Astrid Nausicaa Maragò mi ha intervistato per LibMagazine a proposito della moratoria proposta da Giuliano Ferrara sulla 194 e sulla interruzione volontaria di gravidanza.
A.N.M.: Oltre alla garanzia del diritto ad una procreazione cosciente e responsabile, insieme con il riconoscimento del valore sociale della maternità e l’insindacabile quanto fondamentale affermazione dell’autodeterminazione della donna, la legge 194/78 si apre con il solenne principio di tutela della “vita umana al suo inizio”. Crede che sia equilibrato, e soprattutto coerente, il bilanciamento degli interessi determinato da questa disciplina così come è oggi formulata?
C. Lalli: La legge 194 è un discreto compromesso (vista l’aria che tira dovremmo definirlo miracoloso e ineguagliabile). La legge contiene però alcune ambiguità e qualche ipocrisia. Tra le ragioni previste per abortire non compare, ecco l’ipocrisia, la libertà di scelta della donna. Le possibilità previste comprendono il pericolo per la sua salute fisica o psichica – vaghi e ampi contenitori, però, delle motivazione più eterogenee. Almeno esplicitamente, si esclude l’ipotesi che un aborto si decida perché non si desidera quel figlio o nessun figlio. Intenzione impossibile da verificare, e tuttavia ritenuta moralmente sbagliata. E allora danni psichici o fisici, questi sono i possibili motivi per abortire. Per ampliare lo spettro si aggiunge: “in relazione o allo stato di salute della donna, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito”. La legge 194 tutela la vita umana dal suo inizio, ecco l’ambiguità: che significa tutela? Si intende tutela giuridica, o morale? E cosa significa “vita umana”? Non sono domande oziose e maniacali, perché se non so cosa si intende per “vita umana”, “tutela” e “inizio” come faccio a tutelare la vita umana fin dal suo inizio? Quando bisogna cominciare a tutelare la vita umana, inoltre, è l’argomento centrale di tutte le discussioni non solo sull’aborto, ma anche sulla fecondazione artificiale e sulla sperimentazione embrionale. E la vita umana deve essere distinta dalla vita personale? Le teorie al riguardo propongono (con argomenti e forza argomentativa diversi) da un lato la coincidenza di concepimento e vita personale, dall’altro l’acquisizione del carattere ‘persona’ in un tempo successivo al concepimento. L’inizio della vita umana (come vita personale) secondo la 194 è da intendere come coincidente con la nascita, oppure con il concepimento? Se l’inizio corrispondesse con il concepimento, l’esercizio funambolico si complicherebbe fino a diventare impossibile da eseguire in un testo di legge per l’interruzione di gravidanza, ovvero per l’interruzione di quella nuova vita che si intende tutelare. Per questo preferisco scegliere, come esempio migliore di bilanciamento tra diritti, la sentenza 27 del 1975 quando stabilisce che “non esiste equivalenza fra il diritto non solo alla vita ma anche alla salute proprio di chi è già persona, come la madre, e la salvaguardia dell’embrione che persona deve ancora diventare”. L’articolo 1 della 194 si chiude così: “Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite”. Che l’aborto non sia (e non debba diventare) un mezzo di controllo delle nascite (come lo è la contraccezione) è una premessa importante. Sia nel significato che nelle conseguenze. Per far sì che non lo sia è necessario potenziare informazione, divulgazione e contraccezione.
[...]
A.N.M.: La proposta della moratoria sull’aborto avanzata da Giuliano Ferrara, è secondo lei una provocazione giornalistica destinata a rimanere confinata nell’ambito della mera polemica politica, o è al contrario suscettibile di produrre degli esiti concreti, quantomeno perché fuorviante l’opinione pubblica?
