venerdì 8 gennaio 2010

Partorire senza dolore


Ovvero partorire in analgesia (se lo si desidera: chi volesse partorire con dolore per chissà quale ragione è, ovviamente, libera di farlo).
L’AIPA, Associazione Italiana Parto in Analgesia, è una associazione nata dallo sforzo e dalla volontà di un gruppo di cittadine mosse dall’urgenza di garantire alle donne un diritto inviolabile, quello di poter liberamente scegliere un parto che eviti o riduca loro le sofferenze, usufruendo di pratiche antalgiche efficaci e sicure e dell'analgesia epidurale in particolare.
La presidente Paola Banovaz lo spiega qui.

L’Associazione si prefigge lo scopo di tutelare il diritto di libera scelta, l’assicurazione ad un parto rispettoso e la garanzia di un’informazione seria su temi riguardanti gravidanza, parto e puerperio.
L’epidurale in Italia non è un diritto, negata nell’84% degli ospedali pubblici e nelle cliniche convenzionate. Nel restante 16% si nascondono centri che formalmente la garantiscono ma di fatto la negano senza nessuna ragione medica valida. Vuoi perchè la dilatazione non è mai a 5 cm o perché è stata superata quella limite dei 6 cm, o perché prima si deve tentare la vasca, la doccia, il massaggio.
L’epidurale non rientra tra i servizi che candidano una struttura sanitaria al bollino rosa. Gli ospedali amici delle donne spesso non garantiscono alle donne che ne fanno richiesta una cura valida al dolore in travaglio di parto.
In nome di una naturalità del parto da difendere l’Italia sacrifica il diritto delle donne, le mortifica imponendo un trattamento sanitario discriminatorio. Perché per nessun paziente è tollerabile uno stato di sofferenza prolungata senza che venga somministrata una cura efficace che lenisca il dolore.
Le gravide - e quindi come tali donne - sono le uniche pazienti che possono essere lasciate ore, in alcuni casi si potrebbe parlare di giorni, senza che venga loro somministrato alcunché.
L’AIPA promuove una petizione popolare per garantire l’epidurale gratuita e garantita a tutte quelle donne che ne faranno richiesta, prima e/o durante il parto.
Qui il blog Diritto all’epidurale negato.

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