lunedì 10 agosto 2009

Gli ex sessantottini e l’ex contadino

Sulle pagine dell’Altro è in corso da qualche giorno una polemica, innescata da un articolo di Gilberto Corbellini sugli Ogm e l’agricoltura biologica («Il biologico è moda, il futuro è OGM», 1 agosto 2009, p. 1) che esordiva significativamente così:

Una domanda agli ex-sessantottini che oggi si sono riciclati businessman e lobbisti dell’industria del cibo biologico, e che, con qualche conflitto d’interesse, hanno lanciato anatemi contro quei parassiti degli scienziati inglesi che hanno semplicemente ri-dimostrato quello che si sapeva da dieci anni; cioè che i cosiddetti cibi naturali non sono nutrizionalmente migliori di quelli tradizionali.
Non è che gli 8 milioni di italiani che, secondo un sondaggio Coldiretti-Swg, provano almeno una volta all’anno un prodotto naturale, penseranno di avere più diritti o di essere moralmente migliori degli 8 milioni di italiani che secondo l’Istat vivono in povertà? Magari perché questi ultimi non si possono permettere di consumare quello che prescrive il dottor Petrini. Dato che costa almeno il 30% in più, e loro non ce la fanno neppure ad arrivare alla fine del mese, andando a fare spesa nei discount. Vogliamo dire che gli 8 milioni di italiani poveri prodotti da una classe politica incompetente hanno almeno gli stessi diritti di chi può permettersi i sapori e le atmosfere delle catene di slow food, o una cena nel ristorante di Vissani?
Vari commenti all’articolo si sono succeduti nei giorni seguenti: di Roberto Musacchio e Francesco Martone («il principio di precauzione, fondativo dell’Europa […]»), di Rina Gagliardi («se ti mandassi un articolo […] contro l’aborto e il femminismo, lo pubblicheresti?»), di Gaia Pallottino («Che ci faceva il pessimo articolo di Gilberto Corbellini in un giornale così attento ai diritti umani, pacifista e quindi necessariamente ambientalista?»), di Vinicio Giandomenico («avete perso un lettore»). Da questa sequela di reazioni stizzite, indignate, incredule; da questo piccolo catalogo des idées reçus, si capiscono due cose: perché la sinistra radicale è virtualmente svanita dal panorama politico italiano; e perché questa scomparsa è una delle pochissime cose positive accadute ultimamente in questo paese.
Ai critici ha risposto in nome del giornale Nanni Riccobono, e ha soprattutto replicato lo stesso Corbellini in un articolo apparso ieri, di cui va assolutamente letta almeno la prima parte («Vorrei una sinistra darwinista», 9 agosto, p. 1):
Sulla polemica nata in queste pagine da un mio articolo su Ogm e agricoltura biologica vorrei svolgere una riflessione un po’ più generale e allo stesso tempo personale. Perché la condizione di vuoto culturale e di riflusso vittimista in cui si sta avvitando la cultura politica di sinistra è l’esito di un processo che non ho vissuto stando chiuso nelle biblioteche. E perché i temi sociali ed economici della produzione agricola non sono per me una questione meramente accademica, o una scoperta strumentale.
Comincerò dall’ultimo punto. Ancora esattamente trent’anni fa, di questi giorni, non ero certo in vacanza. Accadeva già da almeno una decina di anni, che tutte le estati io dovessi lavorare come salariato agricolo stagionale e trattorista, dato che, per i miei genitori, mantenermi agli studi era una spesa che incideva significativamente sul bilancio. Se volevo godermi il privilegio di studiare dovevo contribuire a pagarlo. Tutta la mia famiglia, fino ai bisnonni, materni e paterni, ha condotto una vita contadina, prima come braccianti e poi salariati agricoli. I miei nonni, e anche qualche mio coetaneo, venivano ancora dati in affitto dalle loro famiglie quando erano bambini – forse qualcuno sa che esistevano i “famei”, cioè appunto i bambini affittati in cambio di vitto e alloggio e che dovevano lavorare come schiavi presso famiglie contadine più agiate. Con tutta la buona volontà, ricordando molto bene i racconti dei miei nonni, e la mia infanzia, non riesco a trovare traccia di quelle rappresentazioni bucoliche descritte dagli Olmi, dai Celentano e dai Petrini quando teorizzano l’idea della Terra Madre. Io ricordo solo povertà, malattie, fatica, violenza, soprattutto nei confronti di donne e bambini, discriminazione e ignoranza intesa come analfabetismo. E una società patriarcale che nei secoli ha fatto più morti delle guerre mondiali e dei conflitti combattuti nel Novecento: che vorrei veder seppellita per sempre e anche più profondamente delle scorie tossiche.
Dunque io non parlo di agricoltura e prodotti agricoli per sentito dire. È qualcosa che conosco bene, non solo sul piano scientifico o tecnico, ma anche del cosiddetto vissuto. Non voglio fare del moralismo e rispetto tutti. Anche quegli amici e compagni che, diversamente da me, provenivano da famiglie ricche e non hanno mai dovuto fare particolari sacrifici, e che oggi mi trattano da reazionario perché voglio che tutti abbiano la possibilità di scegliere come vivere mentre loro teorizzano o praticano un ritorno obbligato per tutti alla povertà economica (che chiamano con termine colto “decrescita”).
Il mio pensiero è che chiunque deve essere libero di vivere e fare come vuole, senza pretendere di limitare la libertà di chi preferisce fare scelte diverse. Nella misura in cui le scelte e i comportamenti di ciascuno non producono danni fisici o interferiscono con la libertà di altri si dovrebbero rispettare. Credo che questo sia il minimo presupposto per convivere democraticamente. Al di sotto di questo la democrazia scompare. Orbene, questo significa però che non ci si possono inventare dei pericoli inesistenti per limitare delle scelte che magari non coincidono con le nostre preferenze ideologiche. Altrimenti si ragiona come gli integralisti cattolici che si inventano le peggio cose sull’omosessualità e il sesso in generale, con lo scopo appunto di reprimere delle libertà e dei diritti fondamentali.
Aggiornamento 19 agosto: Corbellini aggiunge un altro articolo alla serie, sempre sull’Altro: «Le staminali sì, gli Ogm no. Ma non sapete dire perché» (18 agosto, p. 1).

