giovedì 21 giugno 2007

George W. Bush pone il veto sulle staminali embrionali, Angelo Vescovi inizia una rubrica su Il Giornale

Angelo Vescovi ci ricorda (Staminali, la via giusta per guarire, Il Giornale, 21 giugno 2007) che lo scorso 7 Giugno 237 deputati Democratici e 37 Repubblicani hanno approvato un provvedimento che permette l’uso di fondi federali per la ricerca sulle cellule staminali embrionali derivate da embrioni umani. Bush ha però bloccato il provvedimento imponendo il suo veto (due veti sui tre esercitati da Bush riguardano le cellule staminali embrionali umane!, il terzo riguardava il ritiro dall’Irak: 2 a 1 embrioni vs persone, insomma).
E poi commenta:

La vicenda è rilevante anche per il nostro Paese dove, passato il referendum sulla legge 40 - ed eccezion fatta per un dibattito, stanco, trascinato e con rari picchi di sterili contrapposizioni - l'argomento appassiona poco, senza attrarre un interesse che si concretizzi in scelte fattive, soluzioni pratiche e supporto efficace alla ricerca.
Poco importa che la strategia proposta da Bush l’avessimo delineata in Italia anni fa, in tempi non sospetti. Rischiamo di perdere l'ennesimo treno, tutti insieme, ricercatori, politici, pazienti, la società ed il Paese nel suo insieme. Le soluzioni esistono e coincidono con opportunità enormi. Le polemiche sterili e ideologizzate sull'argomento staminali hanno stancato ed è giunto il momento di fornire risposte concrete.
Il treno l’abbiamo perso, e da tempo. Proprio perché ci sono persone che giudicano morale e doveroso seguire la scelta salvaembrioni di Bush. Che mettono paletti nella ricerca (staminali embrionali contro staminali adulte contro staminali della placenta). E che non si rendono conto che affannarsi a difendere i concepiti come fossero persone finisce per calpestare i diritti di quanti sono persone senza dubbio!
Quanto alla sterilità e all’ideologia, era Vescovi che dichiarava, solo per fare un esempio («Non serve produrre nuovi embrioni», Avvenire, 19 maggio 2005):
Si può discutere fin che si vuole, ma l’embrione è vita, è già vita. Posso riavvolgere all’indietro il nastro della mia esistenza, e quando arriverò al momento della fusione dei due gameti ci sarà già tutto il patrimonio genetico che farà in futuro l’Angelo Vescovi che sono io oggi.
[…]
Accusano la Legge 40 di essere eugenetica, razzista, ma io non riesco a vedere... Chiaramente sono contrario alla clonazione terapeutica, comunque tutto il resto va lasciato alla libertà della persona, alla libertà della donna.
[…]
Se l’embrione è vita e la vita è un continuum, di embrioni nuovi non se ne fanno più. Il discorso deve considerarsi chiuso.
Tutti pareri argomentati, come si può vedere. Niente paura, perché Vescovi continuerà la sua rubrica su Il Giornale ogni giovedì e magari qualche motivazione salterà fuori.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh Chiara, se ti aspetti qualcosa da Vescovi...stai fresca....anzi, congelata, come un embrione....

Anonimo ha detto...

Anche lo spermatozoo è vita, riavvolgendo il nastro delle nostre esistenze si vede quanti potenziali esseri umani, quanto patrimonio genetico sprecato c'è ogni volta che un maschio decade nel peccato della masturbazione... pena capitale ci vorrebbe, per sti sporcaccioni!

Anonimo ha detto...

Se il progresso scentifico è lento non è solo colpa che non ci siano fondi ma principalmente è colpa del clero.
Proprio loro che sanno tutto cosa è giusto e cosa non lo è.....Bravi
Mentre nel mondo ci sono persone affette da qualsiasi forma di malattia rara loro parlano di fede.
Ridicoli bisogna scindere le cose non si puo andare di pari passo, la scienza deve seguire il proprio corso e loro debbono stare al proprio posto.
Ricordatevi nessuno puo togliere la speranza a nessuno "loro lo stanno facendo" ed inoltre l' uomo puo essere aiutato solo dall uomo......