Su Liberazione («La Ru486 libera le donne. E questo fa paura», 18 giugno 2006) Silvio Viale parla della RU486 e della pillola del giorno dopo (i lettori di Bioetica sanno bene che sono due cose diverse):
Cosa pensa dei medici che si rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo?
È un’indecenza e un atto di vigliaccheria. La pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo. E chi manda via una donna senza quel farmaco è passibile di denuncia. Tra l’altro, se questo avviene in un Pronto Soccorso, il medico obiettore avrebbe l’obbligo di indirizzare la donna da un collega disposto a prescrivergliela. E se questo non è possibile – ma, ripeto, è reato – allora dovrebbe trovare un altro ospedale disposto ad accettare le sue richieste. Sapesse quanti esposti in Procura ho fatto per denunciare queste omissioni.
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