C. Lalli: La proposta di Giuliano Ferrara è una mediocre idiozia mascherata da stimolo alla riflessione. Se davvero c’è bisogno di queste squallide sfide per discutere, siamo messi peggio di quanto pensassi. Ferrara, nella sua dolente richiesta di moratoria, ha fatto il proprio gioco. Peccato che non ci sia nessuno che gioca meglio o che gli spieghi una volta per tutte le regole del gioco. Non salvo nulla nella proposta di moratoria avanzata da Ferrara; anche qualora la sola alternativa alle sue parole sia un silenzio indifferente, che rischia di farti accogliere con calore il primo discorsetto sciatto pronunciato da qualcuno. Se quando si è molto affamati anche un tozzo di pane duro ci rende felici – ed è comprensibile – è molto preoccupante compiere il passo successivo (e non necessario): spacciare quel tozzo di pane indurito come un pranzo da re. Questo tentativo di inganno e di autoinganno è misero e triste: è una sirena antiaerea fatta suonare in una città di sordi.
Il testo completo è qui.
martedì 15 gennaio 2008
La moratoria sull’aborto di Giuliano Ferrara
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22 commenti:
Ferrara ha fatto bene.
Guardate un feto al terzo mese e ditemi se non è orribile fracassargli il cranio solo perché non ha ancora la possibilità di difendersi.
Chi si compiace della moratoria sulla pena di morte e poi rigetta quella sull'aborto ha problemi di schizofrenia: come si può promuovere il diritto alla vita di uno che ha stuprato e ucciso 18 donne e poi legalizzare l'uccisione dei bambini innocenti non ancora nati?
Guardate un feto al terzo mese e ditemi se non è orribile fracassargli il cranio solo perché non ha ancora la possibilità di difendersi.
se il disgusto fosse una discriminante per la moralità delle nostre azioni impediremmo anche la chirurgia: prova a guardare alcune immagini di qualche operazione e poi mi dici.
a questo punto sarebbe immorale fracassare il cranio (che poi non credo funzioni così) di un orsetto di pelouche.
insindacabile quanto fondamentale affermazione dell’autodeterminazione della donna
Magari se mi spiegasse dopo il terzo mese come si attua questa autodeterminazione ci crederei pure.
Tra le ragioni previste per abortire non compare, ecco l’ipocrisia, la libertà di scelta della donna.
Entro quanti mesi dall'inizio della gravidanza sarebbe auspicabile tale libertà?
Fracassare il cranio di un feto al terzo mese è un'ingiustizia non perché è orribile ma, viceversa, è orribile perché è un'ingiustizia. E' un'ingiustizia, infatti, uccidere un bambino non ancora nato.
Attendo una risposta non evasiva anche sulla schizofrenia dei promotori dei diritti dei criminali che però sono contrari al diritto a vivere di un essere umano innocente che, povero lui, crede di essere al sicuro nel grembo di sua madre.
A presto
Fracassare il cranio di un feto al terzo mese? Dio Santo!!!
Brava Chiara, complimenti per le argomentazioni lucide e pacate, riesci ad alzare il livello di un dibattito dai toni spesso volgari e sempliciotti.
Emmyfinegold, ce l'ha un argomento, uno solo, contro l'uccisione dei feti al terzo mese?
Eleganti teorie erano anche quelle degli ideologi hitleriani e sempliciotti erano, invece, i contadini che mettevano in salvo gli ebrei, senza sapere argomentare filosoficamente la loro convinzione che anche gli ebrei erano esseri umani.
A lei la palla, vediamo come se la cava ora...
ce l'ha un argomento, uno solo, contro l'uccisione dei feti al terzo mese?
Il diritti umani delle donne. Tu ce l'hai un argomento non sensazionalista del perchè si debba interferire coi diritti di altre persone di gestire il proprio corpo?
La misoginia ed il dominionismo in questo paese sono proprio fuori controllo. Sapevi che sant'Agostino era in favore dell'aborto? L'opinione delle Chiesa cambia a seconda della convenienza politica.
a stefania
S.Agostino era a favore dell'aborto.
