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mercoledì 20 marzo 2013

Di aborto e 194


 CulturaCattolica.it


La 27esima Ora

Ci sono molti post su Bioetica che parlano di aborto e di 194 e qui aggiungerò solo alcune brevi considerazioni. Da qualche giorno è uscito il mio nuovo libro A. (qui altre notizie al riguardo).
Nel frattempo i numeri della obiezione di coscienza continuano a salire e le soluzioni sembrano essere oppresse dallo stesso strato di silenzio e vergogna che opprime ogni conversazione sull’aborto.
Sulla 27esima Ora è stata pubblicata la recensione uscita sul Corriere lunedì scorso e come prevedibile alcuni dei commenti hanno ricalcato le regole della non discussione (due tra i più surreali li trovate qui). Nel frattempo Usciamo dal Silenzo ha preparato questo appello per l’applicazione della 194. Anche CulturaCattolica.it ha scritto di A. e l’inizio è la parte più bella. Cosa sia una regina as-soluta non l’ho ancora capito.

mercoledì 10 ottobre 2012

giovedì 21 giugno 2012

Chiedi al tuo ginecologo se è obiettore di coscienza


Ieri la consulta ha rigettato il dubbio di costituzionalità sull’articolo 4 della legge 194. La decisione della Corte era una decisione prevedibile ma non scontata.
La 194, però, deve vedersela con ben altri guai. Primo tra tutti le altissime percentuali di obiettori di coscienza. Gli ultimi dati nel Lazio a cura della Laiga sono tali da trasformare un servizio sanitario nazionale nelle sua caricatura (qui i dati sulla Lombardia presentati da Sel e qui la relazione attuativa della 194). E come potrebbe funzionare se meno di 1 medico su 10 è disposto a eseguire aborti?
Le ragioni di queste altissime percentuali sono varie e anche l’interpretazione della liceità dell’obiezione dipende da diversi fattori e le domande sono numerose. Quali sono i doveri professionali dei medici? Ha senso chiamare “obiezione di coscienza” qualcosa che la legge prevede (ovvero la versione intra legem)? Perché una scelta individuale e libertaria si è trasformata in un privilegio? Perché la Ru486 è disponibile in una sola struttura in tutta Roma? Perché anche i farmacisti reclamano la possibilità di dirsi obiettori? A 34 anni dalla legge avrebbe senso eliminare la possibilità di essere obiettori dal momento che si sceglie liberamente di fare i ginecologi e di farlo nel servizio pubblico - come è stata eliminata da quando la leva è diventata volontaria? In che clima vivono i medici che eseguono aborti?
Ciò che è certo è che le conseguenze di percentuali tanto alte sono le lunghe attese che le donne sono costrette a fare sia per l’accettazione che per l’intervento; difficoltà logistiche di vario genere; a volte un clima di condanna per chi decide di abortire e per chi decide di garantire il servizio. La legge 194 è svuotata dall’interno e quell’obiezione personale sta diventando una obiezione strutturale (sebbene l’articolo 9 affermi che il servizio debba essere sempre garantito: tuttavia solo nel Lazio in 10 strutture pubbliche su 31 non si eseguono interruzioni di gravidanza).
Molte donne non sanno - se non prima di scoprirsi con una gravidanza che non vogliono o non possono portare avanti - quante difficoltà evitabili rischieranno di dover aggirare in una gimkana di coscienze.
Da dove cominciare? Da una semplice domanda: chiedi al tuo ginecologo se è obiettore di coscienza.

Notizie e proposte da:
Associazione Luca Coscioni e Aied
Il buon medico non obietta.

#Apply194 e #Save194.

Foto di Tano D’Amico.

Tabella 28, obiezione di coscienza, 2009

martedì 12 giugno 2012

L’AIED sezione di Roma a difesa della legge 194 #Save194

Ancora una volta torniamo a discutere della legge 194 e ancora una volta, tra polemiche e confusione, si cerca di minare un diritto conquistato con fatica ben 34 anni fa.
Pare proprio che l’Italia, invece di progredire lungo un cammino di crescita ed evoluzione culturale, soprattutto negli ultimi tempi, stia scivolando in una buia crisi dei valori sociali.