25 commenti:

Yoshi ha detto...

bellissimo perché è uno schiaffo in faccia (con schiocco) ai poveristi con lo stomaco degli altri

Anonimo ha detto...

E' un errore, perchè mostra che la sinistra vorrebbe abbracciare il "partito dell'abbondanza" dei "soldi e benessere per tutti". E di conseguenza presentarsi al mondo come "grandi capitalisti senza alcuna remora". Ma sbagliano perchè a destra c'è chi svolge meglio di loro questo compito, dunque saranno sempre perdenti.
Tralascio di commentare il plauso agli OGM per eccesso di disgusto.
In ogni caso, una persona intelligente, non ha dimora politica di questi tempi....
a.m.

Joe Silver ha detto...

Io invece avrei da eccepire qualcosa.

Tutta la tirata sulla sua infanzia da bracciante vs gli ex-sessantottini di famiglie ricche è, nonostante l'assicurazione di non voler "fare del moralismo", decisamente fuori luogo. Visto che né l'una né l'altra esperienza ci dicono alcunché sulle questioni che riguardano gli OGM: presunta pericolosità, vantaggi nella resa, effetti sulla riduzione della povertà, ecc. Così come mi lascia perplesso il modo sbrigativo con cui si liquida il dissenso nei confronti dell'ideologia della crescita continua come una miope volontà di cambiare la rotta da un futuro fatto di benessere per tutti verso un futuro di povertà per tutti. Ecco diciamo che anche queste posizioni andrebbero motivate.

