Eppure, proprio ieri, Rocco Buttiglione ha dichiarato che Eluana potrebbe anche svegliarsi da un momento all’altro...(Una delle domande che mi ha fatto Davide Varì, «Vogliono decidere l’esistenza dei cittadini», Liberazione, 1 agosto 2008)
Diciamo che Buttiglione crede e confida nei miracoli. Una cosa del tutto legittima quando avviene privatamente, ma che diventa grottesca e ridicola quando si parla pubblicamente e quando si ha la responsabilità di legiferare. Tutti i medici hanno affermato che le probabilità che Eluana possa uscire dallo stato vegetativo sono infitesimali. Non si parla di impossibilità perché la medicina, al contrario della religione, preferisce esprimersi in termini probabilistici.
venerdì 1 agosto 2008
Rocco (Buttiglione) e i suoi fratelli
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3 commenti:
La cosa che più mi sconvolge in tutta questa vicenda è che tutti questi discorsi sulle probabilità di risvegliarsi sono irrilevanti. Ciò che conta dovrebbe essere solo la volontà di Eluana.
Se io dichiaro che puoi uccidermi tra 10 minuti, ti conferisco il diritto di uccidermi tra 10 minuti e nessuno ha il diritto di opporsi se tu lo fai. Se dichiaro che tu puoi uccidermi nel caso io diventi un vegetale, tu acquisti il diritto di uccidermi in quel caso.
Diritto che in origine tu non possiedi, e spetta solo a me. Ma che io ti posso trasferire poiché il mio corpo appartiene a me. (Analogamente, se sono proprietario di una matita, ti posso dare il diritto di usarla o di distruggerla).
Quindi l'unico argomento di dibattito dovrebbe essere, al massimo, con quale probabilità Eluana ha conferito a qualcuno il diritto di terminare la sua vita.
Vale la sua volontà,espressa ai tempi e riportata da amici e familiari,ma in questo paese non ha voci in capitolo,le ingerenze vaticane e la presenza nelle forze politiche ad esse riverenti,non lo permetteranno mai.
Una condizione unica nella comunità europea,dove lor signori impongono solo ciò che interessa.
Saluti,Ivo
La Convenzione di Oviedo e la volontà
L'art. 9, che sembra fatto apposta per il caso di Eluana, recita:
"I desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà saranno tenuti in considerazione."
"Essere tenuti in considerazione" non significa che debbano obbligatoriamente essere rispettati. Si può essere d'accordo o in disaccordo con il testo della Convenzione, ma dobbiamo tener presente che la cosa non è ovvia come sembrano pensare Maurizio e ivo serenthà, anzi la Convenzione darebbe loro torto.
Michele Pezza da Itri
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