Nell’inserto de Il Sole 24 Ore è stato pubblicato il testo dell’indagine sulle terapie intensive aperte svolta dalla Regione Toscana su proposta del gruppo di studio permanente della Commissione regionale di bioetica sull’Etica delle cure di fine vita.
Qui incollo le conclusioni:
Sicuramente l’apertura di reparti di questo tipo non costituisce un percorso facile, né velocemente attuabile, ma è necessario uno sforzo di tutti i soggetti coinvolti (amministrazioni, operatori sanitari, familiari) affinché questi luoghi, pur mantenendo le regole necessarie, aboliscano quelle barriere, temporali fisiche e relazionali, non giustificabili in base a una reale necessità, che separano il paziente dai propri cari, peggiorandone così qualità della vita. L’apertura, intesa in questo senso costituisce una strategia utile che reca beneficio al paziente ed alla sua famiglia consente di realizzare un approccio terapeutico realmente incentrato sull’assistito ed esprime “in modo più pieno il rispetto e l’attenzione da riservare alla persona che vive il faticoso tempo della malattia”.Il testo è invece qui, pagine 5 e 6.
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