A parte questo, condivido gli strali contro l'atteggiamento pregiudizialmente e infondatamente contrario agli OGM (che è bipartizanamente distribuito tra destra e sinistra) e soprattutto condivido l'idea di fondo che vietarli è illiberale.

A questo si aggiunge il fatto che la messa al bando degli OGM è solo il sintomo di un generale disinteresse, in Italia, per le opportunità di crescita che potrebbero venire offerte dalla ricerca, soprattutto per un paese che non può contare né sulla grande produzione né sull'abbondanza di materie prime...

Giuseppe Regalzi ha detto...

Joe: a me pare che Corbellini voglia semplicemente mostrare come il mondo contadino tradizionale non fosse il paradiso che dicono alcuni, che non l'hanno mai sperimentato in prima persona.

Joe Silver ha detto...

Sì, questo, lo capisco. Ed è vero pure che l'immaginario anti-OGM e pro-bio si nutre anche di queste visioni romantico-bucoliche.

Però a me interesserebbe molto di più che parlasse (visto che ha i titoli per farlo, certo più di coloro che elogiano l'agricoltura "di una volta") del maggior impatto ambientale (tutto compreso) del bio, che lui assume per dimostrato.

Tra l'altro non si capisce nemmeno per quale motivo una produzione sicuramente di nicchia e sicuramente non adatta a tutte le tasche come quella biologica debba essere responsabile della condizione di semi-schiavitù agricola che vige in gran parte del mondo,

C'è bisogno di alimenti a basso costo, sicuramente, e ben vengano tutte le tecnologie necessarie ad aumentare la produzione e abbassare i prezzi. Ma lo sfruttamento della manodopera ha poco a che vedere con l'uso o meno di ogm, a mio avviso.

Tra l'altro non è necessario andare lontano per rendersene conto: quando c'è da reclutare braccianti, preferibilmente in nero, preferibilmente senza nessuna garanzia e sottopagati, c'è poca differenza se i pomodori da raccogliere siano ogm o non ogm.

Anonimo ha detto...

La cultura di sinistra una volta era quasi esclusivamente marxista. E l'unica cosa positiva che, col senno di poi, aveva il marxismo era la fede (a volte cieca e stupida, è vero) nel progresso scientifico e tecnologico. Ora l'ideologia della decrescita sembra credere che possa esistere redistribuzione di ricchezza senza produzione di massa. Facciamo i computer con la canapa intrecciata a mano. Irresponsabile e perdente.

paolo de gregorio ha detto...

Quando avrò tempo mi leggerò questi interventi in modo minuzioso. Grazie della segnalazione.

Per ora dico che, senza limitarsi a quello cattolico, condivido l'osservazione sul rischio di ragionare in modo simmetrico agli integralisti di ogni estrazione (un pensiero, questa curiosa associazione, che anche io ho fatto in passato). Una volta ho discusso via coputer per giorni con un'attiva ambientalsta: alla fine non mi era nemmeno possibile affermare comprovate tesi scientifiche sull'evoluzione dei cani. Era la stessa cosa che parlare ad un creazionista.

Nota a margine: proprio questo papa, se non rircordo male, si esresse una volta augurandosi una ripresa dell'Africa strettamente contingente ad un ritorno ad una diimensione familiare dell'agricultura. Alleati insospettabili?

paolo de gregorio ha detto...

P.S.: comunque trovo sempre odiosi i moniti ai giornali sulla falsariga di: "come vi siete permessi di ospitare un'opinione diversa dalla mia?"

the-freewheelin-giuliopk ha detto...

Intanto vorrei sapere cosa vuol dire "i cosiddetti cibi naturali non sono nutrizionalmente migliori di quelli tradizionali": quale sarebbe la differenza?

