È un vecchio discorso che non ci stancheremo di ripetere, perché a difendere il diritto all’aborto dobbiamo essere proprio noi femministe, noi donne, che l’aborto in sé per sé siamo le ultime a volerlo; ma è un primo passo verso la libera disponibilità e l’autogestione del nostro corpo, senza la quale non c’è libertà né felicità possibile. Invece proprio su questo e in particolare sulle nostre funzioni riproduttive, sono state messe ipoteche: il patriarcato ci ha tolto ogni giurisdizione sul nostro corpo, sequestrandoci nella famiglia, applicandoci il bollo del cognome maritale e paterno, imponendo alle donne una sessualità solo riproduttiva, vietandoci l’aborto, impedendoci qualunque possibilità di controllare la nostra fecondabilità.La risposta – sorprendente, ma non troppo – qui.
mercoledì 14 maggio 2008
Chi l’ha scritto?
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9 commenti:
Leggevo e non capivo.
Poi ho visto la data...
Direi che è lecito cambiare idea, soprattutto dopo più di 30 anni.
Certo, è lecito. Però io tendo a essere un po' sospettoso di chi si trova sempre a sostenere l'idea dominante del momento...
Non mi sembra, leggendo i giornali, che le idee della Roccella (purtroppo, per come la vedo io)siano "dominanti"...
Infatti la Roccella, poverina, è sottosegretario del governo in carica...
Rutelli, Vito, Roccella...
Il passaggio dal Partito Radicale sembra produrre mostri.
... e mettiamoci anche capezzone.
ma il degrado dei tempi è testimoniato dal fatto che una volta era parigi a valere una messa.
oggi per una messa ci si accontenta di un posto da sottosegretario.
se fossi un cattolico ci penserei su.
Ti ho rilanciato da me Giuseppe...
Certo che è lecito cambiare idea, ma non cambiare i fatti: la Roccella per esempio continua a diffondere una notizia che non trova alcuna validazione, ovvero che la RU 486 avrebbe provocato 15 morti nel mondo. Cioè nella comunità scientifica ancora si discute se i 6 casi descritti sono davvero ad attribuirsi alla RU o ad altri fattori e la Roccella moltiplica i pani ed i pesci ed è convinta di quello che afferma. Sono perlomeno perplessa...
A proposito della liceità del cambiare idea: è una cosa conosciuta? Ha mai raccontato perché questo mutamento?
Non che si debba giustificare, però, trattandosi di un sottosegretario, la trasparenza è sempre gradita.
Quanto alla falsificazione dei fatti: evidentemente è un peccato veniale, in Italia.
Ivo, da Wikipedia:
Negli anni Ottanta ha lasciato i Radicali, colpevoli, a suo dire, di ricadute anti-individuali nel loro individualismo e di sponsorizzare un'idea di libertà senza limiti che non fa altro che ottenere un'illibertà assoluta. Si è avvicinata così alle posizioni della morale cattolica (...)
Non so esattamente che cosa intenda per "individualismo anti-individuale" e "libertà illiberale", forse le piace l'effetto ossimoro.
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