sabato 23 gennaio 2010

Contro l’Ru486 sono le donne le più agguerrite


Visto che la battaglia contro la commercializzazione della RU486 è stata persa, gli avversari dell'interruzione di gravidanza e della libera scelta cercano di correre ai ripari discutendo delle modalità di assunzione. Si invocano linee guida rigide e tempestive che, in sintesi, impongano il ricovero. Tutto questo, naturalmente, in difesa delle donne, che sono talmente sceme da non meritare la possibilità di scegliere né se abortire (soffriranno per sempre e il loro rimpianto non sarà mai estinto), né come abortire (l'aborto chirurgico o quello farmacologico, un eventuale ricovero e la sua durata, magari parlando con il proprio medico).
Tra i più agguerriti sostenitori del ricovero imposto svettano alcune donne: Bianconi, vice presidente dei senatori del PdL e membro della Commissione Igiene e Sanità, forse meglio ricordata per essere una “pianista” in Senato; e Dorina Bianchi, presidente dei senatori Udc. Entrambe paladine di un altro obbrobrio contrario alla salute delle donne e alla intelligenza delle persone: la legge 40. Tra le sostenitrici illustri del ricovero coatto c'è anche Renata Polverini, candidata alla Regione Lazio.
Bisognerebbe ricordare a queste signore, e a chi con loro si schiera, che il ricovero coatto è legittimo solo in caso di malattie infettive o di grave diagnosi psichiatrica.
Vogliamo forse ipotizzare il trattamento sanitario obbligatorio per una donna che decide di interrompere una gravidanza?

DNews, 22 gennaio 2010

8 commenti:

Paolo Garbet ha detto...

Dal testo: Vogliamo forse ipotizzare il trattamento sanitario obbligatorio per una donna che decide di interrompere una gravidanza?

Risposta: Sì. La vita è donata da Dio e nessuno ne può disporre, eccetera eccetera eccetera.

Commento mio: se si accetta che qualcuno, senza alcuna prova concreta e impunemente, affermi di agire per conto di un essere soprannaturale onniponente creatore di tutto e di tutti, allora poi è inutile invocare qualsiasi limitazione al suo potere.

annarosa ha detto...

Dove si parla di ricovero coatto? A parte nei commenti di chi è contrario al ricovero ordinario, intendo.

Micaela ha detto...

Annarosa si chiede "dove si parla di ricovero coatto?", visto che non è scritto da nessuna parte.

Visto le linee guida che si vanno preparando direi che potrebbe andare bene la risposta di qualche tempo fa della Roccella: "l'idratazione e la nutrizione non sono obbligatorie, ma non si possono rifiutare". Direi che siamo a questo punto.

annarosa ha detto...

Intanto sarebbe da specificare che si parla di disposizioni anticipate e non, come ha dichiarato Marino a Bordighera sabato scorso, che -una volta eventualmente approvata la legge così com'è - "nessuno di noi potrà rifiutarsi di farsi fare un taglio in pancia perchè gli infilino un tubo"... come se per l'alimentazione enterale il consenso informato divenisse inutile per i pazienti vigili.

Quanto al divieto di eliminare i sostegni vitali dalle DAT la discussione è ovviamente lunga e non "risolvibile" con un commento di su questo blog.

filippo ha detto...

I fondamentalisti parlano di ricovero "ordinario" e sognano il ricovero coatto. Credono veramente di poter incatenare la donna in ospedale per tre giorni? E se la donna decide di firmare e andarsene, pensano di poterla trattenere con la forza?
Tutti i loro sforzi per sabotare la 194 dall'interno facendo leva sul grimaldello dell'obiezione di coscienza vengono vanificati da una pillolina e credono di potersi opporre invocando la 194 e il ricovero "ordinario"?

filippo ha detto...

29 gennaio.

Quattro anni.

Grazie. Sul serio.

Filippo.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Grazie a te!

Barbara ha detto...

Il TSO... sshhh non gli date queste idee che le prendono al volo!

Sono pienamente d'accordo con paolo garbet. E la cosa grave non è tanto accettare che si possa agire in nome di entità soprannaturali (anche le idee sono entità soprannaturali), ma che i valori che loro tanto sbandierano non rappresentano altro che l'arbitrarietà di un'istituzione e di un potere, che ha il solo "merito" di essere stato presente da queste parti da duemila anni.