Come medici impegnati ogni giorno nel prestare le cure bilanciando la volontà e le preferenze della persona malata con i fondamenti giuridico-deontologici della professione e con le acquisizioni della comunità scientifica, nell'imminenza dell'esame da parte del Parlamento del ddl sul Testamento Biologico, con grande preoccupazione ma con altrettanta convinzione desideriamo far presente che una legge sul Testamento Biologico:
1. Non deve essere in contrasto con l'assunto condiviso da tutta la comunità medico-scientifica che la Nutrizione Artificiale è un trattamento medico e quindi come tale non può essere attuata in presenza di una volontà contraria della persona.
2. Non deve essere in contrasto con l'art. 53 del Codice di Deontologia Medica, che afferma che: "Quando una persona rifiuta volontariamente di nutrirsi … se è consapevole delle possibili conseguenze della propria decisione, il medico non deve assumere iniziative costrittive né collaborare a manovre coattive di Nutrizione Artificiale nei confronti della medesima, pur continuando ad assisterla."
3. Non può essere in contrasto con quanto affermato nell'art 32 della Costituzione "…Nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario se non per disposizione di legge…"
Ci rivolgiamo in particolare ai numerosi Colleghi medici presenti in Parlamento affinché, proprio nel loro ruolo di valore istituzionale, non disattendano quanto si evince, in materia di nutrizione artificiale, dalle oggettività scientifiche unanimemente condivise e dalla deontologia medica.
E' possibile aderire a questo appello inviando il proprio nome, cognome, qualifica professionale a info@desistenzaterapeutica.it
Appello.
venerdì 13 febbraio 2009
Un appello sul testamento biologico
Postato da Chiara Lalli alle 18:33
Etichette: Diritti individuali, Libertà individuale, Testamento biologico
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