E altro mi lascia perplesso: alcuni motivi li ha già detti Joe Silver, poi c'è la solita retorica sugli alternativi ricchi che ha stufato da trent'anni.
Inoltre, riferendo il dibattito su L'Altro, a Corbellini viene dato uno spazio enorme, mentre le posizioni dgli altri vengono liquidate con una frasetta.
Infine, viene detto che le risposte di chi preferisce i cibi senza ogm spiegherebbero "perché la sinistra radicale è virtualmente svanita dal panorama politico italiano; e perché questa scomparsa è una delle pochissime cose positive accadute ultimamente in questo paese":
dal che se ne deduce che questo è il classico post di quella destra mascherata da sinistra che cerca di portare avanti le sue battaglie in maniera subdola, spacciandosi per chi parla di cose "concrete" contro le ideologie o gli interessi nascosti degli altri.
Se mangio cibi naturali è perché ci tengo alla mia salute, al discount ci vado anche io e sentirsi superiori non c'entra niente, cerco solo di mangiare meglio

Giuseppe Regalzi ha detto...

«Intanto vorrei sapere cosa vuol dire "i cosiddetti cibi naturali non sono nutrizionalmente migliori di quelli tradizionali": quale sarebbe la differenza?».

Se rileggi la frase con molta attenzione ti accorgerai che vuol dire che non c'è nessuna differenza.

«Inoltre, riferendo il dibattito su L'Altro, a Corbellini viene dato uno spazio enorme, mentre le posizioni dgli altri vengono liquidate con una frasetta».

Oh, scusa, non sapevo che la par condicio valesse anche per i blog. Comunque ho fornito tutti i link: se clicchi sopra i nomi in blu appaiono magicamente i testi corrispondenti. Miracoli della tecnologia.

«dal che se ne deduce che questo è il classico post di quella destra mascherata da sinistra che cerca di portare avanti le sue battaglie in maniera subdola, spacciandosi per chi parla di cose "concrete" contro le ideologie o gli interessi nascosti degli altri».

Dal che se ne deduce che da piccolo giocavi un po' troppo spesso al Piccolo Vyshinsky. Son cose che lasciano il segno.

Unknown ha detto...

Ho grande tristezza nel seguire il dibattito, perché l'unica cosa che nessuno della cosiddetta sinistra (e peraltro neppure il "povero" Corbellini) ha fatto, è esercitare la somma ricchezza della scienza, il dubbio. Perché andare a vedere, leggere e interpretare i risultati della review, ma accanto anche studi che dicono esattamente il contrario? Il mondo della sinistra italiana - e lo scambio di cui avete parlato lo dimostra - è popolato da umanisti (sia detto con il massimo disprezzo) che non hanno la più vaga idea di cosa sia il metodo scientifico, e a dati e numeri contrappongono trite discussioni di principio, tipo "siete un giornale ambientalista" o la ridicola reazione di Rita Gagliardi. Un approccio che ha preso anche Corbellini, perché gioisce solo quando può parlare di review (quello della Fsa non è uno studio indipendente, è una metaricerca) che dimostra la sua tesi, ma ha taciuto quando sono usciti altri studi. Perché non parlare di quello che proviene dal Qlif (Quality low impact food), o dal Simbioveg, o da decine di ricerche statunitensi che dimostrano il contrario della sua tesi, o anche dallo studio della Commissione europea in cui si dimostra che i cibi biologici hanno molti meno pesticidi di quelli convenzionali? Perché citare fantomatici studi epidemiologici che dimostrano che "il consumo di cibi biologici aumenta significativamente il rischio di intossicazioni alimentari, da batteri e micotossine" quando tutti sanno che non è vero?
E infine, la tirata pauperocontadina era veramente ridicola.

Unknown ha detto...

Correzione

Perché NON andare a vedere, leggere e interpretare i risultati della review, ma accanto anche studi che dicono esattamente il contrario

paolo de gregorio ha detto...

@ Marco F

"la tirata pauperocontadina era veramente ridicola".

