Massimo Pandolfi perfeziona l’argomento di autorità al contrario (L’aborto? E’ figlio di Lenin e Hitler, 19 febbraio 2008):
Non è vero che una legge sull’aborto è figlia di tutti i Paesi moderni ed evoluti.Siccome X è cattivo, questo il ragionamento di Pandolfi, allora ogni sua azione eredita la cattiveria.
E’ vero il contrario. Detto che l’Ivg (fa più chic chiamarlo così: interruzione volontaria di gravidanza) nasce con la storia dell’uomo, va precisato però che la sua regolamentazione per legge è stata inaugurata non certo da vere o presunte culle di civiltà, ma da autentici regimi totalitaristici.
Il primo Paese a varare una legge abortistica è stata infatti l’Unione Sovietica nel 1920; seguì la Germania nazista. Poi il Giappone nel 1948 e, più o meno in fila, i Paesi dell’Est europeo occupati dall’Armata Rossa e diventati comunisti: Polonia, Ungheria, Bulgaria, Cecoslovacchia. La Gran Bretagna (1967) è stato il primo paese occidentale a legalizzarlo.
Il suo incedere dimostrativo è zoppo, ma lui non sembra accorgersene. Soffermiamoci su Hitler, il cattivone per eccellenza (non che ci sia da obiettare sul contenuto, anche se forse la tentazione di sottolinearne la banalità potrebbe far capolino).
La dimostrazione di Pandolfi sarebbe la seguente:
Hitler è moralmente riprovevole;
Hitler ha fatto Y;
Y è moralmente riprovevole.
C’è qualcosa che non quadra. Per dimostrare che Y sia moralmente riprovevole (pur concedendo che Hitler sia moralmente riprovevole) è necessario entrare nel merito di Y. Si potrebbero addirittura fare scoperte interessanti a proposito di Hitler, senza che vi sia (ovviamente) una ricaduta di moralizzazione sul cattivone in questione.
A poco serve la chiusura di Pandolfi sulla sua difesa di una legge che permetta le interruzioni di gravidanza (chiamiamoli pure aborti). Prima di metterci in gioco e di ritrovare la coscienza, bisognerebbe evitare le trappole argomentative.
Ciò va detto a onore del vero. E forse dovremmo meditare un po’ tutti su questa strana evoluzione della storia. Stiano comunque tranquilli i tenaci difensori della legge 194: sono il primo a dire che eliminarla domattina, far tornare l’aborto illegale, sarebbe una tragedia. E sarebbe anche controproducente. Il problema è un altro: forse dobbiamo ritrovare tutti un po’ di coscienza, renderci davvero conto di ciò che l’uomo moderno (sottolineo l’uomo inteso come essere umano: quindi uomini e donne) sta combinando.
Anzi: cosa stiamo combinando. Mettiamoci in gioco. Ma per davvero.
5 commenti:
Loool! Ma non erano i cattolici a sostenere l'eriditarità dei caratteri "malefici" dei genitori con il loro Peccato Originale?
Argomento per autorità per argommento per autorità, perché a questo punto non invochiamo l'Autorità (secondo alcuni) per eccellenza? Dio, per esempio, il quale uccise di propria mano Er e Onan per dirimere una controversia familiare (no, la masturbazione non c'entra niente con la colpa di Onan di disubbidienza a Dio). Potremmo concludere che dirimere le controversie familiari con qualche condanna a morte è moralmente accettabile, visto che lo ha fatto Dio.
Bel post, e link del tutto appropriato (è esattamente la stessa cosa che mi è venuta in mente mentre iniziavo a leggere le parole di Pandolfi).
Prosegue la serie positiva di maschi che parlano di aborto delle donne (senza mai esprimersi sull'abbandono dei figli di certi padri).
Hitler era vegetariano, ergo il vegetarianismo è riprovevole.
Hitler era astemio, quindi l'alcolismo è cosa buona e giusta.
Comunque lo scritto di pandolfi è completamente falso, credo scritto in totale malafede. Si informi meglio sulla storia del terzo reich perchè sembra saperne davvero poco.
le accuse di nazismo rivolte contro i sostenitori dell'aborto libera scelta per la tutela del benessere e della salute personale della donna sono totalmente infondate, anche perché durante il nazismo l'aborto per motivi personali, almeno alle donne tedesche di razza pura, era severamente vietato. Inoltre non è vero che il nazismo è stato uno dei primi regimi(insieme a quello leninista) a regolamentare per legge l'aborto. Già l'articolo 21
Nella Germania pre-nazista 218 del Codice introdotto dalla Repubblica di Weimar, consentiva l'aborto nel caso in cui il parto avesse messo in pericolo la vita della madre.
I nazisti non modificarono la legge se non consentendo l'aborto nel caso in cui la nascita del bambino fosse un pericolo per l'igiene razziale tedesco. In altri termini l'aborto veniva consentito per sopprimere incroci razziali. Per il resto l'aborto era strettamente vietato.
Nel 1937 i medici che praticavano aborti venivano puniti con 10 anni di prigione e -nel 1939- l'aborto non autorizzato venne considerato tradimento contro il popolo tedesco punibile con la pena di morte.
Posta un commento