È passato un anno dalla morte di Eluana Englaro. Diciotto anni dall’incidente mortale. Due morti diverse, spesso coincidenti: quella della coscienza, la morte mentale o biografica; quella che ti fa smettere di pensare e capire e sentire. E quella del corpo, assoluta e totale. Due morti diverse se si accoglie la premessa che la vita biologica è una condizione necessaria ma non sufficiente per la vita personale. Due morti diverse: una fortuita e accidentale; l’altra voluta, rivendicata come libertà e diritto di scegliere. E il volere la morte è qualcosa che non si perdona. Perché la vita è sacra e sono tutti bravi a dirti che non te ne puoi liberare, salvo poi magari ripensarci qualora si sia direttamente coinvolti. Perché la vita è sacra e il tuo volere non conta nulla.
Continua su Giornalettismo, 9 febbraio 2010.
martedì 9 febbraio 2010
Eluana, la vita non è solo respiro
Postato da Chiara Lalli alle 10:33
Etichette: Autodeterminazione, Eluana Englaro, Giornalettismo, Testamento biologico
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1 commento:
La libertà è più sacra della vita.
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