Strano, io l'ho trovata una delle cose più interessanti: una testimmonianza di vita reale, oltretutto molto suggestiva. E soprattutto pertinente.

"Il mondo della sinistra italiana [...] è popolato da umanisti (sia detto con il massimo disprezzo) che non hanno la più vaga idea di cosa sia il metodo scientifico".

Letto e controfirmato. Sarei curioso di sapere, interpellando alcuni storici, se non ritengano che alcuni manchino anche di capacità di analisi storiografica.


@ the-freewheelin-giuliopk

"questo è il classico post di quella destra mascherata da sinistra che cerca di portare avanti le sue battaglie in maniera subdola".

Veramente io non mi sono mai convinto che Regalzi sia di sinistra. Quel che è certo però è che un argomento non ha direzioni. Men che meno, colore politico, lo hanno i fatti della natura (cioè la forza di gravità non è attrattiva se sei di destra e repulsiva se sei di sinistra, così taluni cibi fanno bene o male indipendentemente da quali spoglie, mentite o sincere, vestano Regalzi o Corbellini). Questa tua affermazione, più che altro, fa venire un po' il sospetto che il problema di fondo sia il dibattere; meglio ancora (di quanto hai fatto) sarebbe stato tagliare corto con un bel: "in realtà sei un fascista rivestito".
Chiuso il dibattito? Nah! Riprova!

"Se mangio cibi naturali [...]"

Stai parlando di quelle specie viventi che l'Uomo da decine di migliaia di anni sta continuando a modificare geneticamente?

D ha detto...

Marco F: quella della FSA (anzi quellE perche' sono due) sono SYSTEMATIC REVIEW, e quindi sono ad un livello piu' alto (se condotte come si deve) di un singolo studio come quelli che hai citato.
E' proprio per dirimere questioni come queste che sono state introdorre le systematic review, cioe' rassegne che prendono in esame TUTTE le pubblicazioni di un certo argomento, poi scelgono dei criteri minimi di qualita' delle stesse (peer review, chiara metodologia statistica, etc.), selezionano quelle che passano il pettine e si analizzano i risultati.

Uno dei motivi e' che in campo nutrizionistico e medico spesso si pubblicano i risultati favorevoli ma non quelli contrari, e questo falsa le statistiche.

Faciamo un esempio volutamente semplificato: io e te abbiamo due dadi identici. li lanciamo e vediamo chi ha il numero piu' alto. Se ora io ogni volta che vinco lo scrivo sul giornale, ma non scrivo quando perdo, chi legge il giornale puo' avere l'impressione che io abbia un dado "numerologicamente superiore" ;-) mentre i dadi sono statisticamente identici.

Questo e' quello che purtroppo fanno anche molti ricercatori (e secondo qualcuno come Ben Goldacre anche quelli del qlif) o chi ha un interesse commerciale in gioco (e seleziona gli articoli pubblicati per dimostrare che la medicina X e' utile, che il cibo Y e' migliore, che la tecnologia Z e' superiore etc....)

Una systematic review, al momento, e' quanto di meglio si possa avere in un campo nebuloso come il nutrizionismo.

Dario Bressanini ha detto...

ooop, e' saltato il mio nome dal commento precedente :-)

Dario Bressanini

Anonimo ha detto...

Questo Corbellini parla di rispetto per le scelte altrui, di democrazia....ma lo sa il Corbellini che i cibi OGM invadono anche gli altri? Cioè se io coltivo mais non-OGM e un mio vicino di campo si, al raccolto io avrò del mais OGM!!. Se questa è democrazia....
a.m.

Unknown ha detto...

@Dario
cito "(se condotte come si deve)" Appunto. Fas è in "lotta" con la Soil association da anni, quando ancora c'era Krebs a capo, e si è sempre rifiutata di prendere in esame gli studi a favore dell'agricoltura organica (o biologica o quel che è). Questa review, anche mediaticamente, è stata pompata come un grandissimo risultato proprio da Fas. Non doveva essere un ente neutrale?

