La campagna Nolita aveva già suscitato polemiche e falsi scandali. Ora le foto di Oliviero Toscani sono addirittura bocciate.
Il Giurì della Pubblicità ha infatti bocciato le immagini in quanto sarebbero una strumentalizzazione per fini commerciali che determina l’indignazione anche delle persone malate.
Qualche considerazione emerge prepotentemente: è meglio fare finta di niente? Finché (magari con solo un paio di chili in più) ragazze magrissime sfilano vestite di pailletes e pelle di serpente, va tutto bene. Magrezza e fini commerciali inclusi.
Per non parlare del livello delle pubblicità dalle quali siamo circondati: se valesse il criterio di strumentalizzazione la censura si abbatterebbe sul mondo pubblicitario.
Sarebbe una sfida interessante elencare quali e quante campagne pubblicitarie rientrino nel mirino, dal momento che le Finalità dello IAP sostengono:
Il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria ha lo scopo di assicurare che la pubblicità, nello svolgimento del suo ruolo particolarmente utile nel processo economico, anche come mezzo di competizione tra concorrenti, venga realizzata come servizio per il pubblico, con speciale riguardo alla sua influenza sul consumatore.
Il Codice assicura quindi che la pubblicità sia onesta, veritiera e corretta.
3 commenti:
"Il Codice assicura quindi che la pubblicità sia onesta, veritiera e corretta."
Si sono dimenticati di aggiungere: "...e che tenda al Bello, al Vero e al Bene" ;-)
L'azienda che sponsorizza una raccolta fondi per la ricerca sul cancro, facendo mettere in evidenza il proprio marchio, si aspetta un ritorno d'immagine che si traduce in un ritorno commerciale.
Anche questo mi sembra un modo di strumentalizzare la malattia e i malati.
Lo immaginavo che sarebbe finita così
Prima la Moratti che toglie i suoi manifesti ( scusate ma pensavate che avrebbero lasciato quelle foto nelal capitale della moda in Italia tra le principali città della moda europea?) ora quest'altra notizia.
Tanto a loro di chi muore per anoressia non gline frega assolutamente nulla.
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