lunedì 16 marzo 2009

Somalia, Congo e tutte quelle crisi da “adottare”

“Adotta una crisi dimenticata” è una campagna promossa da Medici Senza Frontiere (MSF) allo scopo di opporsi al silenzio mediatico nei riguardi della sofferenza di milioni di persone; ha ottenuto il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI).
60 Paesi sono afflitti da catastrofi di varia natura, e sono condannati anche all’oblio e al silenzio da parte dei mezzi di informazione: civili martoriati dalle guerre, dalle malattie, dai disastri ambientali.
Per questa stessa ragione MSF Italia da cinque anni pubblica il “Rapporto sulle Crisi Dimenticate”, l’ultimo dei quali è stato presentato lo scorso 11 marzo a Roma (con gli interventi di Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF, e di Mirella Marchese dell’Osservatorio di Pavia, partner del progetto).
“Adotta una crisi dimenticata” vuole combattere l’indifferenza da parte dei media, spesso più attenti ai gossip o alla cronaca nera che alle crisi umanitarie. Se è difficile trovare qualcuno che non abbia mai sentito parlare di Cogne e dello zoccolo della discordia, o di Meredith e della sua vita sentimentale, è al contrario difficile trovare qualcuno che sappia della catastrofe umanitaria in Somalia o della situazione sanitaria in Myanmar. Oppure della crisi sanitaria nello Zimbabwe, dei civili oppressi dalla guerra nel Congo Orientale (RDC). L’elenco non finisce qui: la malnutrizione infantile; i civili uccisi o in fuga nel Pakistan nord-occidentale; la situazione critica nella regione somala dell’Etiopia; la violenza e la sofferenza in Sudan; i civili iracheni bisognosi di assistenza; la coinfezione HIV-TBC.
L’appello è rivolto anche alle scuole di giornalismo e alle università, non solo ai media. E moralmente anche ad ognuno di noi. Fino al marzo 2010 è possibile adottare una crisi, si può aiutare a diffondere le notizie su queste tragedie. Perché, è banale sottolinearlo, la prima condizione necessaria per farvi fronte è l’informazione.
Non parlarne non solo non le fa sparire, ma ci rende complici di questo orrore.
Per ulteriori informazioni e per aderire: www.crisidimenticate.it.

2 commenti:

Davide ha detto...

Grazie per questa splendida e importante segnalazione.
Ci si proverà, anche se coscienti della limitatezza dei propri mezzi.
Davide Galati

Anonimo ha detto...

Che bella iniziativa!
Credo che incarni tutta la forza del web LIBERO.
Complimenti! (e io vedrò cosa posso fare ;)