Si sta cercando di riaprire vecchi dibattiti e tentare in tutti i modi di cancellarla, con attenzione nulla nei confronti della donna e della sua salute, malgrado, dopo la sua entrata in vigore, gli aborti in Italia si siano ampiamente ridotti.

Il prossimo 20 giugno l’articolo 4 sarà all’esame della Corte Costituzionale, che dovrà esaminarne nuovamente la legittimità. Ciò che si valuterà è se va contro i diritti inviolabili dell’uomo e la tutela della salute, se pregiudica il diritto alla vita dell’embrione, in quanto uomo in divenire.

Ma noi dell’AIED sezione di Roma ci chiediamo: se non ci fosse più la legge 194 i diritti umani e alla salute sarebbero invece tutelati o si verificherebbe un grande passo indietro che riporterebbe agli aborti clandestini, ai ricorsi all’estero, alla clinica privata, al mercato nero delle pillole abortive? All'esasperazione di donne che vivono sulla loro pelle le storie più diverse e che vedrebbero negata la libertà di scelta, già in parte messa in discussione dall’altissimo numero di medici obiettori.

L’AIED – Associazione Italiana per l’Educazione Demografica, in prima linea nelle battaglie politiche e giudiziarie da quasi 60 anni, ribadisce l’importanza della legge 194 e si pone ancora una volta a difesa dei fondamentali diritti civili della donna e della coppia, confermando l’impegno per la modernizzazione e lo sviluppo sociale, civile e culturale del nostro Paese.

L’AIED non è un’Associazione abortista e proprio con tale finalità promuove la contraccezione, ma riteniamo che le donne debbano essere libere di fare le proprie scelte nella legalità, senza alcun tipo di ostacolo o giudizio.

(Il corsivo è mio).

Comunicato stampa #Save194


Il *14 giugno* dalle ore 15 alle ore 17 presso l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Roma* (*Via G. B. De Rossi, 9 a Roma.*) si terrà una conferenza stampa a cura dei ginecologi di *LAIGA*, Libera Associazione dei Ginecologi per la applicazione della Legge 194.
L’evento si inserisce in un clima generale di attacco alla legge 194, che vede in campo l’uso strumentale dellobiezione di coscienza, la presentazione in Parlamento di mozioni "bipartisan" che vogliono affermare il diritto all’obiezione di coscienza del medico come diritto prevalente, fino ad iniziative quali quella del giudice tutelare che interroga la Corte Costituzionale sulla "liceità" della legge. La conferenza stampa di LAIGA, che si svolgerà all’indomani del Convegno sull’obiezione di coscienza in Italia , organizzato il 22 Maggio scorso dall’Associazione Luca Coscioni e dall’AIED (Associazione Italiana per l’Educazione Demografica) e della campagna della Consulta di Bioetica contro l’obiezione di coscienza, ha come scopo lillustrazione dei dati risultanti da un attento e mirato monitoraggio dello stato di applicazione della legge 194 nella Regione Lazio.
Da tempo i ginecologi di LAIGA avvertivano l’esistenza di uno "scollamento" fra i dati della relazione annuale del Ministro della Salute e la realtà vissuta quotidianamente dagli operatori e dalle donne; la ricerca ha permesso di rendere oggettivi i dati, analizzando anche elementi che la relazione del Ministro non prende in considerazione.
I ginecologi di LAIGA lanciano un grido di allarme sulla situazione attuale, ben più grave di quanto riferito dal Ministro, e sul futuro: in assenza di unadeguata formazione e sensibilizzazione dei nuovi ginecologi, infatti, si rischierà una impossibilità di fatto di applicazione della legge per mancanza di operatori.
LAIGA si propone di intraprendere iniziative per la piena attuazione della legge nel Lazio e in tutte le regioni italiane, per la difesa del diritto alla salute riproduttiva delle donne, e per la difesa dei diritti e della professionalità degli operatori.

(Vedi alla voce Aborto).