è necessariamente vittima di pedofilia, o potrebbe agire nel piena coscienza di sé?), e certamente un adulto attratto da un bambino non ha molte chances di esprimere e mettere in pratica il proprio orientamento sessuale, perché è il raffronto delle personalità è nettamente sbilanciato(in questo caso che la condotta pedofila sfoci nel reato è proprio facile).
Però se si cominciassero a puntualizzare un po' le cose, senza giudicare a priori...che ne pensate?
inyqua, il fatto che nessuna sentenza e' stata emessa vorra' dire qualcosa?
La convalida degli arresti, da parte del gip, non e' una azione punitiva ma una azione puramente tecnica al fine di impedire inquinamento delle indagini o perdita della loro efficacia (ad esempio una fuga).
Giulio, mi spieghi che senso ha porre questa questione?
"che differenza c'è a livello concettuale tra pedofilia, nel senso di essere attratti fisicamente da minori, ed omosessualità?"
Senza contare che sarebbe ora, se si vuole parlare seriamente di questi argomenti, di non dare proprie definizioni di pedofilia. Dire "pedofilia, nel senso di essere attratti fisicamente da minori" e' un pericoloso sbaglio. Si e' minori fino a 18 anni, mentre la pedofilia riguarda, secondo la definizione medica, l'attrazione a fasce di eta' prepuberali (diciamo dai 12 in giu' nel caso dei maschi, meno nel caso delle femmine). Poi c'e' la legge, che fissa alcune regole a tutela dei minori, regole che dovrebbero essere dettate dalle loro esigenze (il condizionale non e' messo li apposta). L'eta' del consenso e' poi, in Italia, a 14 anni (a parte alcuni casi per cui sale a 18).
ciao
Giulio, è chiaro che se qualcuno è attratto dai bambini ma non traduce questa inclinazione in atto, allora non è punibile dalla legge e – visto che una inclinazione sessuale di questo genere non è sottoposta in generale alla volontà – non è nemmeno condannabile moralmente (anzi, se non soggiace alla propria inclinazione è moralmente da lodare). Per il resto non c'è che da rifarsi alla legge sull'età del consenso, che in Italia è abbastanza articolata (art. 609-quater Codice Penale).
sono d'accordo, però mi riferivo al fatto che l'immagine (e l'immaginario)che viene creato quando si parla di casi di pedofilia, non è tanto che "qualcuno ha fatto qualcosa di sbagliato", ma "qualcuno è immondamente sbagliato". Indipendentemente dai ghirigori degli arti 609 e compari (come tutti quelli del codice italiano, che li trovo pornograficamente ridicoli, spesso!). In questo senso facevo l'allusione alla omosessualità: anche in quel caso c'è chi considera i gay qualcosa di concettualmente patologico.
la bellezza della medicina è di essere una serie di meravigliose eccezioni, per questo le sue definizioni sono destinate prima o poi a cadere
scusate ancora, giuro che non scrivo più! Ero in delirio medicolegale, per cui l'esempio del quindicenne non era proprio calzante, ma intendevo comunque una situazione borderline, come ad esempio a 13 anni. Il vero punto però che volevo sottolineare è ciò che ho scritto nel post delle 16:05. Grazie, ciaooo!!!
L'immaginario sarà anche sbagliato, però bisogna considerare che nei casi di pedofilia che vengono alla luce ci sono solitamente concrete violenze, e questo influisce sul giudizio che uno si fa di queste persone. E anche se ci fosse solamente un'inclinazione, senza nessuna propensione a tradurla in atto, credo che non si potrebbe considerarla altro che una disgrazia, visto che è un desiderio che assolutamente non si può soddisfare. Questa è una grossa differenza rispetto all'omosessualità.
d'accordo al 300%!!! il paragone con l'omosessualità era solo sulla "caccia alle streghe", ovviamente.
Si', non si sapeva nulla, ma se la testa funzionava era possibile scorgere gli eccessi. Cosa che il sistema di informazione non ha fatto come vedi da qui dove c'e in dettaglio la cronaca dei media:
http://www.investireoggi.it/forum/cronache-di-orrori-annunciati-vt27788.html
Sono abbastanza disgustata dal furore mediatico su questa triste vicenda. Naturalmente i genitori fanno bene a venire in televisione visto che attraverso la televisione vengono attaccati, ma mi pare che nessuno, da nessuna parte, abbia rispetto di questi bambini. Anch'io seguo queste trasmissioni perchè mi turba molto che non si creda alla versione dei bambini e dei genitori, mi sembra incredibile che delle vittime possano essere trasformate in colpevoli, che un paese intero si chiuda nella difesa ipocrita e bigotta del suo cosiddetto buon nome, che i vari Vespa e Ferrara possano così volgarmente difedere la sia pur presunta pedofilia. Comunque, per quel che riguarda il fatto che "non era possibile, tutti avrebbero visto", beh.....Innanzitutto pare che molti abbiano visto e non vogliano parlare. Inoltre, conosco, purtroppo, casi di abusi sessuali avvenuti in famiglia praticamente quasi sotto gli occhi degli altri. Nemmeno in una stanza chiusa, per intenderci.Quella bambina non parlava ma se avesse avuto una mamma che le avesse chiesto cosa aveva e non avesse fatto finta di non vedere, forse oggi sarebbe una persona diversa.Quanto alle maestre, non so se siano state loro ma hanno delle facce poco rassicuranti.Sarà un effetto del carcere.
Evvero questi pedofili hanno delle brutte facce, li avete visti in tv, facce brutte e colpevoli...eppoi I BAMBINI STANNO MALE...I BAMBINI STANNO MALE...I BAMBINI STANNO MALE...in galera...in galera
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