Mi fai la citazione precisa? Grazie
Annarosa, da Google in due minuti:
http://www.religioustolerance.org/abo_hist.htm
Scrolla un po' finchè non arrivi a Sant'Agostino:
"He wrote that a human soul cannot live in an unformed body. Thus, early in pregnancy, an abortion is not murder because no soul is destroyed (or, more accurately, only a vegetable or animal soul is terminated)."
Se hai bisogno te lo traduco. In generale tutta la pagina ha informazioni interessanti.
Stefania, ho chiesto un argomento non uno slogan. Vuoi dimostrato che il tuo è uno slogan? Subito: secondo te i diritti umani dei padroni li autorizzano a vivisezionare i loro gatti e i loro cani? Se no, perché no?
Gli schiavisti ai quali veniva ricordato che gli schiavi erano persone, stando al tuo ragionamento, avrebbero potuto tranquillamente ribattere che i loro diritti di proprietà non potevano essere violati.
Sei davvero convinta che invocare i diritti umani delle donne sia un ARGOMENTO contro l'aborto?
Che ingenuità: nessuna donna percepisce come un diritto umano la possibilità di uccidere suo figlio.
Rifletti un po', e non essere troppo emotiva: se tu fossi convinta che gli ebrei sono persone ti accontenteresti davvero della risposta di chi ti dice di starti zitta perché uccidere ebrei è un diritto umano dei nazisti?
Ahi, ahi... Ripeto: qualcuno mi dia un argomento, un solo argomento, contro l'uccisione di un feto al terzo mese.
Ah! Dimenticavo. Annarosa non preoccuparti perché Agostino non è mai stato a favore dell'aborto: "Questa crudeltà si spinge fino al punto di uccidere nell'utero i feti concepiti e ad espellerli, volendo che il proprio figlio perisca prima di vivere" (S. Agostino, De nuptiis et concupiscentia, 1, 15, 17). E anche se lo fosse stato, avrebbe sbagliato.
Sono una donna: percepisco il diritto a gestire il mio corpo come un diritto umano.
Il feto non è una persona. I tuoi vari paragoni a schiavismo sono a sproposito. Al contempo, la donna è una persona. Nel chiamare un'argomentazione basata sui diritti umani uno slogan, stai negando che siano importanti e debbano essere discussi?
Vorrei anche sapere in che modo ti sembro emotiva. Specialmente mentre paragoni l'aborto all'Olocausto.
Senti Stefania,
guarda che citare dall'inglese sarà pure figo, ma non trasforma in brano di Agostino il commento di un altro.
Che figuraccia eh?
Come vedi ti sei dovuta spostare su altri argomenti ammettendo, tu stessa, che non basta appellarsi al diritto di gestire il proprio corpo per giustificare l'aborto. hai dovuto aggiungere, dimostrando che l'appello ai diritti della donna era appunto solo uno slogan e non un argomento, che il feto non è persona. Ma ora il problema è tuo: Il feto non è persona? Bene. Guardiamo insieme un'ecografia al terzo mese e dimostrami che quello non è uan persona.
Ciao
Cara Stefania, dimenticavo.
Come rispondi a chi ti dice:
Sono un nazista, e percepisco il mio diritto a gestire la mia terra come diritto di uccidere gli ebrei.
Il nazista è persona. L'ebreo non lo è.
Non vedo differenze con quello che hai scritto tu.
Ciao
Ho postato un link ad un sito in inglese perchè non ci sono citazioni in italiano. Ma loro citano lui: la dottrina è la stessa aristotelica che distingue il feto animato da quello inanimato. Riferimento anche qui: http://www.cbctrust.com/history_law_religion.php#3
Anonimo, il motivo per cui ho dovuto aggiungere che il feto non è una persona è che tu hai cominciato a fare paragoni fra l'Olocausto e l'aborto. Io davo per scontato che chiunque si rendesse conto della differenza.
