venerdì 29 giugno 2007

Operazione: Pretofilia (agente speciale Luca Volontè)

Pochi giorni fa l’irriverente Molleindustria lancia un nuovo videogioco annunciando (cliccando su Play “Lasciate che i fanciulli vengano a me”, Mt 16, 14, introduce il gioco...):

In occasione del “love boy day”, la giornata internazionale dell’orgoglio pedofilo, pubblichiamo un gioco a supporto dell’istituzione più impegnata in difesa dei pederasti: la Chiesa Cattolica.
Ispirato al controverso documentario della BBC Sex crimes and Vatican, Operazione Pretofilia è un gioco di strategia che vi introdurrà alle affascinanti pratiche di gestione delle emergenze costantemente messe in atto dalla Chiesa. Il gioco è sconsigliato ai minorenni ed ai laici.
Passano pochi giorni (tempo necessario per capire il gioco) e Luca Volontè si mobilità per far oscurare il gioco definendolo
Provocatorio e offensivo: l’ennesimo attacco alle istituzioni religiose e alla fede cristiana. Il Governo provveda con urgenza a oscurare il sito che consente di scaricare ‘Operazione pretofilia’, ‘gioco-flash’ scaricabile da Internet che riproduce la simulazione di stupri su bambini, da parte di preti, non ostacolati da genitori intimiditi e omertosi.
[…]
Si applichi la legge 38/2006: benché virtuali […] la riproduzione e la divulgazione di scene che riproducono eventi così abominevoli sono vietate. Nessuno cerchi alibi con la scusa della libertà di espressione di sedicenti artisti offendendo così la sensibilità umana e religiosa. È necessario che il Governo adotti provvedimenti tali da evitare che anche in futuro possano verificarsi casi analoghi di offese al sentimento religioso e alle confessioni religiose in generale e a quella cattolica in particolare.
Imperdibile il commento dei colpevoli (Volontè vs Molleindustria?):
Luca Volontè: un uomo che riesce ad esprimersi solo in negativo, l’unico difensore di una moralità cattolica attaccata da ogni fronte. Una straordinaria fabbrica di indignazione.
[…]
L’occhiuto e zelante democristiano non poteva certo farsi scappare l’ultimo nostro videogame satirico “Operazione: pretofilia”. Un gioco dichiaratamente provocatorio e difficile da digerire proprio perchè tratto da eventi reali.
[…]
se quei bambini virtuali, alti appena una manciata di pixel, fossero stati seviziati e divorati da perfidi alieni, l’onorevole Volontè si sarebbe scomodato in loro difesa? Non sarà forse il riferimento tragicamente reale, più che la qualità della rappresentazione, a dar tanto fastidio ai cattolici?
Così come è imperdibile la considerazione finale di Ivan Fusco (Operazione Pretofilia: la Chiesa, i pedofili, la satira e la censura, la Stampa, 28 giugno 2007):
Operazione: Pretofilia fotografa la realtà, così come vista dagli autori, e la spara a schermo con contorni di china e colori pastello, per farla rivivere a chiunque abbia voglia di farlo. «Nessuno cerchi alibi con la scusa (corsivo mio, ndr) della libertà di espressione di sedicenti artisti», ha dichiarato Volontè. Ma l’osceno è nello specchio o negli eventi che riflette?
Perché non pensare a una Operazione Volontèfilia (concordo sulla assoluta necessità di specificare che non si tratta di Gian Maria)?

7 commenti:

Joe Silver ha detto...

Se posso esprimere un parere leggermente discordante (certo che posso :-)) non riesco ad apprezzare appieno la satira di questo gioco. Nel senso che mi provoca un po' di disagio.

Probabilmente sono vittima di quel condizionamento mediatico che ha ormai catalogato l'abuso sessuale sui minori come il crimine del millennio, l'estremo abominio nei confronti del quale non ci si puo' non scagliare con anatemi di condanna e che non si puo' non trattare con estrema cautela e delicatezza.

D'altra parte riconosco che se ai preti che stuprano bambini sostituissi un soldato armato fino ai denti che ammazza i nemici, un caccia che bombarda villaggi, un lottatore che picchia a sangue un avversario, non mi sentirei turbato allo stesso modo.

I videogiochi piu' divertenti sono spesso quelli in cui si fanno a pezzi gli avversari, e molti di questi non sono ambientati in contesti fantastici ma al contrario fanno del realismo il loro punto di forza.

Ma allora, l'errore sta nel sentirsi a disagio solo quando sono rappresentati, sia pure in maniera assolutamente irrealistica, solo alcuni crimini e non altri?

Devo preoccuparmi di piu' se godo a frantumare nemici con l'ultimo sparatutto o se mi diverto con un giochino satirico sui preti pedofili (gioco in cui il piacere non deriva dal compiere quel delitto, sia pure fittizio)?

Oppure mi da' fastidio che si faccia satira su fatti di cronaca che riguardano abusi sessuali su bambini? E perche' invece le vignette di Vauro sulle vittime della guerra non le trovo disturbanti (o almeno le trovo "positivamente disturbanti"?)