Poi. Non ti pare che "un singolo studio come quelli che hai citato" sia un po' incongruente? E' singolo e li ho citati (plurale)? Sai anche tu che sono parecchi. E se sono pubblicati sono quelli positivi (come sembri suggerire - se non è vero non ho capito il tuo discorso) allora nessuno studio è affidabile. E la review ha lo stesso valore degli studi che prende in esame; cioè in questo caso nullo. Se metti in dubbio un articolo, devi metterli in dubbio tutti.
Quanto a Goldacre, mi pare proprio che il sito del Qlif non lo abbia visto, da quanto scrive sul suo blog. Ci saranno alcuni studi preliminari, e pochi pubblicati su riviste peer reviewed (non li ho contati, ma non è difficile). Ma non sono 0, come dice lui. E' anche vero che Soil association, Simbioveg e Qlif sono pagati per dimostrare che il biologico è meglio, questo te lo concedo, ma...
"l'interesse commerciale in gioco" c'è anche da parte dei produttori di agricoltura convenzionale. Alcuni dei quali sono nel board della Fas, e hanno fatto parte di grandi corporation alimentari. Tu mi dirai, giustamente, che sono ottimi professionisti e perché non dobbiamo fidarci di loro. Io mi fido, ma perché questa disparità di trattamento tra esperti della Fas e della Soil association? Solo perché, come dice Goldacre, spingono per l'omeopatia veterinaria (che come fuffa è il massimo, è verissimo)?
Infine, e molto più importante del resto (su cui, sia detto per inciso, non vorrei discutere perché so che mi investiresti di dati, e io faccio altro per riuscire a seguirti 8-). Il mio discorso non era se l'agricoltura biologica era meglio di quella convenzionale. Non lo so, e non lo sa nessuno, e non credo che lo si saprà mai. Volevo solo dire che che Corbellini è caduto nello stesso errore che rimprovera alla sinistra, la mancanza di scientificità e di esercizio del dubbio. Per esempio, l'accenno alla presenza di micotossine nel cibo biologico, quando tutti sanno che è una vera bufala, non doveva esserci. L’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione giudica che in termini di sicurezza la contaminazione da micotossine dei prodotti biologici è risultata del tutto comparabile con quella riscontrata nei corrispondenti prodotti convenzionali.
In conclusione, Singer l'ha letto male, secondo me.

P. S. Mi scuso per la lunghezza del post. Se volete tagliatelo.

the-freewheelin-giuliopk ha detto...

"«Intanto vorrei sapere cosa vuol dire "i cosiddetti cibi naturali non sono nutrizionalmente migliori di quelli tradizionali": quale sarebbe la differenza?».

Se rileggi la frase con molta attenzione ti accorgerai che vuol dire che non c'è nessuna differenza"

Appunto! in un post che vuole difendere i cibi modificati si dice che quelli non modificati sono uguali: grazie...

"Oh, scusa, non sapevo che la par condicio valesse anche per i blog. Comunque ho fornito tutti i link: se clicchi sopra i nomi in blu appaiono magicamente i testi corrispondenti. Miracoli della tecnologia."

Non prendermi in giro: è il modo di costruire l'argomentazione (come riportare solo le statistiche favorevoli o meno): messa come l'hai messa risulta "gli sono state risposte minchiate ma lui in realtà ha ragione perché..." e giù altre 30 righe.

"Dal che se ne deduce che da piccolo giocavi un po' troppo spesso al Piccolo Vyshinsky. Son cose che lasciano il segno."

I commenti -espliciti- sulla sinistra radicale li hai fatti tu, mi sono limitato a leggere.
Poi: non è questione di rivestirsi. E' che non vedo che senso abbia dire che siccome la vita dei contadini era caratterizzata da miseria e ignoranza allora non dobbiamo usare tecniche magari anche di alterazione, ma sui cui effetti si sa qualcosa di un po' più sicuro rispetto agli ogm (per rispondere all'obiezione su "naturali).

