Vista l’aria che tira forse è meglio riderne. Tra qualche giorno andrà in onda una sit-com (Settevite): uno dei protagonisti è un ragazzo che è stato in coma per tanti anni e si ridesta adulto (ma vergine). Prepariamoci a sentirci dire: “Visto? Se l’aveste lasciato morire?”.
(Prepariamoci a rispondere: “Di quale coma stiamo parlando? E poi è o non è una sit-com?”).
Al risveglio Davide, questo il nome del ragazzo, si ritrova in uno scenario immutato (un po’ il contrario di Good Bye, Lenin!): la politica è la stessa, le facce anche, stessi problemi sociali, stessa corruzione e compagnia bella. È vero che lui non ha la percezione del tempo che è passato… Forse, almeno in questo, è da considerarsi fortunato!
(“Settevite”, com’è buffo uscire dal coma, la Stampa, 17 settembre 2007).
lunedì 17 settembre 2007
Good Bye, coma!
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3 commenti:
Sai che bello, Chiara, se sentissimo dall'Avvenire indicazioni su come sia meglio perdere la verginità del tipo?
Questo sì che avrebbe più senso!
Già: ma converrebbe fare esattamente il contrario, che dici?
Se si aggrappano anche ad una sit-com per sostenere le loro tesi allora sono veramente fuori controllo sono del tutto "out of mind".
Sostenere una tesi (qualunque tesi, figuriamoci poi su discussioni di tale spessore e rilevanza) aggrappandosi ad una fiction lo trovo sconvolgente e totalmente insensato.
Cmq tutti in trincea e pronti a replicare ai loro attacchi...
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