giovedì 2 aprile 2009

Ritorna la diagnosi preimpianto?

(Adnkronos/Adnkronos Salute) Roma, 2 apr. - […] la diagnosi preimpianto non è vietata nel nostro Paese, «perché il Tar del Lazio ha annullato le vecchie linee guida sulla legge 40 – ha puntualizzato Sebastiano Papandrea, avvocato del foro di Catania – fino a oggi, dopo aver conosciuto il risultato, bisognava comunque impiantare tutti e tre gli embrioni. Con la sentenza della Consulta la diagnosi potrà essere eseguita. E laddove il trasferimento degli embrioni, non per forza tre, comporti un rischio per la salute della donna, è consentita la crioconservazione, in attesa magari di terapie geniche che possano curare l’embrione o il bambino stesso una volta nato». […]

2 commenti:

annarosa ha detto...

E da dove evince questa conclusione? nella legge è ben chiaro che qualsiasi diagnosi non può essere fatta se non per finalità terapeutiche del figlio.

Stefano Vaj ha detto...

Se d'altronde la diagnosi può preludere ad un mancato reimpianto (ad esempio perchè contrasterebbe con la tutela della "salute psichica" della madre, cfr. l'aborto a gravidanza inoltrata), la cosa è quasi meglio, perché la crionservazione non avrebbe altri plausibili scopi che la possibile futura *modifica genetica dell'embrione*, il che naturalmente è ancora più dirompente per l'ideologia che sta dietro alla L. 40.