Giuseppe Regalzi ha detto...

«Appunto! in un post che vuole difendere i cibi modificati si dice che quelli non modificati sono uguali: grazie...»

Rileggi ancora una volta - molto lentamente - la frase in questione: parla di cibi naturali e di cibi tradizionali, non di cibi modificati geneticamente.

«è il modo di costruire l'argomentazione (come riportare solo le statistiche favorevoli o meno)»

Cioè se io fornisco tutti i link ai commenti sfavorevoli, uno per uno, senza trascurarne nessuno, in modo che chi legge possa andare a consultarli, è come se stessi riportando solo delle statistiche favorevoli, nascondendo le altre?

«I commenti -espliciti- sulla sinistra radicale li hai fatti tu, mi sono limitato a leggere»

No, tu non ti sei limitato a leggere. Tu hai detto che mi maschero da qualcosa che non sono, che porto avanti le mie battaglie in maniera subdola, che mi spaccio per qualcun altro. C'è una leggera differenza. Ma in effetti mi sembri un po' cieco alle differenze.

the-freewheelin-giuliopk ha detto...

Ho capito che non c'è differenza tra i cibi tradizionali e quelli naturali, lo ho capito: ma perché dovrebbe esserci? Chi lo ha mai detto?

Come se poi l'agricoltura biologica si praticasse per ottenere diversi valori nutrizionali: la si pratica per non avvelenarsi con certi concimi e per evitare mutazioni di cui non si sanno le conseguenze (come se tu e Corbellini non lo sapeste benissimo);

e NON prevede il ritorno alla povertà e all'ignoranza, tantomeno andare da Vissani; e anche questo lo sapete benissimo; può venirmi qualche dubbio quando si fa finta di non capire?

Quanto ai link agli articoli ci sono, ok, ma a parte che il tono generale dell'articolo le liquida come idiozie da lasciar perdere, poi lo sai evidetemente anche tu che la maggior parte delle persone i link non li clicca, altrimenti avresti linkato anche Corbellini, invece di riportare 30 righe del suo articolo, evidentemente linkare o riportare fa la differenza.

Quanto al subdolo, hai ragione: ho sbagliato io a pensare che uno che legge L'Altro e segue i dibattiti sulle sue pagine fosse di sinistra.
Invece, i soliti argomenti contro i sessantottini, i commenti sulla sinistra radicale, ila poca consistenza degli argomenti usati pur di attaccare a sinistra, sono tutti elementi che dicono in modo chiarissimo che non lo sei, che non hanno niente, ma proprio niente di subdolo, è tutto molto, molto evidente, pardon

Giuseppe Regalzi ha detto...

"Chi lo ha mai detto?"

Ampia bibliografia nello studio di cui si parla.

"la si pratica per non avvelenarsi con certi concimi"

Immagino che volessi dire "pesticidi" (che comunque l'agricoltura biologica usa, come per esempio il rame e il piretro: solo che per qualche misteriosa ragione questi sono ammessi).

"ma a parte che il tono generale dell'articolo le liquida come idiozie da lasciar perdere"

Questo è perché le ritengo effettivamente idiozie da lasciar perdere.

"poi lo sai evidetemente anche tu che la maggior parte delle persone i link non li clicca"

Tu li hai cliccati? Se no, staresti parlando a vanvera; se sì (come penso), cosa ti distingue dalla massa dannata che non segue i link?

"altrimenti avresti linkato anche Corbellini, invece di riportare 30 righe del suo articolo, evidentemente linkare o riportare fa la differenza"

La differenza è in ciò che reputo significativo. Se una critica è sciocca e insostanziale - e quelle di cui parliamo lo sono - non perdo certo tempo a sunteggiarla, né spreco spazio a copincollarla. I link sono più che sufficienti.

