giovedì 14 aprile 2011

Alla pancia non si comanda

Giorgio Israel cita con approvazione un passo de L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera: glielo ha fatto venire in mente, dice, l’odierna «dilagante ossessione di rifugiarsi nel riduzionismo biologico».

L’autore narra che la prima volta che Tereza entrò nell’appartamento di Tomás, il suo futuro amante, la sua pancia si mise a gorgogliare, rivelando così «l’inconciliabile dualità di corpo e anima, esperienza umana fondamentale». […] Ormai, osserva Kundera, la scienza ci spiega «che l’anima non è che un’attività della materia grigia del cervello. La dualità di corpo e anima si è avviluppata in una terminologia scientifica e ne possiamo ridere allegramente come di un pregiudizio fuori moda. Ma basta innamorarsi follemente e sentire il brontolio del proprio intestino, perché l’unità di corpo e anima, questa lirica illusione dell’età della scienza, svanisca di colpo».
A me – che pure non sono un riduzionista radicale – sembra che un’esperienza come quella di Tereza riveli non la dualità di corpo e anima, ma al massimo la dualità di intestino e cervello. Ma forse sono troppo prosaico...

(Nella foto: “Big Brain Small Stomach”, di Olaf Breuning.)

5 commenti:

Marcoz ha detto...

Il professor Israel potrebbe scrivere un libro: "L'errore di Damasio".

Anonimo ha detto...

Io sono ancora piu' prosaico di te :-).
L'anima e' quel qualcosa in piu', che segna la differenza tra l'essere umano, e gli animali.....
Non e' solo questione di cervello, e di pancia... ma di pensiero.
ciao
francesco sirio

Giuseppe Regalzi ha detto...

@Francesco Sirio

Scriveva un saggio: «la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c'è un solo soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell'uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità. Tutti sono diretti verso la medesima dimora: tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna nella polvere».

Anonimo ha detto...

certamente, 'polvere siamo e polvere torneremo', ma non ho mai letto, sin'ora un libro scritto da un animale, ma solo da esseri umani, un dipinto di un pappagallo, o ammirato una piramide costruita dalle rondini, e nemmeno un tempio costruito dalle balene.
Qualcuno ha detto che la dimora finale dell'uomo non e' la stessa dimora degli animali... nessuno e' obbligato a crederci...
Ritengo che l'uomo sia funzionalmente, spiritualmente, superiore ad un animale (salvo rari esempi, ma sono eccezioni confermative ;-))) non ho mai visto un cavallo che regge un aratro tirato da... uomini... corregimi se sbaglio .....
cordiali saluti
francesco sirio

Giuseppe Regalzi ha detto...

@Francesco Sirio

Sì, ma tutte queste differenze si spiegano bene con le differenze cerebrali. Non c'è bisogno di "quel qualcosa in più". Altrimenti bisognerebbe ammettere che esseri umani incapaci strutturalmente di scrivere un libro, dipingere un quadro o costruire una piramide siano privi di anima.