giovedì 29 marzo 2007

Caro parroco ho deciso, mi sbattezzo

«Caro Parroco, esprimo la mia inequivocabile volontà di non essere più considerato aderente alla confessione religiosa denominata “Chiesa cattolica apostolica romana”».
Questa, in sintesi, la lettera da inviare come raccomandata A/R alla parrocchia nella quale siamo stati battezzati (allegando una fotocopia di un documento di identità) per chiedere di cancellare gli effetti civili del sacramento battesimale.
Non certo per cancellarne gli effetti di liberazione del peccato. Sarebbe decisamente bizzarro che chi non crede in un rituale ne volesse annullare gli effetti celebrando un antirituale. Le ragioni dello sbattezzo sono più “terrene”. Come la volontà di non sentirsi rappresentato dalla gerarchia cattolica o di non essere considerato appartenente a quel 97% dei cittadini italiani che la Chiesa rivendica come propri adepti. O ancora la volontà di affermare una netta separazione tra Stato e Chiesa, riappropriandosi dei sentimenti e dei vissuti religiosi come sentimenti privati e personali piuttosto che lasciarli gestire dall’autorità clericale.
A suscitare la questione in Italia è stata nel 1980 l’Associazione per lo Sbattezzo. Nel 1995 l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (www.uaar.it) ha dato l’avvio ad una vera e propria campagna di bonifica statistica dei battezzati. Intraprendendo, di fronte alla ritrosia dei parroci, una iniziativa giuridica. Nel 1999 il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali ha stabilito il diritto di rivendicare la non appartenenza alla Chiesa cattolica. La campagna prosegue su alcuni aspetti specifici, ma la strada è ormai aperta.

(Oggi su E Polis)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

il prete ha voluto che andassi in parrocchia io personalmente a firmare sul librone dei battesimi. forse pensava di scoraggiarmi, ma io ci sono andato e dopo mi sono sentito veramente bene :)

Joe Silver ha detto...

Sai, vero, che non eri tenuto a farlo e che lui era comunque tenuto ad annotare la tua volontà sul librone?

Anonimo ha detto...

In realtà la pratica dello sbattezzo è una moda come un'altra. Una trappola subdola che ti fa fare con convinzione la volontà di una entità esterna, sottomettendoti alla sua volontà. In questo modo, sbattezzandoti, tu ubbidisci di tua spontanea volontà alla moda del momento. Il grande fratello ride.

Anonimo ha detto...

joe, lo so. ma perdevo più tempo a contestare. sono andato là, gli ho detto che i preti mi fanno schifo e ho firmato e bella finita

Joe Silver ha detto...

@lovegod

La parola chiave è "spontanea volontà", quella che manca all'infante innaffiato dai genitori.

Del grande fratello me ne frego quanto del grande padre.

Anonimo ha detto...

Battezzo, sbattezzo....mi sembra che discutiate del sesso degli angeli. E poi criticate i preti..... Tra l'altro, se è vero che ognuno è libero di provare schifo e ribrezzo per un altro essere umano, dovrebbe avere almeno l'onestà intellettuale di ammettere che affermarlo in pubblico o su un blog come questo è segno di intolleranza. La stessa che viene rimproverata ai preti....

Anonimo ha detto...

come fai a dire che è intolleranza chiedere l'annullamento di un atto che è stato somministrato senza la tua volontà? qui non si predica di bruciare i preti che ti hanno bagnato la testa da bambino, ma di chiedere la cancellazione da un registro....