Verrebbe la tentazione di sfidare: trova l’intruso nell’ennesimo scandalo all’italiana.
L’Istituto Superiore di Sanità sta nel mezzo dello scempio dei finanziamenti, elargiti con il celeberrimo metodo del top down (che cazzo è?, un ketchup?) anche se appare eccessivo parlare di scandalo dal momento che i vertici (da Livia Turco al rinnovato amico Enrico Garaci, per la terza volta a capo dell’ISS) non sembrano interessati a ripondere di milioni di euro di finanziamenti concessi secondo criteri borbonici. E clientelari.
Fondi, criteri di valutazione, qualità delle ricerche: tutto inghiottito da politiche di interessi (personali) e favori (personali, al più di qualche amico).
Paolo Bianco, Elena Cattaneo e Ranieri Cancedda hanno scritto una lettera a Livia Turco denunciando la cancrena clientelare. Ma se chiedi al carceriere di aprirti la cella, quante speranze hai di tornare a casa?
Niente di ufficiale, ma ufficiosamente (o sfacciatamente), solo per fare un esempio, Angelo Vescovi ha annunciato di stare per ricevere (ecco a che diavolo serviva la perifrastica attiva) 300.000 euro. Chi ricorda che Vescovi ha combattuto a spada tratta contro le staminali embrionali? E che lavora a stretto contatto con Garaci? Che (continuando a volersi dire scienziato) va a braccetto con Scienza & Vita?
martedì 20 novembre 2007
Top down, peer review e top ten
Postato da Chiara Lalli alle 12:01
Etichette: Angelo Vescovi, Enrico Garaci, Finanziamenti alla ricerca, Livia Turco
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