La creazione del primo organismo sintetico, portata a termine da Craig Venter e dai suoi collaboratori e annunciata oggi sulla rivista Science, occuperà per giorni i mezzi di comunicazione (anche se appartiene a quel genere particolare di notizie che per qualche strano déjà vu ti sembra siano già state annunciate qualche mese prima). Non ci saranno risparmiati, temo, i soliti falsi problemi e i soliti timori (un esauriente catalogo sul comunque ottimo blog Practical Ethics). A chi sente il bisogno irrefrenabile di dirne qualcosa di pittoresco, suggerirei di lasciar perdere i luoghi comuni e di concentrarsi su un particolare che trovo sul migliore resoconto uscito fino a questo momento (Ewen Callaway, «Immaculate creation: birth of the first synthetic cell», New Scientist, 20 maggio 2010): il genoma del batterio artificiale contiene i nomi di chi lo ha creato, scritti in un codice segreto (assieme ad alcune «citazioni filosofiche»). Ecco un buon titolo per un articolo non troppo impegnato: «La vita firmata». Molto meglio del solito, scontatissimo, insensato «Non giochiamo a fare Dio».
giovedì 20 maggio 2010
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15 commenti:
Almeno adesso possono dire veramente che l'uomo gioca a fare dio, anche se non be ho mai capito il senso
Questa volta, se si parla di "creazione della vita" (cosa che non è propriamente vera) bisogna proprio ammettere che origina non dal caso ma da un "progetto intelligente"! ;-)
Fortuna vuole che non ci sarò, quando gli evoluti discendenti del batterio fonderanno una nuova religione.
@ Marcoz
Non prenderla in giro, guarda che Annarosa mi sa che ha ragione: se hai letto l'articolo di Venter ti accorgerai che conclude evidenziando che per le istruzioni su come ordinare i vari pezzetti di DNA lungo la catena abbiano fatto esplicito riferimento alle istruzioni che sono presenti nella Bibbia, per poi finire: "Thus, by merely stupidly implementing a previously existing intelligent design, we verified the validty of the two-creations-myths hypothesis outlined in Genesis. [0]"
Beh, si sa che nella Bibbia c'è già scritto tutto.
Venter fa lo spiritoso, suppongo.
Ma mi sembra indiscutibile che -almeno in questo caso- la vita venga fuori da un progetto e non dal caso...
Annarosa, ti ringrazio di aver preso apertamente le mie difese. In effetti sono alquanto orgoglioso dell'intelligenza del mio progetto, di cui Venter vorrebbe indebitamente apporpriarsi. L'unica cosa è che ti inviterei ad essere più esplicita nel citare la fonte originale ed effettiva del progetto intelligente (cioè me), per scongiurare indebite attribuzioni da parte di qualche sedicente nuovo "dio". Agli scettici, per dimostrare che l'autore del progetto intelligente di cui parla Annarosa sono effettivamente io, oppongo due elementi che in questi contesti sono di norma considerati prove inoppugnabili: A) sono io ad affermarlo; B) non troverete in nessuno dei miei scritti passati alcun riferimento a come Venter avrebbe potuto condurre a termine il suo progetto, né su nessuna anticipazione di scoperta passata e futura nella scienza.
Mah...Paolo è un grande spiritoso, molto intelligente e sottile. Senz'altro più di quanto io possa capire.
Tutto quello che io intendo dire è che la cellula di Venter non nasce dall'ammucchiare a caso nucleotidi, accelerando in qualche modo lo scorrere del tempo e osservando con stupore alla fine di un processo spontaneo la vita uscire dal caos e dal caso.
"Questa" vita nasce dal progetto di Paolo de gregorio rubato da Venter..... nonostante tutto un "progetto intelligente".
O più semplicemente tutti, o molto meglio, quasi tutti i progetti di successo della scienza sono intelligenti. Ma il bello è che in generale siamo solo all'inizio.
Ovviamente ogni progresso della scienza ha a che fare con l'intelligenza di qualcuno.
Quello che volevo sottolineare è che, per ora, QUESTO esperimento ha dimostrato che per CREARE la VITA non basta il CASO ma ci vuole una INTELLIGENZA dietro che ORGANIZZI uno sviluppo PROGRAMMATO....
Insomma: questo esperimento dà ragione ai sostenitori dell '"Intelligent design" e non a quelli dell'evoluzionismo più "spinto" che vede l'origine della vita come un fatto puramente casuale emergente dopo una serie di "assemblaggi" accidentali in numero quasi infinito.
«QUESTO esperimento ha dimostrato che per CREARE la VITA non basta il CASO ma ci vuole una INTELLIGENZA dietro che ORGANIZZI uno sviluppo PROGRAMMATO»
No, questo esperimento ha dimostrato che se io mi prefiggo lo scopo di - e mi ingegno per - produrre un processo vitale in certa misura ex novo, ed ho successo, otterrò l'ovvia conseguenza di aver prodotto un nuovo processo vitale tramite il mio ingegno.
Una lezioncina elementare di logica: se io dico che C si può ottenere da A, il fatto che io ottenga C da B non dimostra che C non è assolutamente ottenibile da A. Formalmente, (B ==> C) =X=> (A =X=> C).
Un esempio facile facile:
- dico che è possibile accendere una macchina con la chiave.
- Tizio accende la macchina senza la chiave.
- Deduzione errata: è impossibile accendere la macchina con la chiave.
«questo esperimento dà ragione ai sostenitori dell '"Intelligent design"»
Decisamente no. Venter non ritiene, nessuno nel mondo della scienza ritiene che i passi da lui seguiti nell'ingegnerizzazione del genoma in questione siano coincidenti, nella loro sequenza e sviluppo, con quelli che si ipotizzerebbero per la generazione spontanea della vita.
«... e non a quelli dell'evoluzionismo più "spinto" che vede l'origine della vita ...»
La teoria dell'evoluzione non si occupa dell'origine della vita.
«... come un fatto puramente casuale emergente dopo una serie di "assemblaggi" accidentali in numero quasi infinito.»
Paro paro quello che si diceva della presunta impossibilità per la creazione spontanea delle catene amminiche. Eppure ...
Il punto è che il fatto che Venter abbia ottenuto con successo di implementare un genoma disegnato sulla carta non implica che non esiste via alternativa a generare qualunque genoma. Figuriamoci, non implica nemmeno che l'unica strada percorribile ingegneristicamente sia quella scelta da lui?
E c'è poi un altro punto, filosofico e scientifico-filosofico: che al di là della possibilità di successo o di insuccesso nel descrivere l'origine "meccanicistica" della vita, vi è un dato estremamente interessante:
Numero di successi della scienza che sono derivati dall'assunzione di base che le leggi della materia osservabile e nella natura siano meccnicistiche:
N.
Numero di successi della scienza che sono derivati dall'assunzione di base che le leggi meccanicistiche possano essere arbitrariamente superimposte, sospese o violate in modo a noi ignoto ma rispondente ad un procedimento intellegibile:
0.
E' quindi comprensibile che uno scienziato abbia una certa tendenza a cercare in una certa direzione.
Paolo: mi hai risparmiato un commento, grazie!
Annarosa: ma cosa succede nella foto del tuo profilo??? :-)
Annarosa: ah, adesso ho capito. Avevo scambiato il davanti per il retro... :-)
Prego Giuseppe. Sto lavorando per ottenere un giorno lontano nel futuro la cittadinanza ad honorem in questo blog. :-)
:-)
E' la foto della "giornata della Terra", versione cattolica.
http://catholicvoteaction.org/blog/cva/index.php?p=1336
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