Avevo deciso di non commentare le dichiarazioni sulle Linee Guida (per la noia e il fastidio che tali dichiarazioni mi provocano). Lo faccio tramite la dichiarazione di Filomena Gallo (avvocato e presidente di Amica Cicogna e vice segretario della Associazione Luca Coscioni).
Spiace dover leggere dichiarazioni, come quella di Giovanardi o della Roccella, sulla revisione delle recenti linee guida. Perché emerge una mancanza assoluta di preparazione su temi che determinano attualmente un dibattito viziato e superfluo, visto la preparazione di questi politici. Le line guida sono un decreto ministeriale che ha solo recepito il contenuto di sentenze di merito passate in giudicato, e che affermano solo il contenuto della legge 40 del 2004 sulla fecondazione assistita. La legge sulla fecondazione assistita prevede infatti l’indagine clinica diagnostica sull’embrione (articolo 14 comma 2) a seguito di richiesta della coppia (articolo 14 comma 5).
I due parlamentari hanno memoria breve, poiché hanno completamente dimenticato che questa legge è stata prodotta proprio dall’attuale maggioranza di Governo nel 2004. Inoltre non conoscono bene neppure il risultato del referendum sulla legge 40/04, poiché lo stesso non ha determinato la vittoria di nessuno, non hanno vinto né i no e neppure i sì, ma la gente ha deciso di non scegliere per via della mancanza d’informazione corretta che vi è stata.
La politica non può entrare nella sfera di diritti personali che determinano tutele, poiché solo i magistrati hanno questo compito.
Il presidente Berlusconi dovrebbe evitare che i rappresentanti del suo Governo esprimano pareri privi di senso, senza cognizione alcuna di procedure e contenuti in materia, che servono solo a far capire che su tali tematiche il cittadino italiano deve difendersi dallo Stato.
Forse Giovanardi e la Roccella vorranno modificare la legge 40 poiché non abbastanza restrittiva, ma per coerenza dovrebbero vietare anche l’ecografia in gravidanza, la villocentesi, l’amniocentesi e i controlli di routine previsti per le gestanti e il nascituro. E in questo panorama politico dove invece di migliorare le leggi l’unica volontà è di peggiorarle a danno della salute delle mamme e del nascituro, le coppie si rivolgeranno nuovamente a giudici - come unici paladini per la tutela dei diritti.
Rivedere le linee guida sulla legge 40/04 significa permettere a noi coppie d’impugnarle nuovamente dinanzi al TAR Lazio.
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