Un eccellente, chiarissimo articolo di Dario Bressanini («La papaya Ogm», Scienza in cucina, 7 novembre 2007) fa giustizia di una delle tante accuse infondate rivolte agli organismi geneticamente modificati: che non servirebbero alle colture tipiche, e anzi ne metterebbero in pericolo la sopravvivenza. Bressanini racconta la storia del salvataggio delle colture di papaya delle Hawaii, minacciate da un virus, grazie alle tecniche di ingegneria genetica; e fa il paragone con i nostri prodotti, come il pomodoro San Marzano, condannato alla quasi estinzione per il rifiuto aprioristico di usare le stesse tecniche.
Ne approfitto per segnalare un articolo precedente dello stesso autore, sempre sugli Ogm («L’Ogm che non è mai esistito», 13 settembre) in cui si smonta, fra l’altro, la leggenda metropolitana della fragola con i geni di pesce.
domenica 11 novembre 2007
Ogm e colture tipiche
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1 commento:
sì ma la mela con dentro il chewing gum esiste! :)
(no, è che mi ricordo quella orrenda pubblicità della coop... penso sia stato da allora che per scelta ideologica non vado a comprare dalla coop)
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