venerdì 29 aprile 2011

Questa orrenda prepotenza

Adriano Sofri sulla Repubblica di ieri («Diritto di vivere diritto di morire», 28 aprile 2011, p. 1):

Ministri e Parlamento vogliono decretare che la nutrizione forzata (avete provato? Io sì) non è una terapia. Hanno decretato che una ragazza cui vanno tutti i miei auguri era, secondo il capo del governo, una nipote d’Egitto. Scherzi da prete, seriamente argomentati e votati da uomini (e donne) adulti e ben pagati: al cui colmo sta lo scherzo da vescovo per il quale la persona non può decidere di sé, della propria nutrizione forzata, della rinuncia a cure non più volute e anzi temute e aborrite. Si è detto mille volte che il risvolto paradossale di questa orrenda prepotenza sta nella diffusa indifferenza al bisogno di aiuto morale e materiale di coloro che, a costo di ogni sofferenza, desiderano continuare a essere curati e a vivere. Si usa come un esorcismo la parola “eutanasia”, facendone il sinonimo del rifiuto dell’accanimento della cura. E si ignora la differenza da chi rivendica una libertà per sé battendosi perché a ciascun altro sia assicurata la stessa libertà, anche quando si traduca in scelte opposte. È questa, oltre alla constatazione di un governo e una maggioranza parlamentare di introvabile ottusità e arroganza, la ragione vera della superfluità di una legge, che non vuole garantire a tutti un diritto, ma solo negarlo ad alcuni (e gli alcuni sono per di più la maggioranza dei cittadini: ma sarebbe lo stesso se si trattasse della minoranza di uno). […]
Dirò un’ultima cosa seria a Berlusconi e a chi per lui. Questa legge solleva in tante persone di ogni età e condizione d’animo e di salute una paura, un’offesa e uno scandalo tali che potrà diventare il fomite di decisioni estreme, dettate dalla volontà di sottrarre sé o i propri cari a una violazione e una sofferenza senza riparo. Ci pensi, chi abbia ancora a che fare con la vocina della coscienza.

1 commento:

DiegoPig ha detto...

Purtroppo è triste notare come anche Sofri sia costretto ad avanzare, contro questa legge, argomenti ovvi che molti hanno già avanzato anche su questo stesso blog.

E' triste perchè i difetti ed le colpe di questa legge sono così palesi e così semplici da comprendere che non possiamo nemmeno lasciare il beneficio del dubbio ai promotori di questa iniqua norma.

Se gli argomenti di Sofri fossero fini analisi di incomprensibili implicazioni ed improbabili conseguenze allora sì, potremmo pensare "non si rendono conto di cosa stanno facendo".

Ma le implicazioni sono ovvie, così come sono estremamenteprobabili le conseguenze.

Allora non possiamo che concludere con certezza che v'è, da parte dei promotori di questa legge, puro e semplice dolo.
Ed è questo che è triste.

Cordiali Saluti,
DiegoPig