Vito Mancuso, insieme a Fabio Bianchi (Mancuso, la teologia della creazione, Libertà, 30 novembre 2006):
L’esacerbata sensibilità contemporanea, fra relativismo culturale e crollo di ideali, si interroga sempre più spesso sul proprio destino. Da un lato il dibattito su eutanasia o creazioni in vitro, dall’altro la possibilità di inserirsi in un “iperuranio” oltre la pura materialità e dove la scienza diventa strumento per raggiungere un fine. Se, oltre creazionismo ed evoluzionismo, la prossima tappa è l’immortalità dell’anima allora la teologia non solo diventa indispensabile viatico al travagliato uomo contemporaneo ma anche emancipazione intellettuale, crescita del volume interiore, aspirazione all’assoluto contro qualsiasi contingenza umana. E ieri, all’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Vito Mancuso – saggista, teologo, scrittore di grande rigore scientifico e sapienza spirituale sempre attentissimo alle esigenze umane – ha tenuto l’interessante conferenza “Creazione dell’universo ed immortalità dell’anima”, moderatore don Gigi Bavagnoli.
«Oggi si parla o del mondo o dell’anima e diventa difficile conciliare origine del mondo e destino dell’anima per la lacerazione, iniziata nel ‘600, che attraversa la coscienza contemporanea. La domanda sull’origine illumina il destino futuro, quindi il senso del presente e nei secoli c’è sempre stata la lotta tra due principi, ordine e caos. Da cristiano però credo in Dio creatore del cielo e della terra e, come Benedetto XVI, ribadisco comunanza gnoseologica tra mente e mondo e comunanza ontologica».
Ma, oltre qualsiasi riflessione, si pongono problemi all’apparenza irrisolvibili non percepiti dal sentimento comune come il significato del dolore. Infatti «qual è la teologia della natura nell’handicap e nelle catastrofi? Dov’è il logos nella storia? Ha senso mantenere le contraddizioni? Il grande pensatore Florenskij scrisse: “Non osiamo lenire le contraddizioni con l’unzione dei filosofemi. La contraddizione è un mistero dell’anima. Quanto più ci si avvicina a Dio tanto più chiare sono le contraddizioni”. Nasce allora l’esigenza di elaborare una nuova teologia della creazione». E, ha continuato Mancuso, «che tipo di ordine è questo che produce vita ma anche morte? Bisogna pensare la natura così da ritrovarvi necessità e libertà. Ma c’è anche un pars costruens: l’essere come energia, la materia è configurazione provvisoria dell’energia. La creazione consiste nella porzione dell’energia, le cose si sono fatte da sé a partire dall’energia primordiale. L’essere come energia contiene leggi rigorose ed è proprio l’energia a mostrare che esiste un disegno, il logos crea la logica. Quindi più aumenta l’energia libera più sale il livello gerarchico dell’anima, principio di vita secondo cinque livelli».
Non dimentichiamo infine quanto disse Bonhoeffer: “Non ci si salva dal mondo nonostante il mondo ma grazie al mondo”.
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