Cara Stefania
mi sento autorizzata a dire di essere una donna anch'io (e pure madre) e che -da subito- ho percepito che il figlio che avevo concepito era (come anche la scienza, oltre il mio soggettivo "sentire" dimostra) un "altro" da me. Ed essendo io un essere umano non potevo biologicamente aver concepito altro che un nuovo essere umano, ben distinto da me anche per il solo fatto che era di sesso maschile (almeno il primo figlio).
Ergo: il mio corpo ospitava il corpo di un altro essere umano ed era chiamato dalla natura a proteggerlo e farlo crescere finchè potesse essere autonomo.
Come ho più volte detto o OGNI ESSERE UMANO (io non voglio usare il termine "persona" perchè ha una valenza soggettiva rispetto alle varie ideologie)ha diritto alla vita o i diritti umani non valgono universalmente (e ogni ideologia li può leggitimamente applicare o meno a chi gli pare).
Ti assicuro -comunque- che autonomo un figlio anche a qualche giorno o a qualche mese non lo è e che la prevalenza della sua dipendenza dalla madre aumenta i doveri e non i diritti che questa ha su di lui.
Nessuno di noi vorrebbe sentir dire dalla propria madre che, visto che ci ha messo al mondo, lavato, accudito, nutrito (compiuto cioè quello che era il suo compito/"dovere" biologico e sociale nei nostri confronti) ha dei DIRITTI su di noi!
x anonimo
Non so fare citazioni ma su S.Agostino non avevo dubbi!.. Nessun Padre della Chiesa, anche se non del tutto convinto della presenza dell'anima nel feto "informe", ha mai detto che l'aborto fosse lecito.
Ma dai Chiara, non essere intransigente, riparliamone!
La libertà di una donna nell'aborto non è libertà...
Se la donna è una VERA donna ma non può disfarsi di suo figlio come se fosse una malattia.....
se lo DEVE fare per altri motivi è diverso....deve poterlo fare...ma farlo con leggerezza è semplicemente orrendo...
Inutile parlare di fracassamenti, di ebrei....è vita e basta...
non occorre essere credenti...anche biologicamente mi sembra....
La legge 194 è una delle migliori e non va toccata....bisogna piuttosto cercare di fare prevenzione, insegnare, aiutare...in modo che succeda il meno possibile.
Togliere questa legge sarebbe aiutare l'aborto clandestino e chi sarebbero le vittime?
le donne povere ovviamente, quelle che non possono tenere un fglio, quelle che dovrebbero usare metodi pericolosi.....
E Ferrara che continui a fare la sua dieta invece che sproloquiare solo per aumentare le vendite del suo giornaletto e farsi pubblicità. Il diritto alla vita lo conoscono tutti!
Joe Silver,
geniale! Lo posto.
Vi posto un articolo molto interessante, spero sia di aiuto a comprendere un pò come si è evoluta la morale a riguardo nella dottrina cattolica:
http://www.capurromrc.it/papato/papato40.html
Saluti a tutti (e state calmi quando discutete!)
Non per alzare il livello del dibattito, ma se ad Anonimo qualcuno avesse fracassato il cranio al terzo mese di vita (o anche dopo, nell'eventualitá), adesso non sprecherebbe in modo cosí plateale il dono del cervello che dio gli ha fatto, e non avrebbe nemmeno un nome da nascondere...
Il paralleismo aborto/olocausto poteva venire in mente solo a una mente illuminata da dio, perché a un darwiniano non gli sarebbe passato neanche per l'anticamera, del cervello...
Questo, giá di per sé, sarebbe uno degli argomenti che con tanta violenza va cercando....
Piú in generale, argomenti é inutile cercarne: semplicemente io non vado in giro a dire che cosa gli altri devono fare con la propria vita e con la vita degli altri, e non tollero che nessuno, anonimo o meno che sia, dica a me quello che devo fare, con la mia vita e con la vita degli altri, e men che mai in un momento di una scelta cosí dolorosa come quella di uccidere e di uccidersi....
Guardate Ferrara che si mangia un feto...
su: www.blogsboc.blogspot.com
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