Non pretendo che mi rispondiate :-)

Volevo solo farvi partecipi dei miei dubbi.

Chiara Lalli ha detto...

Alla prima questione hai risposto da solo ("certo che posso") e io non posso, certo che non posso, che concordare.
Io non pretendo di risponderti, ma i tuoi dubbi mi suscitano alcuni pensieri.
Sul disagio "specifico" credo che c'entri la facilità di identificazione con la vittima, e il fatto che il carnefice dovrebbe essere innocuo, bonario (al contrario del soldato, del caccia e del lottatore) - il problema è simile quando un abuso è compiuto da un familiare o un amico (che usa la confidenza come arma). Forse questo può provocare un pensiero tipo: "non c'è niente da scherzare!", figuriamoci farci un videogioco. E la rappresentazione, seppure abbia l'intento di denunciare l'ipocrisia che si aggiunge al misfatto, può risultare gratuita, inutile, stupidamente ironica. Tuttavia il pensiero di come e quanto molte persone siano complici e si affannino a nascondere gli abusi fa rabbrividire, ben più di un videogioco di cattivo gusto.
Sulla pedofilia in generale bisognerebbe fare una campagna antistupidità, perché l'isterismo che circonda questo argomento e che confonde e mischia questioni diverse tra loro è dannoso soprattutto per chi si vorrebbe proteggere.
Su Volontè non perdo tempo a commentare, il suo livello di capacità ragionativa è paragonabile a quella di un millepiedi ubriaco.

Uyulala ha detto...

Ho scaricato il gioco avant'ieri e ho tentato di giocarci per vedere com'era strutturato. Faccio alcune considerazioni:
1. non mi piace come gioco in senso stretto, lo trovo monotono.
2. quello che lo rende particolarmente sgradevole ai miei occhi è il fatto che non vi sia alcuna possibilità di uno scontro alla pari. Esistono i preti abusatori, i bambini abusati o destinati ad esserlo, il vescovo che cerca di coprire l'abuso. Il gioco consiste nel coprire il più possibile gli abusi.

Dal punto di vista ludico il gioco è una vera cagata (con rispetto parlando). Diventa però azzeccatissimo come fustigatore di costumi. Descrive infatti in modo semplice/semplicistico una situazione reale, e non mi riferisco all'abuso (infatti il giocatore non può mettersi nei panni né dell'abusatore né dell'abusato) ma alla copertura del medesimo.

Luca Volonté fa quello che, nel suo delirio, non poteva evitar di fare. Non si và al di là della satira (per quanto pessima e di cattivo gusto, a mio parere), non si cerca di scavare nei contenuti ma ci si attacca ad una forma per occultare questi contenuti. La sua posizione nel gioco è proprio quella del giocatore: il vescovo che cerca di impedire la diffusione delle notizie di pedofilia attraverso le reprimende.

Joe Silver ha detto...

La dichiarazione di Volontè, ad essere sincero, non l'avevo neanche letta. Pare che a lui interessi più di ogni altra cosa il rispetto della "sensibilità religiosa" degli italiani.

E' probabilmente vero che nel mio disagio c'entra l'identificazione con la vittima, ma non tutti i videogame "violenti" presentano eroi positivi e bonari vs nemici spregevoli. Ce ne sono tanti in cui bisogna interpretare mafiosi, delinquenti di mezza tacca, pirati della strada, dittatori, condottieri ecc. Infatti molte associazioni "moraliste" si scagliano frequentemente contro questo genere di videogame, che spesso sono, anche per questo, vietati ai minori.

Altro esempio: mi piace il cinema di genere, mi piacciono i gangster movie, le sparatorie ben realizzate. A volte mi capita di chiedermi: se un conoscente o comunque una persona a me cara fosse uccisa un colpo d'arma da fuoco, riuscirei ancora guardare un film con la stessa spensieratezza?

In questo caso, poi, credo che c'entri anche un altro fattore: il rischio di generalizzare un'accusa (che ripeto, nella nostra società sembra essere diventata la più infamante di tutte) a un'intera categoria di persone, sia pure la poco stimabile categoria dei preti :-)

Mah, sarà un rigurgito di politically correctness... si dice così?


Ad ogni modo, pare che Volontè abbia ottenuto il suo scopo.

http://www.molleindustria.it/pivot/entry.php?id=144

Giuseppe Regalzi ha detto...

... anche se il post scriptum sulla pagina che indichi ha il valore di uno sberleffo finale...

Anonimo ha detto...

Molleindusria ha rimosso il giochino che però è facilmente reperibile in Rete su molti siti stranieri semplicemente cercando su Google ”Operaton pedopriest”. Un sito italiano in cui è ancora possibile trovare il gico è http://www.davidebocci.net/pretofilia/pretofilia.swf

In rete operare la censura è difficilissimo!

Anonimo ha detto...

Ecco un mirror del gioco in italiano:

http://www.savefile.com/files/863554

Contro ogni censura politica ed ecclesiastica!

diffondete!