Domenico Delle Foglie, «Laici, la vita va difesa fino in fondo», Avvenire, 22 novembre 2007, p. 27:
non riusciamo a vedere la differenza fra il cittadino adulto e in buona salute che incappa suo malgrado nella spirale perversa della violenza, e il concepitoSu una frase così, si potrebbe scrivere un post lungo e indignato. Ma la lascio così, senza commento, pietra di paragone per quelli – sempre più pochi, si direbbe – che la differenza riescono ancora a vederla: l’enorme, decisiva, incolmabile differenza.
6 commenti:
Giuseppe, anche tu è inutile che te la prendi. Se non ci riesce non ci riesce.
Dovrebbe impegnarsi di più.
Ma sono molti quelli che non ci riescono. Se non ci trova nulla di strano è perché si paragona agli altri... come dargli torto?
Dandogli torto.
io non riesco a capire chi li abbia concepiti, se umani o altre specie
A concepire chi, gli onorevoli o gli embrioni?
Vi faccio una domanda: secondo voi come dovrebbe fare un'antiabortista a mantenersi nella sua legittima opinione senza considerare come un'omicidio la soppressione di un feto? Cioè secondo voi si può manifestare un'opinione sull'aborto differente dalla vostra(condannandolo cioè) senza considerare assassino o assassina chi lo pratica? Quello che voglio sapere insomma è se per voi esiste anche il diritto di essere abortisti o no, oppure per voi gli antiabortisti sono tutti dei mezzi matti?
Naturalmente l'antiabortista ha tutto il diritto di esprimere le sue opinioni sull'aborto, ci mancherebbe (così come dall'altra parte gli altri hanno il diritto di criticarle). Quello che non può fare è di imporle per legge.
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