giovedì 9 marzo 2006

Parla con lei: autocoscienza vegetale

Non è pazza la nostra anziana portiera che parla con le palme e l’edera rampicante nel cortile condominiale. Piuttosto dimostra una sensibilità spiccata. Sì, perché le piante sono intelligenti (forse più della portiera) e hanno addirittura una autocoscienza.
A coscienza e autocoscienza arboree sarà dedicato il primo laboratorio al mondo di neurofisiologia vegetale, specializzato in intelligenza floreale e diretto da Stefano Mancuso, docente presso l’Università di Firenze.
Il laboratorio è finanziato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Sarebbe possibile sapere a quanto ammonta il finanziamento? È solo curiosità, nessuna polemica.
Secondo quanto riportato dall’Ansa

il laboratorio potrà dunque studiare il modus vivendi delle piante, “un universo del tutto inesplorato”, ha detto Mancuso. “Ma il laboratorio ci consentirà di conoscere meglio la misteriosa intelligenza delle piante e i molti fenomeni correlati. Non ho idea di cosa troveremo o meglio: non voglio fare facili previsioni”.
La nascita del laboratorio sarà ufficializzata nel quadro della settimana della cultura scientifica, nel corso di una conferenza pubblica in programma per lunedì prossimo a Firenze durante la quale verranno presentati anche altri tre progetti di ricerca.
Viene la tentazione irresistibile di provare ad indovinare i temi: la pigrizia della terra; la depressione delle fate e la percezione delirante dei cellulari di ultima generazione. Aspettiamo lunedì con trepidazione.
Nel frattempo una proposta: perché non costituire una commissione per conferire lo statuto di persona alle piante?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

simpaticona!!!
ma perchè non interessarsi delle piante un pò di più, dal momento che tanti già si interessano dello status morale e dei diritti degli esseri umani e degli animali?
penso che non possa fare altro che bene; soprattutto in un ottica che considera l'ecosistema come un insieme dover il tutto vive grazie alla cooperazione incontro/scontro delle singole parti...

Giuseppe Regalzi ha detto...

Negli anni '70 scoppiò la voga della coscienza vegetale: alcuni poveretti avevano applicato la macchina della verità a dei gerani, e visto che l'ago – a sentir loro – si era mosso, ne avevano dedotto che le piante sono coscienti. La cosa era stata poi ‘confermata’ dalle foto dell'aura vegetale, prese con una camera Kirlian... Oggi sembra assurdo, ma in conseguenza di ciò per molti anni divenne un luogo comune – e non solo nella cultura popolare! – che le piante provassero sentimenti.