"i soliti argomenti contro i sessantottini"

Quali sarebbero i miei argomenti contro i sessantottini?

Per il resto, ti avrei normalmente invitato a valutare le mie posizioni politiche basandoti sul complesso di quello che scrivo, non su una ventina scarsa di righe interpretate con malevolenza. Ma siccome di quello che pensi in materia, come diciamo a Roma, nun me ne po' fregà de meno, va bene anche così.

the-freewheelin-giuliopk ha detto...

Mi stavo chiedendo se fosse possibile che io dovessi spiegare 4 volte la stessa cosa, ossia che HO CAPITO CHE NON CI SONO DIFFERENZE NUTRIZIONALI, MA NON VEDO PERCHE' AVREBBERO DOVUTO: cibi tradizionali e cibi naturali non sono la stessa cosa?
È come se uno mi venisse a dire che i cibi industriali e quelli non biologi sono ugualmente insani: grazie, ci arrivo da solo.
Poi ho letto lo studio citato e ho visto che si parlava di cibi prodotti "organically" (che sarebbero quelli biologici) e quelli "conventionally produced" (che dovrebbero essere quelli industriali, ossia i più diffusi): il concetto lo avevo capito, visto che emerge anche dal resto del post, era la forma italiana che ti contestavo, visto che messa così sembra che parli della stessa cosa.

Tu li hai cliccati? Se no, staresti parlando a vanvera; se sì (come penso), cosa ti distingue dalla massa dannata che non segue i link?

Non sto dannando nessuno né voglio distinguermi:
ho detto altro e non lo riscrivo.

Quali sarebbero i miei argomenti contro i sessantottini?

Quelli di Corbellini che evidentemente fai tuoi: la solita storia che fanno gli alternativi ma in realtà hanno i soldi, che sono degli snob che si sentono superiori perché mangiano biologico.

Per il resto, ti avrei normalmente invitato a valutare le mie posizioni politiche basandoti sul complesso di quello che scrivo, non su una ventina scarsa di righe interpretate con malevolenza. Ma siccome di quello che pensi in materia, come diciamo a Roma, nun me ne po' fregà de meno, va bene anche così.

I post nei quali riporti le sagge opinioni di chi cerca di rimettere la scienza all'interno di questioni scientifiche come la Ru486 li apprezzo, e anche altri;
in questo ho letto, oltre a quello che ho detto, il commento sulla sparizione della sinistra radicale e un attacco alla cultura del biologico portato con argomenti che non c'entrano nulla (come se, e l'ho già scritto, "decrescita" significasse ritorno all'oscurantismo ignorante e alla povertà estrema.
Comunque, se va bene così, va bene così.

p.s.: sono di Roma anche io...

Giuseppe Regalzi ha detto...

"Mi stavo chiedendo se fosse possibile che io dovessi spiegare 4 volte la stessa cosa".

E' possibile sì, visto che io non posso certo capire che stavi equivocando il senso dei termini usati.

Per il resto, ti sarei grato se per l'avvenire evitassi di accusarmi di doppiezza: non è per niente simpatico - specie nei confronti di un concittadino. :-)
Fine della discussione.

Agronomo ha detto...

Chissà perchè, ma la vicenda ambientalisti/OGM mi richiama tanto quella Vaticano/Galileo. L'oscurantismo ha i suoi cicli storici.

Anonimo ha detto...

Corbellini dice bene, benissimo. L'articolo di replica su staminali e OGM citato è fantastico. Mette veramente il dito sulla piaga. D'altronde si comprende bene che piano piano si sta arrivando al punto, che è :"la scienza". Si deve essere pro-scienza o anti- scienza? Ormai questo è l'unico spartiacque. Io ho scelto da anni. Anti-scienza. Sempre e comunque. Però quei poveri allocchi dei "sinistri" soffrono, Ahi, come soffrono con le loro logiche sballate....
a.m.