Parlavamo, qualche tempo fa, della drastica diminuzione del numero dei donatori di seme nel Regno Unito, dopo che l’anno scorso era stato abolito il loro diritto all’anonimato («Niente seme, siamo Inglesi», Bioetica, 9 maggio 2006). Adesso, in un articolo su BioNews (Laura Witjens e Pip Morris, «Your country needs you!», 7 agosto 2006), due dirigenti del britannico National Gamete Donation Trust spiegano che la diminuzione dei donatori potrebbe essere reversibile, anche senza modificare la legge. Gli autori sostengono che per questo è necessaria una politica articolata in tre punti:
- pubblicità positiva sul ruolo del donatore, coinvolgendo anche la stampa;
- destinazione esclusiva di una parte del personale delle unità mediche ai contatti con i potenziali donatori;
- migliore distribuzione sul territorio dei centri di raccolta.
1 commento:
Anche perché aiutare le persone che non possono procreare l'uno/a con l'altro/a ad avere dei figli non mi pare qualcosa di cui vergognarsi... forse effettivamente basta un po' di marketing ;)
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