Si è suicidato Daniel Gunther, il chirurgo che aveva effettuato gli interventi chirurgici su Ashley, la bambina disabile a cui era stato rimosso l’utero e che era stata sottoposta a un trattamento ormonale per fermarne la crescita, in modo da rendere possibile la sua permanenza a casa dei genitori invece che in un istituto, e risparmiarle per quanto possibile inutili sofferenze (Linda Dahlstrom, «Doctor at center of stunting debate kills himself», MSNBC, 11 ottobre 2007). Non si sa se il medico, che si è tolto la vita il 30 settembre, abbia lasciato uno scritto per spiegare i motivi del suo gesto; certo è che le proteste di integralisti e cosiddetti «difensori dei disabili» erano state a tratti molto violente.
Kelly Leight, direttore della CARES Foundation, nel cui comitato di consiglieri sedeva Gunther, lo ricorda come
un essere umano piacevole, meraviglioso, gentile, compassionevole, che faceva di tutto per aiutare chi ne aveva bisogno. Si prendeva cura dei suoi pazienti con dedizione profonda, e faceva più del dovuto per aiutarli, cosa di cui molti medici non sono più capaci oggigiorno. […] Spero che sapesse quanto era amato.Che questa vicenda serva a ricordarci che chi combatte in favore di bambini come Ashley può aver bisogno di sentire tutto il calore del nostro sostegno.
1 commento:
Aspettiamo solo che qualche sciacallo a libro paga vaticano insinui che il suicidio potrebbe essere frutto di una depressione per avere "mutilato" una creatura del signore.
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