Ignorando persino i pronunciamenti dell’Organizzazione mondiale della sanità, gli psicoanalisti francesi si ostinano a parlare di una psicosi causata da un’eccessiva freddezza della madre nei confronti del bambino, già in utero e/o dopo la nascita. Con quali prove sostengono questa ridicola tesi? Nessuna. Solo il dogma inventato negli anni Sessanta da discutibili personaggi: si tratti di Lacan, che spiegava l’autismo con il concetto di «madre coccodrillo», invadente e castrante, o di Bettelheim con l’allucinatoria immagine della «fortezza vuota», per definire i bambini autistici, e della «madre frigorifero», per spiegare la malattia riconducendola a un disturbo del rapporto emotivo madre/bambino, all’origine del quale vi sarebbe appunto la «frigidità» materna.
È evidente come, praticando la psichiatria con queste idee, si possono far solo danni. Ognuno può pensarla come vuole. Ma nell’età della medicina basata sulle prove di efficacia, un medico deve essere in grado di dimostrare empiricamente che le sue cure funzionano. Altrimenti è un ciarlatano. E va contro il vincolo deontologicodi non far del male ai pazienti e fornire i migliori trattamenti esistenti.Da leggere tutto. Gilberto Corbellini, 12 febbraio 20120, Il Sole 24 Ore.
Le Mur, di Sophie Robert.
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Aggiornamento
Il pezzo di Corbellini ha suscitato varie reazioni (per esempio qui e qui). Oggi David Vagni lo ha intervistato (qui).
5 commenti:
Cribbio santo. La replica dei lancaniani suona tanto di supercazzola.
A ben vedere, la Robert è stata condannata per avere travisato le risposte degli psicanalisti interpellati non per la natura del suo documentario. In ogni caso, lo guarderò per farmene un'idea.
Se posso dire la mia sulla questione, c'e un grosso equivoco e anche della malizia (o forse solo una profonda ignoranza?) da parte di alcuni psicanalisti che voi definite "Lacaniani". L'equivoco nasce nella differenza fra causa e terapia (dell'SDA, ovviamente): sulle cause, dovute a lesioni genetiche nell'asse delle sinapsi glutamatergiche, solo sciocchi ed ignoranti possono aver dubbi, sulle potenziali cure o palliativi per una malattia con cause cosi' pervasive (ogni singolo neurone), l'approccio dinamico centrato sul contatto con la madre non mi pare per niente "ridicolo" come potrebbe sembrare ai materialisti totali (e non crediate che io non lo sia). Il prblema e' che un animale come l'uomo e' pieno di geni ad effetto sociale (es effetto materno) e questi si vedono sopratutto al comparire di queste malattie. Quindi ricapitolando, i psicanalisti sbagliano enomemente sulle cause ma gli psichiatri forse sottovalutano la potenzialita' della cura psicanalitica (che forse gli psicanalisti non sanno applicare come dovrebbero). Rimane il fatto che parte degli psicanalisti sono estremamente impreparati ed ignoranti di fronte alle neuroscienze ed alla genetica.
le posizioni dei lacaniani (o, forse meglio, lacanisti) intervistati sono figlie di un periodo storico nel quale l'autismo veniva interpretato come una condizione patologica psicotica schizofreniforme e non com'è oggi, un disturbo pervasivo dello sviluppo con basi neurologiche.
Le teorie riportate nel documentario possono avere un peso, per lo meno psicoanalitico, se si pensa all'autismo inteso come sintomo (o alterazione caratteristica) della schizofrenia, così come è inteso dalla nosografia psichiatrica sia classica che odierna, ma sicuramente non per l'autismo infantile come è inteso sopra.
nella mia esperienza ho visto psicoterapeuti, anche di orientameto dinamico, lavorare con bambini autistici operando trattamenti ri-educativi sia sul piano cognitivo che su quello emotivo. Con i genitori si può anche provvedere a attuare, qualora fosse necessario, interventi volti al sostegno del carico stressante dovuto al cambiamento "di vita" conseguente alla scoperta della malattia.
Tutto questo sempre in gruppo con altri esperti (psichiatri, educatori ecc...).
Spiace constatare come in Francia il dogma settario (vedi la critica che Jaspers ha avanzato nei confronti dell'istituzione psicoanalitica)lacanista sia ancora così forte da tenere la loro psicanalisi chiusa a ogni contributo esterno, soprattuto perchè le ripercussioni poi si abbattono in maniera pesante sulle famiglie di quei bambini, che non vengono aiutate ma anzi sono, in aggiunta al loro già grande carico di sofferenza e difficoltà, addiritura colpevolizzate.
Andrea
Se è vero che il problema è la psicoanalisi lacaniana, giova ricordare che Lacan ha insistentemente ricordato che la psicoanalisi NON GUARISCE nessuno, e che lo psicoanalista non cura il suo paziente come un medico cura il raffreddore.
Prima di dire che quelli che criticate non hanno capito nulla, cercate anche voi – anche se avete ragione – di capire qualcosa di loro, e dunque di quello di cui discutete.
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